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Le nubi

 
 

di Claudio Guglieri

 
  Cosa sono le Nuvole o Nubi?  
  Come avviene che le nubi si rendono visibili?  
  Quando avviene la condensazione della nube?  
  Quanti tipi ne esistono?  
  Nubi Basse  
  Nubi Medie  
  Nubi Alte  
  Perché non piove sempre quando ci sono le Nubi?  
  Quando piove?  
  Esistono piogge che non arrivano a terra?  
     
     
 

Cosa sono le Nuvole o Nubi?

 

 
 

Le Nubi (dal Latino Nubes) sono la materializzazione degli eventi atmosferici o, se preferite, del Tempo.

Nell'aria che respiriamo e intorno alla Terra, nell’atmosfera, vi è una certa quantità di vapore acqueo. Questo è formato dalle molecole di acqua che evaporano giornalmente dai mari, dai laghi, dai fiumi e dalla respirazione degli organismi viventi (specie le piante). Una parte di quest’acqua viene dai nevai e ghiacciai sparsi nel mondo, dalle calotte polari, Artica e Antartica, e da sorgenti nella crosta terrestre, come i vulcani, le sorgenti idrotermali, alcuni strati rocciosi e, per ultimo, dalle attività umane.

Quest’acqua è presente ovunque nell’aria, anche nelle nostre case ma non la vediamo perché è sotto forma di gas. Possiamo considerare il vapore acqueo come un gas, invisibile e impalpabile in condizioni normali. Respiriamo questo gas come l’aria  e non ci accorgiamo di esso se non quando avvertiamo il tempo umido o secco e sappiamo che qualcosa nell’aria ci dà questa sensazione.

L’aria contiene sempre una certa percentuale di vapore acqueo e la misura di questo ce la danno gli Igrometri, quegli strumenti con una scala numerata e una lancetta che indica la percentuale - %- di umidità presente (cioè la quantità di vapore acqueo per metro cubo). Più questa è vicina al 100% più sentiamo  la sensazione di umido.

 
     
 

Come avviene che le nubi si rendono visibili?

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Una nube è una massa di vapore acqueo condensato in forma di micro-gocce.

Quando la massa d’aria umida in ascesa dal suolo incontra particolari condizioni essa raggiunge la soglia di condensazione e il vapore acqueo diviene visibile poiché le microscopiche gocce aggregandosi raggiungono dimensioni tali da ostacolare la luce visibile deviandola in tutte le direzioni. Questo crea una nebulosità che si traduce nell’apparizione di una forma mutevole e opaca,”La Nube”.

Le Nubi hanno mille forme e si trasformano in continuazione, essendo costituite da un aggregato di minutissime goccioline che restano sospese nell’aria grazie al loro peso ridottissimo e alle correnti aeree. In media le goccioline di una Nube sono di dimensioni  dal micron (millesimo di mm.) al centesimo di mm. Non sono pertanto visibili direttamente ma solo come una sorta di fumo, il cosiddetto vapore acqueo che osserviamo quando bolle l’acqua. Nell’ebollizione, infatti, il vapor d’acqua che si libera nell’aria si trasforma temporaneamente in una piccola Nube grazie al brusco passaggio di pressione e al raffreddamento con superamento della soglia di condensazione.

Tuttavia l’effetto dura pochissimi secondi e poi il vapore ridiventa invisibile poiché le  goccioline non si aggregano e non trovano condizioni favorevoli alla condensazione stabile, altrimenti ogni volta che cuciniamo produrremmo delle simpatiche Nubi in casa nostra. Ma se apriamo la doccia calda e lasciamo scorrere l’acqua a lungo noteremo un’altrettanto “simpatica nebbia” che invade il bagno.

 
     
  Quando avviene la condensazione della nube?

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Perché avvenga la Condensazione della Nube bisogna che l’umidità relativa raggiunga il massimo (100%) e questo avviene per raffreddamento della massa d’aria o per espansione che porta poi ad un raffreddamento colle stesse conseguenze. Ma sono anche necessarie delle particelle microscopiche chiamate Nuclei di Condensazione.

Nell’aria ne esistono sempre e sono di natura sia organica che minerale e oggigiorno prodotte  anche dall’attività umana. Si annoverano fra esse: microscopici cristalli di sale marino, polline di varie piante, particelle di fumo e polveri di roccia e particelle di sabbia finissima e cenere e altri ancora. Intorno a questo particolato (per usare un termine oggi molto in voga) si aggregano le molecole di vapor acqueo e crescono quindi le goccioline della Nube che poi possono diventare gocce di pioggia.

La Nebbia, che sperimentiamo spesso e volentieri in zone critiche del nostro paese, non è altri che una Nube, l’unica Nube a livello del suolo.

 
     
 

Quanti tipi ne esistono?

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La Meteorologia, per ragioni pratiche, ha suddiviso le Nubi in 10 tipi in base alle caratteristiche di forma, altezza e genesi. Questi sono a loro volta suddivisi in sottotipi e derivati. Ma se volessimo catalogare tutte le forme delle Nubi non basterebbe un librone di mille pagine.

 

Queste caratteristiche sono:

Altezza - Nubi Basse (le Nubi Basse comprendono tutte le nubi che si formano a partire dal suolo fino a circa 2000m.), Nubi Medie (le Nubi Medie comprendono quelle dai 2000m ai 6000m.), Nubi Alte (Le Nubi Alte quelle al di sopra dei 6000m.).*

Forma - Nubi Cirriformi, Nubi Stratiformi, Nubi Cumuliformi.**

Genesi - Nubi Convettive, Nubi Avvettive  o da Stratificazione.***

 

Poi vi sono poi questi tipi che esulano dall’ordinario:

Nubi accessorie. Questo è un tipo particolare di nube che accompagna altri nubi, spesso del genere cumulo.

Nubi extra-troposferiche. Queste sono nubi che si formano a quote superiori a quelle delle comuni nubi e per ragioni varie.

Nubi  pyrogenetiche o artificiali.

 
     
 

Nubi Basse

 

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Strato in latino Stratus:

Si presenta come una nube biancastra o grigiastra senza forma definita.

Avvolge la cima dei colli e spesso si abbassa a lambire persino le cime dei palazzi più alti in giornate molto umide e piovigginose.

Appare come una sorta di nebbia alta che nasconde il Sole e genera pioviggine e talvolta, in Inverno, anche leggere nevicate.

Lo Strato non ha definizione chiara e appare spesso come una coltre grigiastra  e informe che copre in banchi il cielo.

Lo Strato nasconde la luce del Sole e dà una luce grigiastra alla giornata.

Se l’umidità aumenta lo Strato può giungere quasi fino al suolo e allora è definito come Nebbia. Questa nube non ha grande spessore e generalmente parte dai 400-500m e arriva fino a circa 1500-2000 max.

 

La Nebbia fa parte di questa famiglia e spesso si confonde con lo Strato, infatti la Nebbia è una nube a contatto del suolo.

La Nebbia ha di solito spessore fra poche decine di metri e circa 300m ma certe nebbie generate nei campi per Inversione termica e irraggiamento possono limitarsi anche solo ad 1 metro circa sopra il suolo. Mentre la Nebbia è sfavorita dal vento forte, e si dissolve, lo Strato può coprire il cielo e le cime delle alture anche per ore specie nella parte Sopravento dei rilievi (là dove il vento impatta sul versante esposto) e dare per effetto Stau (compressione) pioviggini e piogge deboli ma continue.

 

Nembostrato: è una variante dello Strato; più scuro e minaccioso spesso precede i temporali ma non dà rovesci o fulmini ma solo piogge deboli o moderate e insistenti. Sono nubi che accompagnano un fronte caldo (aria calda e umida) che precede la vera perturbazione.

Tutte queste nubi stanno generalmente sotto ai 2000m di quota.

Sono generate da scorrimento di aria umida in orizzontale per cui non hanno estensioni verticali prominenti e scarsi moti verticali ma hanno estensione orizzontale anche di decine di Km2. Si accompagnano a notevole umidità dell’aria. Sono Nubi Avvettive, cioè generate da trasporto di correnti umide.

 

Stratocumuli: Gli Stratocumuli, come dice il nome, sono Nubi di apparenza cumuliforme ma distribuite a strati, spesso in banchi che coprono grandi parti del cielo oppure isolate.

Hanno base abbastanza lineare o lievemente ondulata, grigiastra o scura. La cima è tonda e presenta protuberanze più o meno accentuate.

Di solito non superano i 2000m di quota e possono dare piogge moderate o, se siamo in Inverno, anche neve. Mai invece Grandine.

Anticipano e seguono le perturbazioni e sono generati dall’aria calda e umida che sollevandosi davanti al fronte perturbato produce una stratificazione e condensazione in banchi nuvolosi. Hanno dei modesti moti interni di tipo Convettivo che generano le protuberanze e la forma a cuscino.

Passata la perturbazione l’aria dietro essa può essere ancora abbastanza umida e instabile da produrre questo tipo di nubi con eventuali piogge sparse e locali. In assenza di perturbazioni gli Strato cumuli si generano per scorrimento di aria caldo-umida (venti umidi) o per il sollevamento di Nebbie e Strati più bassi.

Nella stagione autunnale sono molto comuni e spesso, quando si ispessiscono e si moltiplicano, danno al tempo della giornata quella caratteristica di nuvolosità e di cielo “brutto” che poi può venire accompagnato da piogge, mai violente o temporalesche ma spesso noiose.

Lo Stratocumulo, però, può degenerare in nubi più imponenti e minacciose come i Congesti di cui parlerò in seguito.

 

Cumuli  (da Cumulus, ammasso):

Ve ne sono di 4 tipi: Cumulus Humilis, Mediocris, Congestus, e Cumulonimbus + il Fractus, caso particolare. Tutte sono Nubi Convettive.

 

Il C. Humilis, dal suo nome latino- semplice- è il più piccolo e innocuo. È il classico Cumulo di bel tempo e generalmente non dà piogge anche se può produrre Virga o qualche modesto sgocciolìo in occasioni particolari.

È bianco con base simile o solo poco più scura. Può presentarsi isolato o in gruppetti o piccoli banchi.

Ha forma rotondeggiante od oblunga, a volte sfilacciata e irregolare. Al tramonto e all’alba assume colori particolari.

È una nube di tipo Convettivo debole e solo se cresce e diventa Mediocris può significare un cambiamento del tempo peggiorativo. In caso contrario è solo

una Nube presente nelle giornate belle e

soleggiate e non rappresenta minaccia di cattivo tempo. Si classifica come Nube bassa avendo formazione tra i 500m e i 2000 m circa.

In genere, comunque, esso se si mantiene eguale significa che la giornata sarà bella e il tempo stabile.

 

L’evoluzione dell’Humilis è il Mediocris che significa Medio. Esso è un cumulo più evoluto e grande e testimonia moti verticali dell’aria più intensi che possono precedere un temporale se questa nube si fa più compatta e cresce ancora.

Anch’esso è una Nube Bassa trovandosi in media fra i 500 e i 2000m o poco più.

Ha forma più compatta dell’Humilis ed è più scuro alla base e sviluppato in altezza. Come l’Humilis non dà piogge se non qualche Virga o sgocciolìo.

 

Veniamo ora al Cumulus Congestus, che significa Cumulo gonfio, imponente.

Infatti questa nube che origina dal Mediocris si evolve in senso verticale assumendo dimensioni imponenti e un aspetto minaccioso.

È classificata come Nube del livello Basso e Medio, dato che nel suo sviluppo dalla base che sta fra i 600m e i 1000m circa essa si innalza fino a circa 6000m.

Essa indica chiaramente un forte processo di Convezione in atto e un’instabilità manifesta dell’aria. Sovente questa nube indica la forte possibilità di rovesci e temporali nella zona in cui si sviluppa.

Giungendo a quote notevoli essa presenta un graduale congelamento nella sua parte più elevata e quindi iniziano a presentarsi, oltre alle normali goccioline liquide, anche piccoli cristalli di ghiaccio che fungono da nuclei di condensazione. Questa nube raccoglie in sé, a  differenza del Mediocris e dell’Humilis, una parte di cristalli di ghiaccio e una parte di acqua liquida.

Se inizia un rovescio esso giungerà a terra come pioggia anche forte costituita da gocce di dimensioni notevoli e accompagnata da raffiche di vento e calo locale della temperatura. Consideriamo l’estensione che può raggiungere in verticale i 5000m, una montagna. Il Congestus è una Nube Convettiva che costituisce la fase iniziale dello sviluppo del Cumulonembo, la vera nube temporalesca. La sua sommità è piena di protuberanze che ribollono e salgono verso l’alto in una forma che ricorda un cavolfiore e testimonia dell’esistenza di forti correnti ascendenti nella nube.

Il Congestus non origina fulmini se non in una fase particolare e cioè quando, per la presenza di aria molto fredda a quote medie (4000-5000m), esso congela precocemente dando luogo ad un processo che origina il fulmine. A tale stadio, però, lo si può considerare un Cumulonembo.

Per esperienza personale non posso escludere che anche il Congesto possa, in circostanze rare, originare fulmini in maniera casuale e occasionale.

La base del Congesto è grigio scuro o quasi nera o bluastro scuro e appare minacciosa. Spesso da esso scende una nube particolare chiamata Funnel Cloud, che ha forma di imbuto. Se questa tocca terra origina la cosiddetta tromba d’aria o tromba marina.

A volte esso presenta sulla sommità ribollente una strana nube che la ricopre come un sudario. Questa è il Pileus –dal Latino, Cappello, e si forma grazie all’onda d’urto che le correnti in salita dentro la nube provocano nell’aria sovrastante la stessa.

Quest’onda shock causa la condensazione improvvisa del vapor d’acqua sopra la nube generando il Pileus. La presenza del Pileus, quindi, testimonia una situazione di forte instabilità e la possibilità di intensi temporali è alta.

Spesso i Congesti si trasformano in Cumulonembi che sono le nubi più imponenti e potenti in assoluto. Le nubi che danno temporali, grandine, tornado e fulmini.

Ne parleremo in seguito.

In Inverno il Congesto dà rovesci sia di pioggia che di neve. Questa nube contiene svariate migliaia di tonnellate d’acqua e può raggiungere dimensioni di Km in altezza e larghezza.

La presenza dei Congesti, che circolano per un certo tempo, può preludere a temporali o rovesci nel corso della giornata e testimonia lo stato irrequieto (instabile) dell'atmosfera.

 

Il Cumulonembo: una sezione tutta per lui, Il Cumulonembo detto anche Cb, il re delle nubi.

Questa nube enorme e spesso anche impressionante è quella che regala i temporali, la grandine, i rovesci, il vento violento e anche vorticoso, i fulmini e i tuoni e tutti quei fenomeni tra i più spettacolari e pericolosi della gamma meteorologica. Essa è compresa in tutte e tre le categorie in riguardo all’altezza. Infatti essendo una nube convettiva, anzi la massima espressione di questo genere di nube, essa ha uno sviluppo impressionante in verticale. La sua base, che spesso si confonde tra Nembo strati e Stratocumuli o Congesti, è situata fra i 500 e i 1.500m, ma può scendere al di sotto o salire al di sopra di queste quote in particolari condizioni, e la sua cima arriva a raggiungere alle nostre latitudini altezze di 10.000 -12.000m e a volte anche 13.000 -14.000m in potenti temporali, sforando nella Stratosfera. A latitudini più meridionali tale quota può superare i 16.000m.

A cagione di questo suo sviluppo esso comporta sempre la presenza di instabilità dell’aria e di correnti ascensionali notevoli al suo interno, a volte anche così intense da raggiungere e superare i 100km/h (si intendono qui non venti ma correnti che risalgono nella nube risucchiate dal basso e irrompono a grandi altezze). Questa nube genera sempre temporali e fulmini e anche grandine e colpi di vento. Se il temporale è forte possono anche generarsi dei tornado e delle vere e proprie tempeste elettriche.

La cima della nube raggiunge quote dove l’aria è così fredda che essa gela di colpo assumendo un aspetto nebuloso e fibroso e allargandosi lateralmente in seguito allo spirare dei venti di alta quota e al fatto che esaurendosi la spinta dal basso la nube non può più innalzarsi e raggiunge un punto di equilibrio dove giace la Tropopausa, che rappresenta uno strato di inversione della temperatura, e quindi si espande in senso orizzontale (per avere un esempio chiaro: pensate a del fumo di sigaretta che sale nell’aria finchè incontra un vetro e si infrange contro scivolando lateralmente). Questo fenomeno genera un’appendice chiamata, per la sua forma, Incudine.

Qui vediamo un disegno che ne raffigura la struttura e raffigura anche il temporale.

Frecce gialle e rosse: aria calda-umida in entrata, alimenta il Cb e il temporale.

Frecie Blu e azzurre: aria fredda in caduta, accompagna le precipitazioni e genera raffiche di vento al suolo.

Frecce verdi:aria calda che rallentae si espande orizzontalmente dopo essersi raffreddata.

Genera l’Incudine. Il temporale si muove nel senso della freccia nera.

 

L’Incudine raggiunge estensioni enormi e spesso precede il temporale vero e proprio di diversi Kilometri poiché essa si sposta nel verso dei venti dominanti alle quote medio-alte, venti che guidano anche il temporale. Ci sono eccezioni a questa regola e ne parleremo in seguito, ora vediamo meglio la struttura di questa nube.

Il Cb costituisce da solo un temporale, cioè una Cella temporalesca come quella nel disegno sopra. Normalmente, però, ve ne sono diversi in diverse fasi di crescita e si associano generando una perturbazione localizzata che chiamiamo temporale. Il CB nasce e cresce da un semplice Cumulo (Humilis o Mediocris) o rappresenta l’evoluzione successiva del più potente Congestus. In alcuni casi anche gli Altocumuli generano Cb.

In Estate, quando il Sole è molto forte e la terra si surriscalda, i Cb son molto comuni essendoci le condizioni che favoriscono la salita di correnti ascensionali calde dal terreno. Spesso scoppiano temporali anche in condizioni di Alta pressione e tempo apparentemente stabile. Questo avviene grazie al calore e alla presenza di rilievi che favoriscono la risalita di correnti calde. Se mancano i rilievi i Cb si formano o per forte irraggiamento termico dal suolo o per presenza di aria più fredda a quote superiori (in assenza di perturbazioni visibili) e, in tutti i casi, per formare il Cumulonembo ci vogliono almeno 3 fattori: aria calda e umida, sollevamento e condensazione, instabilizzazione della massa d’aria. Se manca uno di questi la nube non si forma o non evoluisce in Cb e quindi non si hanno temporali, anche se fa molto caldo.

L’Estate è la stagione dei temporali per antonomasia e soprattutto dei temporali cosiddetti di Calore, proprio per le ragioni sopra elencate.

Il Cumulonembo contiene acqua liquida e solida (cristalli) e dà origine alla grandine o alla neve, nella stagione Invernale. I cristalli di ghiaccio contenuti generano anche separazione di cariche elettriche e quindi nascono i fulmini che sono i fenomeni caratteristici dei Cb. Una riunione di più Cb può originare temporali estesi e intensi ma ciò accade se vi sono elementi capaci di perturbare l’atmosfera (fronti perturbati, instabilità, depressioni).

Esistono 3 tipi di Cumulonembo: Cumulonimbus calvus, Cumulonimbus Incus, Cumulonimbus capillatus.

Si tratta sempre della stessa nube in 3 aspetti diversi, spesso in diretta evoluzione da una fase all’altra.

Il Calvus ha cima ben delineata e netta e a volte orlata da un Pileus. Presenta leggero ghiacciamento della sommità che appare fibrosa e brillante.

Cb Calvus. Appare brillante nel sole pieno. La sommità si situa fra

i 7.000 e gli 8.000m

 

L’Incus presenta la cosiddetta Incudine, che testimonia il congelamento della sommità e il raggiungimento della massima quota della nube.

Cb Incus. Appare chiara la somiglianza ad un’incudine. Questa è formata da ghiaccio (cristalli) e si trova a quote fra i 9.000 e i 12.000m, in genere.

 

Il Capillatus è la fase ancora successiva, quando l’Incudine si estende, si sfilaccia e poi tende nel tempo a svanire lentamente in forma di Cirri. A volte si ha la fase Capillatus prima di quella Incus, che può anche mancare.

 

Se l’Incus si estende e sfilaccia si ha un sottotipo, il Capillatus Incus.

Cb Capillatus Incus. La nube si è espansa come una mensola. Questo è lo stadio

maturo di un temporale. Queste formazioni, data la loro imponenza, sono visibili interamente da notevole distanza (anche oltre 70-80 Km).

 

Il Cumulonembo racchiude un’enorme energia data dalle correnti al suo interno, dalla massa di vapore e la carica elettrica accumulata e dal calore di condensazione che si libera mentre la nube cresce. Tra la base, che può essere anche sotto ai 1.000m, e la cima che può raggiungere i 12.000m si realizza una quantità di energia di moto e termica in grado di scatenare tempeste di potenza incredibile. Dal Cumulonembo può originare il Tornado che è il fenomeno circoscritto in assoluto più potente e distruttivo. Anche la grandine può assumere forma, grandezza e peso tali da costituire pericolo per le persone e le cose. Non dimentichiamoci poi dei Fulmini. Già un comune temporale è da prendere con attenzione visti i rischi che presentano tali meteore, ma un temporale di quelli cattivi è ben più pericoloso. Infine vi sono le piogge che possono arrivare a intensità da nubifragio e durare anche per ore, causando danni ingenti. Le raffiche di vento in discesa dalla nube si allargano a ventaglio al suolo e poi procedono in linea retta a velocità che possono anche superare i 150Km/h. Queste raffiche investono la zona dove transita il temporale causando danni dovuti alla forza di pressione del vento e all’improvviso arrivo della raffica che investe come un enorme pugno edifici, alberi e persone. Spesso i danni di questi venti sono scambiati per quelli dovuti a trombe d’aria ma si tratta di una malinterpretazione dovuta ad ignoranza delle dinamiche del temporale.

La nube (ne parlo al singolare ma è chiaro che mi riferisco ad un sistema composta da numerosi Cumulonembi) produce correnti molto insidiose anche per la navigazione aerea, tanto che i piloti spesso evitano tali formazioni. Cercano di passare sopra di loro o di fianco (anche passare sotto  è pericoloso) perché si generano turbolenze insidiose  (i cosiddetti “vuoti d’aria”) che fanno sbandare o rullare l’aereo pericolosamente.

Fulmini e ghiaccio in quota possono rendere instabile l’assetto degli aerei e talvolta la grandine si incontra anche a quote di 10.000m con le conseguenze immaginabili. Ecco un esempio di cronaca:

Sud Corea, Airbus riesce ad atterrare

Sfiorato il disastro aereo all'aeroporto di Seul in Corea del Sud. Un Airbus 321 della Asiana Airlines con 200 passeggeri a bordo è stato investito da grossi chicchi di grandine che hanno scheggiato i vetri della cabina di pilotaggio, divelto il naso del velivolo e messo fuori uso il radar e il pilota automatico. I piloti sono riusciti ad atterrare utilizzando i finestrini laterali per la visuale sulla pista.

 L'Airbus si trovava 80 chilometri a sud di Seul dopo essere decollato dall'isola turistica di Jeju nella tarda serata di venerdì. Una volta comunicata l'emergenza a bordo, i piloti hanno ricevuto una totale assistenza dalla torre di controllo della capitale sudcoreana e sono riusciti a far atterrare manualmente l'Airbus all'aeroporto di Gimpo con appena 15 minuti di ritardo sul previsto.

Hanno dovuto utilizzare i finestrini laterali per la visuale sulla pista perché il vetro frontale era stato interamente scheggiato dalla grandine. La brutta avventura, che sembra uscita dalla sceneggiatura di uno dei tanti film della serie aerocatastrofica "Airport", si è conclusa senza feriti. La compagnia ha annunciato promozioni e premi per i due piloti.

Fonte: TG Com

Un altro, visivo.

Aereo colpito da grandine presso Denver, USA.

 

Tra le nubi più affascinanti e pericolose i Cumulonembi rendono palesi le forze della Natura e la sfida che l’uomo deve confrontare ogni giorno.

 
     
 

Nubi Medie

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Altocumulo: L’Altocumulo fa parte delle nubi medie essendo la sua genesi fra le quote di 3.000 e 6.000m. È nube di tipo stratificato debolmente convettivo in alcuni generi di questa famiglia.

Quello più famoso è l’Altocumulus Floccus la cui forma, insieme a quella del Cirrocumulo, genera il detto popolare <<cielo a pecorelle acqua a catinelle>>. Esso infatti si presenta come una serie di blocchi nuvolosi collegati con intermezzi di cielo visibile o comunque con margini traslucidi o semitrasparenti.

Gli elementi singoli sono collegati o brevemente spaziati e mostrano ombre grigiastre o bluastre (rossastre o violacee all’alba o al tramonto) e biancastre o bianche in pieno sole e in nubi poco sviluppate. Il detto riferito sopra è spesso veritiero in quanto se tali nubi si presentano in grandi banchi, che occupano parzialmente o totalmente il cielo, significa che l’aria si stabilizza e si umidifica per venti umidi in arrivo e quindi in molti casi la loro presenza avvisa del sopraggiungere di una perturbazione ancora lontana.

Di questa famiglia fanno parte altre nubi singolari; ne cito qui 3 altri tipi.

 

L’Altocumulus Lenticularis: Si forma dalla generazione di onde che sorgono dai venti che spirano in quota sopra catene montane, vette o comunque sopra ostacoli elevati che formano ondulazioni nelle correnti.

Queste ondulazioni originano tale nube a forma di mensola, di lente o di piatto, spesso a livelli sovrapposti (2, 3, 4 e anche di più) e che sembra ferma nel cielo, come incollata.

Questa è un’illusione perché in realtà la nube si forma continuamente da un lato mentre dall’altro si dissolve. Se tale fenomeno accade in sincronia ecco che la nube sembra sia ferma.

Questo avviene nell’ondulazione dell’onda atmosferica generata dall’ostacolo.

Tali nubi hanno spesso forme curiose che ricordano dei piatti impilati o dei dischi volanti (tanto che alcuni le chiamano nubi UFO o Saucer Cloud) oppure dei veli arcuati o delle lamine ondulate.

I rilievi che generano tali onde possono anche essere a decine di km di distanza dalla nube che si forma per interferenza sul vento.

A volte le onde si generano anche per turbolenze proprie delle correnti in quota, il risultato è il medesimo. Ecco la dinamica di formazione:

Il lenticolare nasce nelle creste dell’onda  generata dal vento in quota. Più creste, più nubi su livelli sovrapposti.

 

Altocumulus Undulatus: Questo ha struttura diversa dal primo. È di tipo stratiforme e spesso presenta forme sinuose a mo’ di onda o distorte dai venti di quota. Alcuni assumono la forma di tessuto stracciato e bucherellato.

 

Può nascondere (velare) parzialmente il Sole, di solito non è molto denso.

 

Altocumulus Castellanus: Cosiddetto dalle protuberanze che lo fanno somigliare ad un bastione merlato o ad un piccolo cumulo.

Altocumulus Castellanus – la forma denota la presenza di Convezione nella nube.

Esso è indice di instabilità atmosferica e può precedere i temporali.

 

Si presenta in banchi o a volte anche isolato.

Gli Altocumuli in genere non danno piogge o al più qualche spruzzata. Però in casi particolari, se si ispessiscono e si uniscono ad altre nubi,  possono dare delle piogge moderate e persistenti. I Castellanus spesso crescono e diventano piccoli Congesti o CB e allora generano piogge o anche nevicate moderate e  può comparire una modesta attività elettrica. In genere si hanno Virga, cioè precipitazioni che non raggiungono il suolo.

Altocumulus Virga

 

Altostratus –Altostrato: Altra nube del livello medio dato che si forma fra i 4.000 e i 6.000m circa.
Si presenta come una coltre biancastra o grigiastra che può coprire anche ampie porzioni del cielo. È una nube stratiforme e di spessore esiguo ma può coprire il Sole dando alla giornata un colore grigio e di tipo autunnale.


Generalmente non dà pioggia se non in casi di maltempo quando si associa con altre nubi e si ispessisce. Se l’Altostrato degenera può dare origine al Nembostrato che è più spesso, basso e minaccioso e genera precipitazioni moderate e persistenti. In Inverno queste assumono anche carattere nevoso.


Altostratus Undulatus: cosi detto per la forma ad onda.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

     
 

Nubi alte

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Queste sono collocate in una fascia di altezza che va da un minimo di circa 6.000m a quote superiori, generalmente sui 10.000 - 12.000m alle nostre latitudini, con l’eccezione del Cumulonembo che con la sommità può superare tali quote.
Sono tutte nubi stratiformi e composte di aghetti di ghiaccio, in qualsiaisi stagione esse si formino, poiché la loro grande altezza dal suolo fa sì che le temperature nell’ambiente siano molto al di sotto dello zero ( circa fra -40°C e – 60°C).
Quando correnti umide scorrono a queste quote esse generano un velo di cristalli di ghiacchio che poi formano le intricate e mutevoli forme diafane di queste nubi. Esse non fanno mai ombra distinta né sono molto spesse da coprire del tutto il Sole (a eccezione del Falso Cirro e dell’Incudine, che però sono generate dal Cumulonembo).

Cirri e Cirrostrati: La parola latina Cirrus significa fiocco, ricciolo, e designa bene la forma di queste nubi che possono essere isolate o a banchi o ricoprire tutto il cielo. Se sono isolate sono indice di tempo stabile e bello, se invece crescono e tendono a diffondersi, provenendo spesso da Ovest o SudOvest, preludono ad un cambiamento del tempo che può anche portare la pioggia dato che la loro presenza indica l’approssimarsi di una perturbazione ancora relativamente lontana.
I Cirrostrati sono più stirati in lunghezza dei Cirri e spesso formano un velo continuo che copre tutto il cielo visibile. A volte sono così tenui che l’occhio non li distingue bene e vediamo solo una nebulosità leggera che dà al cielo quel caratteristico aspetto lattiginoso. Cirri e Cirrostrati hanno spessore esiguo e lunghezza anche notevole. Non producono pioggia ma possono presentare le Virga, che sono quelle cadute di cristalli ghiacciati dovute a sbalzi di temperatura, cambio di correnti e anche al passaggio di aerei che generano una sorta di canale o di buco nella nuvola dovuto alla precipitazione della nube in seguito a condensazione dei cristalli fra loro.

Cirrocumuli: I Cirrocumuli sono il terzo membro della famiglia dei Cirri. Come i precedenti hanno medesima origine e natura, solo presentano forme diverse e somiglianti agli Altocumuli in quanto presentano masserelle bianche e globulari, appiattite e formano disegni caratteristici. Il cosiddetto <<cielo a pecorelle>> è applicabile anche a queste nubi insieme agli altocumuli. Tutte queste nubi formano aloni davanti a Sole e Luna e a volte anche davanti a pianeti luminosi come Venere o Giove oppure stelle molto luminose. Se di notte vedete la Luna con un alone tenue, e magari debolmente colorato al margine, sappiate che è presente un Cirrostrato. Sotto vediamo alcune di queste nubi e loro forme.


Cirri, le forme bianche e arcuate. Cirrostrati, quelle più piane e distese. In lontananza si nota anche una scia di jet, detta
Cirrus Aviaticus.

 


Cirro, a forma di piuma, in alto.

 



Cirrus fibratus.
 


Cirrocumulo. Notare l’iridescenza in alto, presso il Sole.
 


Cirrus Uncinus e Floccus, in basso.
 


Cirri generati da scie di jet con Virga, le estensioni simili a veli e a code.



Falso Cirro. Generato da un Cumulonembo in dissoluzione, a destra. Si nota anche una Virga, centro foto.
 


Questi visti finora sono i principali tipi di nubi e presentano sottofamiglie e forme pressoché infinite. Nel prossimo capitolo descriverò le nubi particolari, che sono sia di tipo meteo che di altra origine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

     
  Perché non piove sempre quando ci sono le Nubi?

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Questa domanda, che sembrerebbe di quelle fatte dai bimbi, non è stupida né illogica ma invece è pertinente e intelligente.

Per rispondere bisogna sapere che le goccioline che formano le Nubi sono molto piccole, microscopiche e hanno un peso ridottissimo.

Come conseguenza, la gravità le attira sì verso terra ma esse sono sollevate dalle correnti e dai venti  e inoltre se cadessero indefinitamente verso terra non vi arriverebbero mai perché si asciugherebbero (evaporazione) in pochissimi minuti. Sono più leggere di una piuma e se avete visto una piuma veleggiare in aria capite di cosa parlo.

Le Nubi quindi restano insieme, pur non essendo corpi solidi ma aeriformi o meglio essendo una sospensione di liquido (gocce) in aria. Alcune hanno aspetto solido ma è solo un’illusione data dalla forma e dalla distanza.

Qualsiasi Nube, per quanto minacciosa, è sempre una massa di aria ricolma di vapor d’acqua e gocce o cristalli di ghiaccio.

Quindi possiamo dire che non piove sempre perché vi è un equilibrio tra la gravità che tende a far cadere le gocce e le correnti che le sostengono in aria, e questo equilibrio dipende anche dal peso e dalle dimensioni delle gocce. Vi è anche l’evaporazione di molte di queste gocce che pareggia la loro generazione e costruisce l’equilibrio della Nube. La Nube è una forma che si rigenera in continuazione. Perde in evaporazione e guadagna in condensazione.

 
     
 

Quando piove?

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Qui mi ricollego a quanto sopra: piove quando si formano gocce più grandi che iniziano a cadere verso il basso non essendo più sostenute dalle correnti ascensionali che vi sono nelle nubi.

Le gocce crescono per Coalescenza, cioè scontrandosi e appiccicandosi le une alle altre, generando gocce più grandi oppure per la presenza di nuclei di condensazione (vedi sopra) che possono essere anche minutissimi cristalli di ghiaccio presenti in certe nubi. È il caso della Neve o della Grandine.

Quando la Nube cresce e cambiano le condizioni atmosferiche ecco che aumenta la condensazione, le gocce si urtano nella Nube e raccolgono più nuclei di condensazione e così via fino a che molte gocce diventano così grandi da non poter più stare sospese e quindi precipitano verso terra.

Ha inizio così la Pioggia, detta anche Precipitazione (in forma liquida).

Secondo la catalogazione Meteo una precipitazione di gocce non superiori al mezzo millimetro di diametro è una Pioviggine, cioè quella pioggerella fastidiosa in forma quasi nebulizzata che spesso avviene in Autunno e in giornate uggiose.

Ecco che gocce per noi quasi microscopiche (pochi decimi di mm.) cadono e generano una pioggerella. Questa in genere cade da Nubi molto basse e stratificate, o anche dalla Nebbia, poiché altrimenti non riuscirebbe a giungere a terra evaporando prima.

La Pioggia vera e propria si ha con gocce superiori al mezzo millimetro e che possono raggiungere anche gli 8-10 mm. Queste cadono da altezze di 4 -5.000m o, se si tratta di Grandine, anche superiori.

Alcuni aerei entrando in forti temporali hanno trovato Grandine a quote di 10.000 -12.000m.

Per concludere: quando si generano condizioni per cui l’equilibrio delle gocce della Nube viene rotto e appaiono moltissime gocce più grandi ecco che abbiamo la Pioggia che poi smette appena l’equilibrio si ristabilisce o continua se la condizione che la genera si perpetua o peggiora ancora.

Al termine, la Nube può ancora rimanere oppure sparire completamente perché sono mutate le condizioni Meteo e non è possibile la condensazione, per cui essa si dissolve.

 
     
 

Esistono piogge che non arrivano a terra?

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Molte volte da molte nubi si scaricano precipitazioni che poi non raggiungono il suolo e quindi non meritano la designazione di Pioggia. Accade che queste incontrino aria più secca cadendo e quindi evaporano prima di giungere al suolo. Le vedremo in altri articoli e sono chiamate Virga. Assomigliano a veli o strisce e bande, chiare o scure, che pendono dalla Nube e spesso si arcuano e si ondulano. Osservandole sembra di vedere la Nube sciogliersi. Sicuramente le avrete notate qualche volta.

Ecco un esempio sotto:

Qui sono dei piccoli cumuli che scaricano una Virga, quelle bande fumose bianche. Sotto di esse l’aria è secca e le gocce evaporano ridiventando vapore invisibile.

Quella è una potenziale Pioggia abortita. A volte presenta anche un arcobaleno.

Per chiudere dirò che esistono Nubi costituite solo di acqua liquida, altre di acqua liquida e solida mischiate e altre ancora solo di acqua solida.

Altri tipi di Nubi non sono strettamente collegate alla Meteorologia classica ma vale la pena di vederle. Ne parlerò in una seconda parte dove metterò un catalogo delle nubi e le varie forme e caratteristiche.

 
 

Claudio Guglieri

 
 

Note: * L’altezza si intende dalla base della nube e non è rigidamente definita, avendosi sconfinamenti di centinaia di m. in più o in meno, ma serve come regola generale.

** Anche la forma può avere delle commistioni fra due forme diverse e anche tre in certi casi, essendo le nubi strutture mobili ed evolutive.

*** Pure per la genesi ci possono essere cause miste.

 
     
 

Data: 12 aprile 2008

Autore: Claudio Guglieri

 

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