ciao Margherita, ciao
Alessio.. sono le 4 e 45 di notte, sono uno stupido
ragazzino di 18 anni tornato a casa alle una e sono
quindi 3 ore e 45 (o meglio 2 e 45 visto che è entrata
l'ora legale) che mi leggo tutta la roba scritta
nell'occhio di deimos(anzi l'ho finita di leggere
ora.... senza contare il fatto che mi sono scolato da
buon fiorentino 1 litro e mezzo di brunello (di quello
da 9 euro a litro mica di quello da 50..) e che sono in
condizioni pessime....
insomma ecco io
volevo dire:
primo che non riesco
proprio a capire dove Alessio veda quei molluschini coi
tentacolini...
e secondo che la foto
presente in "Pilbara's Mistery" mi ha colpito un
monte... io volevo avanzare un'ipotesi... premessa:
stimo moltissimo il modo in cui scrivete perche mi fa
sentire nettamente inferiore a livello culturale e cio
mi spinge a portarvi un totale rispetto... insomma
dicevo.. nella foto in questione si vede sulla roccia al
centro il "craterino" formato dallo scavo del rat
dell'opportunity... ora vediamo che il mirtillo che
originariamente era sopra sia come dice Alessio caduto
dentro al craterino per una possibile vibrazione causata
dal trivellamento... pero vediamo che gli altri mirtilli
son tutti "legati" alla roccia tramite il famoso
Peduncolo, filamento o chicchessia...
quindi volevo
concludere: effettivamente ci sono due tipi di mirtilli?
un tipo che non si
"attacca" e l'altro che rimane volatile?
oppure due fasi nella
quale la prima permette al mirtillo di spostarsi con
l'ausilio di fenomeni quali vibrazioni o forti venti
fino a che non trova condizioni propizie(chissa forse
per alimentarsi o chissacosa) tali da permettergli di
generare un peduncolo(appunto forse una sorta di cordone
per succhiare elementi nutritivi o una semplice
"ancora")?
e poi la cosa che mi
torna strana è:
se si guarda dove
sono le sferette attorno al cratere e la posizione del
loro filamento sembra che si allontanino dal centro
della roccia dove adesso c'è il "craterino" del RAT :
mia prima ipotesi:
forse le vibrazioni dello scavo sulla roccia le hanno
fatte allontanare di qualche millimetro dal centro e
a)siccome erano attaccate col filamento si son solo
spostate e non sono cadute b)hanno formato il filamento
per non togliersi dalla posizione originaria
seconda ipotesi,
forse semplicemente la roccia è fatta a "terrazze" e i
mirtilli cadendo lentamente o scivolando hanno formato
le protuberanze
poi non capisco come
mai le protuberanze si formano solo in molti dei
mirtilli presenti sulla roccia, mentre nei mirtilli
presenti sui sedimenti o l'ipotetica fanghiglia scura
non le posseggono
ah un'altra cosa,
guarda quella roccia... togli il fatto che in mezzo ci
sia il craterino fatto dal RAT(che sembra proprio
l'occhio del ciclone) non ti sembra la forma di un
"ciclone"?
lo dico sia per gli
sfregi quasi circolari sulle roccie che a mio avviso(o
per colpa del brunello) sembrano partire da sinistra
verso destra. e lo dico anche perche sembra che i
mirtilli seguano questo disegno.... che strano....
spero che
leggerai/leggerete la mia mail... cioe questa mail.. e
soprattutto che mi rispondiate, sono interessatissimo,
se solo potessi aiutarvi.
Caro amico del
Brunello,
prima di tutto non
posso che ringraziarti per la simpaticissima mail, anche
se per la verità mi auguro che il litro e mezzo non
faccia parte di una consuetudine giornaliera, perché in
caso contrario fra qualche anno avrai bisogno di un
fegato multidimensionale…
Ma torniamo a noi,
visto che cercherò di sintetizzare i tuoi quesiti per
semplificarmi un po’ la vita:
1)
Dove
sarebbero i molluschini coi tentacolini?
Da nessuna parte. I miei
primi articoli (fino a
Like a Rolling Stone)
sono per così dire la cronistoria dei tentativi iniziali
di interpretare l’ambiente marziano, scaturiti da
discussioni, riflessioni e dialoghi con l’amica
Margherita Campaniolo.
Per la verità avevo
già pensato di eliminarli, in quanto potevano essere
fuorvianti per i lettori (visto Margherita? Te l’avevo
detto…), in quanto all’epoca disponevamo di dati
insufficienti e quindi potevamo agganciarci solo a
parametri “terrestri”, presupponendo tra l’altro che le
foto provenienti da Marte fossero autentiche e tutt’al
più ogni tanto un po’ censurate.
Ora invece ho potuto
individuare le prove delle falsificazioni, per cui ogni
foto, prima di essere discussa, deve essere
preventivamente autenticata da molteplici controlli
incrociati.
Dai miei articoli
successivi a
Like a Rolling Stone
si evince benissimo la mia idea, e cioè che i
“molluschini” non siano unità biologiche autonome, bensì
forme di organizzazione di microrganismi sociali
magnetotattici, i quali tendono a collegarsi (noi
diremmo “in rete”) secondo moduli ripetitivi, sempre gli
stessi e funzionali a svariate esigenze.
Sul pianeta non ci
sono né pietre compatte né molluschi, bensì una specie
di materasso regolitico di spessore variabile tra
qualche centinaio di metri a svariati chilometri,
strutturato dai microrganismi stessi nel permafrost, una
specie di coperta virale che avvolge il pianeta, quella
che ho chiamato “rete sinaptica”.
Le pietre sono o
interamente cave o fortemente porose, ma soprattutto
praticamente prive di angoli retti, quali ci dovremmo
aspettare in un deserto battuto dal vento. Gli angoli
che si vedono in molte foto non sono reali, ma derivanti
dalla conversione reale-virtuale delle foto Pancam, in
quanto i processi di camera-tracking, ricostruendo il
modello virtuale dalle foto reali 3D in tempo reale,
trasformano i lati arrotondati in spigoli al fine di
semplificare la “pesantezza” dei calcoli. Osservando le
stesse “pietre” riprese da Frontcam e Hazcams, si vede
benissimo che gli spigoli quasi sempre non esistono
proprio e comunque non nei modi e forme mostrati dalla
Pancam.
Analogamente i
“molluschini” non sono forme di vita di per sé, bensì
prodotti biogenici, per cui potremmo considerarli quasi
come dei formicai costituiti dalle formiche stesse.
Per entrare nei
dettagli ci vorrebbe un libro intero, per cui ti
consiglierei di rileggere i miei articoli (quelli più
recenti ovviamente) alla luce di queste considerazioni,
tenendo presente la difficoltà del problema: già è
difficile interpretare una realtà aliena sulla base
unicamente di materiale fotografico, figuriamoci poi se
la maggior parte delle foto è una squallida
contraffazione.
2)
Ci
sono due tipi di “mirtilli”, quelli con peduncolo e
quelli senza?
I famosi
“blueberries” rientrano a pieno titolo nella categoria
precedente, in quanto non sono forme di vita
autosufficienti bensì aggregazioni sferiche di
microorganismi, presumibilmente localizzate in Meridiani
per la presenza di forti quantità di ematite e
magnetite.
Un aspetto intrigante
della questione è che una rete così estesa di
connessioni, in presenza di segnali elettrochimici,
potrebbe costituire addirittura una forma di
“intelligenza” di per sé, perfino in assenza di unità
organiche, né più né meno che un gigantesco
supercomputer.
Per i peduncoli
bisogna invece tener presente prima di tutto che dalle
foto del Microscopic Imager appaiono come tubicini cavi
che collegano le sferule al substrato, per una
profondità che non conosciamo, visto che la roccia che
attraversano è per lo più semplicemente un “guscio” di
materiale composito, concettualmente simile ad una
specie di pannello “sandwich”.
Dato che anche i
tubicini sono composti dai microorganismi, quello che si
potrebbe ipotizzare è che facciano parte di un sistema
energetico integrato, idoneo a mettere in relazione
l’acqua e l’energia termica subsuperficiale con le
radiazioni, luminose e non, presenti sulla superficie.
Fermo restando che
dei mirtilli conosciamo troppo poco per chiarirne tutti
gli aspetti, possiamo comunque sintetizzarne alcuni
elementi significativi e fenomeni ricorrenti:
A)
Non
sono concrezioni. La costanza di forma, la mancanza di
nucleo, la struttura cava del peduncolo e la simmetria
pentagonale sono totalmente incompatibili con l’ipotesi.
B)
La
struttura interna è a geometria variabile, visto che in
alcune sezioni appare spugnosa, mentre in altre si
presenta strutturata in microlamine perpendicolari.
C)
La
superficie esterna mostra complesse circonvoluzioni
microstrutturate in spirali logaritmiche filamentose.
D)
Il
loro posizionamento sul substrato individua dei
tracciati di connessione dei microrganismi sottostanti,
secondo geometrie tipiche dei polielettroliti.
E)
Le
sferule attive sono quelle connesse al substrato
mediante i peduncoli. Quelle sparse casualmente a terra
sono inattive, o forse sarebbe meglio dire “scariche”.
F)
La
presenza in molte sferule scariche di microcrateri
circolari segnala una possibile presenza di fenomeni
implosivi, la cui natura (sonofusione o altro) non è per
ora chiarita.
Nel caso specifico di
Pilbara’s Mistery,
il problema non è quindi quello di comprendere la natura
delle sferule, che nelle grandi linee ci è nota, bensì
un altro: a cosa serve Pilbara?
3)
Nell’immagine Pancam di Spirit (Sol16) si vede un cranio
fossile?
Se dai un’occhiata al mio
articolo
Star Trash,
vedrai che molto spesso la rete sinaptica si struttura
in forme che possiamo interpretare come binoculari
simmetriche. Il fenomeno non è significativo di per sé,
quanto per le sue implicazioni indirette. Sul terreno
sono disseminate infinite quantità di “bio-torrette
periscopiche”, alcune in piena attività, ma nella
maggior parte dei casi, per così dire, dismesse.
Queste curiose forme
di aggregazione dei microorganismi sono per lo più
localizzate a copertura dell’imboccatura di
canalizzazioni immerse nel terreno, con un meccanismo
che richiama su scala macroscopica quello dei peduncoli
delle sferule.
Un dato ulteriore da
tenere presente è che la foto in questione proviene
dalla Pancam e quindi la sua PCR (Percentuale
di Credibilità Relativa) è di per sé
inferiore al 60%. La PCR scende ulteriormente (30%) se
si considera che il Landing Site di Spirit si è mostrato
subito alquanto “vivace”, tanto da costringere i
responsabili del controllo missione ad occultare la
maggior parte del materiale raccolto nei pressi del
modulo di atterraggio.
La PCR tracolla
addirittura (5%) se si considera che il fotogramma
gemello (sinistro) di quello che hai segnalato appare
largamente rimaneggiato con l’applicazione di retinature
“politiche” nella solita artistica tonalità di colore
grigio Pinocchio.
Dato che non ritengo
plausibile una foto con una PCR inferiore al 50%,
normalmente non ci perderei del tempo neppure se ci
vedessi la Madonna in primo piano, per cui archivierei
questo “teschietto” insieme ai miei “molluschini”.
Spero di essere stato
esauriente, anche se mi rendo conto che la complessità
della materia e la sua scivolosità non rendono facile la
comunicazione. Per il momento mi complimento per la tua
propensione per l’indagine, indispensabile motore di
qualsiasi progresso scientifico.
ALESSIO FELTRI