Quante cose potrei dire del cielo? Quante cose il
cielo
mi ha raccontato di sé? E a voi?
Sembrerà strano, eppure non sono poi molti quelli che al cielo dedicano qualcosa
di più di un distratto sguardo, anche tra i più attenti e innamorati della
natura e dei suoi esseri; spesso viene solo inteso come una grande autostrada,
un luogo freddo attraverso il quale “andare”.
Peccato! Soffermarsi a guardare il
cielo è una della esperienze più belle che la natura possa offrirci ed è lo
scopo di questa mia rubrica.
Vi chiedo d’alzare lo sguardo ed osservare il cielo, non soltanto con l’animo
incantato e sognatore del poeta che dal cielo trae ispirazione ma con lo sguardo
cosciente di chi il cielo conosce, di chi nel cielo sa leggere significati veri
e che, attraverso la conoscenza, può giungere poi a voli pindarici inimmaginati.
Io ho molto rispetto per il cielo; non pensiate di trovare in me un’esperta,
sono una persona che, forse come voi, cerca di capirne di più e che, dalla prima
volta che ha alzato lo sguardo al cielo incantandosi e stupendosi, non può più
fare a meno di rialzarlo e di porsi tante domande.
Almagesto sarà un po’ tutto questo, uno sguardo al cielo con occhi consapevoli.
Insieme impareremo a leggerlo, impareremo come ogni mese il cielo muti, a
riconoscere stelle e pianeti, costellazioni; impareremo a distinguere eventi
straordinari della volta celeste ma assolutamente facenti parte della natura.
Ho pensato per un po’ che nome dare a questa mia rubrica, poi Almagesto mi è
sembrato il più adatto, quello che maggiormente rispondeva ai miei intenti.
Affatto originale, fu un catalogo stellare nato dalla mente di Claudio Tolomeo,
come dalla sua passione per il cielo e dal suo lavoro encomiabile di
“precursore”, tradotto prima in arabo nel IX secolo e poi in latino nel XII
secolo. Certo oggi sappiamo che Tolomeo errava nei presupposti ma non errò nel
tracciare la sue “almagestiche” carte celesti che infatti furono riprese ed
utilizzate da tutti i grandi astronomi che lo seguiranno e che lo supereranno in
intuizione, Copernico, Tycho Brahe e Keplero.
Ecco, mi piace pensare che il mio Almagesto rappresenti proprio questo: un punto
di partenza per “novelli appassionati” che, affascinati, intrigati ed introdotti
da Almagesto all’amore per il cielo, lo lascino un giorno alla ricerca di
rubriche ben più scientifiche ed esaurienti.
Buon viaggio, buon volo nel cielo
dell’Almagesto.
Margherita Campaniolo