Il tempo scandisce inesorabilmente il
trascorrere della nostra vita, un tempo di cui ci sentiamo spesso
schiavi, prigionieri di una dimensione temporale che non sempre rispetta
i nostri ritmi interiori. Eppure fin dalla notte dei tempi, la questione tempo,
l'individuazione dei cicli stagioni e la loro misurazione, è stata una
delle necessità più importanti per l'umanità: uomini e tempo in un
rapporto indissolubile.
Cosa c'entra tutto questo col bellissimo
crop circle che ieri ci è stato segnalato in redazione? Forse niente,
oppure molto, ma iniziamo in ordine, in ordine di tempo (appunto...) a
raccontarvi la cronaca della Magica Meridiana nel grano di Villanova
d'Asti.
Domenica mattina, 29 giugno 2008, facevo un po' il
punto della situazione crop circles italiani di quest'anno sentendomi da
un lato colpevole per non aver potuto aggiornare Space Freedom con le
(poche) ultime formazioni e dall'altro constatando come questa si
caratterizzasse come una stagione con cerchi nel grano di modesto valore
pur dopo una partenza così promettente col cerchio di Riesi in Sicilia.
Poche ormai
le speranze di vedere altri cerchi considerato il passaggio del
solstizio d'estate ormai da diversi giorni e quindi la fine, ovunque in
Italia, del ciclo vegetativo dei cereali. Di queste poche possibilità, a
rigore statistico, quante le probabili belle sorprese?
Primo pomeriggio
di Domenica 29 giugno 2008, un giro in internet tra le novità marziane
con alcune incredibile foto rese note dalla NASA e scattate dalla sonda
Phoenix che ritraggono il suolo marziano al "suo" solstizio d'estate
(il
25 giugno) mentre in tv vanno in onda le immagini di un interessante
documentario che parla del Sole, del tempo, di come gli antichi popoli
sia dell'America Latina che dell'Egitto e dell'Asia inferiore e dell'Europa ne segnassero il
ciclo con costruzioni talvolta piramidali, altre circolari, altre con
fenditure e finestre che si illuminavano solo in corrispondenza del
solstizio d'estate, in un connubio tra arte, religione, astronomia e vita
dei campi, il cui filo conduttore è il tempo e la sua misurazione.
La
domenica del 29 giugno volge al termine, non prima, per me, di dare
un'occhiata alla posta di Space Freedom ed ecco che il tempo mi regala
un'inaspettata sorpresa.
Mi scrive un pilota di ultraleggeri che si
firma Alessio D. e che mi racconta come quello stesso primo pomeriggio,
sorvolando i campi nei pressi di Villanova d'Asti, scorgeva un grande
disegno impresso sul grano e, indugiandovi attorno, ne scattava alcune
immagini. Tornato a casa le scaricava sul suo Pc e, dopo una
ricognizione sul web, decideva di inviarle alla nostra redazione. L'e-mail
di Alessio contengono le coordinate del posto che ci consentono di
mostrarne l'esatta ubicazione