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Il riscaldamento globale uccide dieci paradisi terrestri
Allarme del WWF |
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Dalle vette più alte del pianeta ai coloratissimi abissi
degli oceani, specie, paesaggi, ecosistemi straordinariamente
affascinanti e di fondamentale importanza ecologica rischiano di non
sopravvivere agli impatti del cambiamento climatico indotti
dall'intervento umano, che sta ormai procedendo a ritmi insostenibili.
Le meraviglie della natura hanno caldo, lo racconta, insieme al lavoro
svolto per difenderle, l'ultimo dossier del WWF Salviamo le meraviglie
naturali del mondo dal cambiamento climatico, a un giorno dal rapporto
del secondo Gruppo di Lavoro dell’IPCC (Comitato Intergovernativo sul
Mutamento Climatico) sugli impatti, la vulnerabilità e l’adattamento ai
cambiamenti climatici, la cui pubblicazione è prevista per domani.
Sono dieci le meraviglie della natura più a rischio scelte come focus
dal WWF, molte le altre che presto o tardi subiranno un analogo grado di
minaccia.
La barriera corallina – il cui valore complessivo, fondato sulla
ricchezza di biodiversità che raccoglie, è calcolato approssimativamente
in 30 miliardi di dollari – si sta sbiancando per le elevate temperature
dei mari e rischia una progressiva distruzione, con drammatiche
conseguenze per le innumerevoli forme di vita che vi trovano
sostentamento (pari al 25% della vita marina) e per molte popolazioni in
via di sviluppo. Ma soffrirà, ad esempio, anche il deserto di Chihuahua,
l’area desertica più ricca di biodiversità con oltre 3500 specie di
piante di cui un migliaio endemiche, il cui delicato equilibrio idrico è
seriamente minacciato dalla variazione delle precipitazioni e dai lunghi
periodi di siccità. Mentre il motore idraulico del mondo, il Rio delle
Amazzoni, che riversa nell’oceano circa un quinto dell’acqua dolce che
complessivamente vi confluisce ed è un regolatore climatico per tutto il
pianeta, subirà un prosciugamento diffuso, con la possibilità che buona
parte della foresta pluviale si trasformi in un’arida savana.
Salvare questi santuari della natura non è solo una questione che nasce
da una cultura "ambientalista". Si tratta di proteggere il cuore
pulsante del nostro pianeta, garantendo la sopravvivenza stessa della
nostra specie.
"Il WWF fa la sua parte con oltre 2000 progetti di conservazione attiva
– commenta Gianfranco Bologna, Direttore scientifico WWF Italia - Si
tratta di esempi concreti di attuazione della sostenibilità, ma possono
restare gocce nell’oceano se non si verifica rapidamente un forte
impegno politico per reagire ai cambiamenti che noi stessi stiamo
inducendo nei sistemi naturali. Fino a quando a bordo del “treno" di
Kyoto non saranno saliti anche Stati Uniti e Australia, come richiesto
anche dal Commissario Ue per l’ambiente Stavros Dimas, sarà più
difficile vedere un futuro più roseo e sarà più difficile pretendere
l’impegno di Cina e India per evitare che il sistema climatico vada
fuori controllo. Il testo del 2° volume del 4° Rapporto IPCC che verrà
reso pubblico venerdì 6 aprile indica il 30% delle specie a rischio di
estinzione, la crescita consistente dei rifugiati a causa del clima,
l’avvio di conflitti ecologici, con problemi di scarsità idrica e fame
crescente per milioni di persone. Basterà questo a far capire che il
Pianeta è stressato e tende a espellere dal suo organismo malato
l’intervento umano che ormai ha assunto sempre più il ruolo di
parassita? E’ perciò urgentissimo fornire risposte concrete ed avviare
seri piani di adattamento basati sul recupero della vitalità dei sistemi
naturali. Una grande opera di ripristino e restauro ecologico ci
aspetta.”
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Data: 27 aprile 2007
Fonte:
WWF
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