L'equinozio d’autunno
e di primavera sono eventi astronomici invisibili
tranne nella percezione del giorno e della notte che sono di uguale
durata.
Fu Ipparco, grande astronomo greco, colui che si accorse,
studiando l’asse equinoziale, che la longitudine della stella Spica
rispetto al punto di intersezione dell'equatore con l'eclittica
(punto gamma) era aumentata. Comprese che non la stella Spica si
muoveva quanto il punto gamma a scivolare lungo l'eclittica in senso
orario.
Scoprì quindi
il fenomeno della precessione. La forza
gravitazionale del Sole e
della Luna sul rigonfiamento equatoriale della Terra tendono a
riportare l'asse terrestre sul piano dell'eclittica sul quale è
inclinato di 23,25°. Questo lento movimento combinato con il moto
rotatorio della Terra, genera il movimento di precessione del punto
gamma, ma agisce pure sull'equatore della Terra che oscilla sincronicamente con l'asse terrestre. Nel suo movimento l’asse,
(asse del mondo) descrive nel cielo un cono il cui cerchio di base
tocca due stelle opposte: la stella Polare e la stella Vega.
Attualmente l’asse è orientato sulla stella Polare, però 3000 anni
fa la polare era la stella Thuban nella costellazione del Drago,
mentre tra 12000 anni sarà la stella Vega a indicare il Polo Nord.
L’asse equinoziale, invece, sempre per la precessione, si sposta
ogni 2100 anni di 30°. Nella Roma dei Cesari la linea equinoziale
attraversava le costellazione dell'Ariete e della Bilancia, oggi
essa si è spostato in senso orario attraversando le costellazioni
dei Pesci e della Vergine.