Strato
in latino Stratus:
Si presenta come una nube biancastra o grigiastra senza forma definita.
Avvolge la cima dei colli e spesso si abbassa a lambire persino le cime
dei palazzi più alti in giornate molto umide e piovigginose.
Appare come una sorta di nebbia alta che nasconde il Sole e genera
pioviggine e talvolta, in Inverno, anche leggere nevicate.
Lo Strato non ha definizione chiara e appare spesso come una coltre
grigiastra e informe che copre in banchi il cielo.
Lo Strato nasconde la luce del Sole e dà una luce grigiastra alla
giornata.
Se l’umidità aumenta lo Strato può giungere quasi fino al suolo e allora
è definito come Nebbia. Questa nube non ha grande spessore e
generalmente parte dai 400-500m e arriva fino a circa 1500-2000 max.
La
Nebbia
fa parte di questa famiglia e spesso si confonde con lo Strato, infatti la Nebbia è una nube a contatto del suolo.
La Nebbia ha di solito spessore fra poche decine di metri e circa
300m ma certe nebbie generate nei campi per Inversione termica e
irraggiamento possono limitarsi anche solo ad 1 metro circa
sopra il suolo. Mentre la Nebbia è sfavorita dal vento forte, e si
dissolve, lo Strato può coprire il cielo e le cime delle alture anche
per ore specie nella parte Sopravento dei rilievi (là dove il vento
impatta sul versante esposto) e dare per effetto Stau (compressione)
pioviggini e piogge deboli ma continue.
Nembostrato:
è una variante dello Strato; più scuro e minaccioso spesso precede i
temporali ma non dà rovesci o fulmini ma solo piogge deboli o moderate e
insistenti. Sono nubi che accompagnano un fronte caldo (aria calda e
umida) che precede la vera perturbazione.
Tutte queste nubi stanno generalmente sotto ai 2000m di quota.
Sono generate da scorrimento di aria umida in orizzontale per cui non
hanno estensioni verticali prominenti e scarsi moti verticali ma hanno
estensione orizzontale anche di decine di Km2. Si accompagnano a
notevole umidità dell’aria. Sono Nubi Avvettive, cioè generate da
trasporto di correnti umide.
Stratocumuli:
Gli Stratocumuli, come dice il nome, sono Nubi di apparenza cumuliforme
ma distribuite a strati, spesso in banchi che coprono grandi parti del
cielo oppure isolate.
Hanno base abbastanza lineare o lievemente ondulata, grigiastra o scura.
La cima è tonda e presenta protuberanze più o meno accentuate.
Di solito non superano i 2000m di quota e possono dare piogge moderate
o, se siamo in Inverno, anche neve. Mai invece Grandine.
Anticipano e seguono le perturbazioni e sono generati dall’aria calda e
umida che sollevandosi davanti al fronte perturbato produce una
stratificazione e condensazione in banchi nuvolosi. Hanno dei modesti
moti interni di tipo Convettivo che generano le protuberanze e la forma
a cuscino.
Passata la perturbazione l’aria dietro essa può essere ancora abbastanza
umida e instabile da produrre questo tipo di nubi con eventuali piogge
sparse e locali. In assenza di perturbazioni gli Strato cumuli si
generano per scorrimento di aria caldo-umida (venti umidi) o per il
sollevamento di Nebbie e Strati più bassi.
Nella stagione autunnale sono molto comuni e spesso, quando si
ispessiscono e si moltiplicano, danno al tempo della giornata quella
caratteristica di nuvolosità e di cielo “brutto” che poi può venire
accompagnato da piogge, mai violente o temporalesche ma spesso noiose.
Lo Stratocumulo, però, può degenerare in nubi più imponenti e minacciose
come i Congesti di cui parlerò in seguito.
Cumuli
(da Cumulus, ammasso):
Ve ne sono di 4 tipi: Cumulus Humilis, Mediocris, Congestus, e
Cumulonimbus + il Fractus, caso particolare. Tutte sono Nubi Convettive.
Il
C. Humilis,
dal suo nome latino- semplice- è il più piccolo e innocuo. È il
classico Cumulo di bel tempo e generalmente non dà piogge anche se può
produrre Virga o qualche modesto sgocciolìo in occasioni particolari.
È bianco con base simile o solo poco più scura. Può presentarsi isolato
o in gruppetti o piccoli banchi.
Ha forma rotondeggiante od oblunga, a volte sfilacciata e irregolare. Al
tramonto e all’alba assume colori particolari.
È una nube di tipo Convettivo debole e solo se cresce e diventa
Mediocris può significare un cambiamento del tempo peggiorativo. In caso
contrario è solo
una Nube presente nelle giornate belle e
soleggiate e non rappresenta minaccia di cattivo tempo. Si classifica
come Nube bassa avendo formazione tra i 500m e i 2000 m
circa.
In genere, comunque, esso se si mantiene eguale significa che la
giornata sarà bella e il tempo stabile.
L’evoluzione dell’Humilis è il
Mediocris
che significa Medio. Esso è un cumulo più evoluto e grande e testimonia
moti verticali dell’aria più intensi che possono precedere un temporale
se questa nube si fa più compatta e cresce ancora.
Anch’esso è una Nube Bassa trovandosi in media fra i 500 e i 2000m o
poco più.
Ha forma più compatta dell’Humilis ed è più scuro alla base e sviluppato
in altezza. Come l’Humilis non dà piogge se non qualche Virga o
sgocciolìo.
Veniamo ora al
Cumulus Congestus,
che significa Cumulo gonfio, imponente.
Infatti questa nube che origina dal Mediocris si evolve in senso
verticale assumendo dimensioni imponenti e un aspetto minaccioso.
È classificata come Nube del livello Basso e Medio, dato che nel suo
sviluppo dalla base che sta fra i 600m e i 1000m circa essa si innalza
fino a circa 6000m.
Essa indica chiaramente un forte processo di Convezione in atto e
un’instabilità manifesta dell’aria. Sovente questa nube indica la forte
possibilità di rovesci e temporali nella zona in cui si sviluppa.
Giungendo a quote notevoli essa presenta un graduale congelamento nella
sua parte più elevata e quindi iniziano a presentarsi, oltre alle
normali goccioline liquide, anche piccoli cristalli di ghiaccio che
fungono da nuclei di condensazione. Questa nube raccoglie in sé, a
differenza del Mediocris e dell’Humilis, una parte di cristalli di
ghiaccio e una parte di acqua liquida.
Se inizia un rovescio esso giungerà a terra come pioggia anche forte
costituita da gocce di dimensioni notevoli e accompagnata da raffiche di
vento e calo locale della temperatura. Consideriamo l’estensione che può
raggiungere in verticale i 5000m, una montagna. Il Congestus è una Nube
Convettiva che costituisce la fase iniziale dello sviluppo del
Cumulonembo, la vera nube temporalesca. La sua sommità è piena di
protuberanze che ribollono e salgono verso l’alto in una forma che
ricorda un cavolfiore e testimonia dell’esistenza di forti correnti
ascendenti nella nube.
Il Congestus non origina fulmini se non in una fase particolare e cioè
quando, per la presenza di aria molto fredda a quote medie (4000-5000m),
esso congela precocemente dando luogo ad un processo che origina il
fulmine. A tale stadio, però, lo si può considerare un Cumulonembo.
Per esperienza personale non posso escludere che anche il Congesto
possa, in circostanze rare, originare fulmini in maniera casuale e
occasionale.
La base del Congesto è grigio scuro o quasi nera o bluastro scuro e
appare minacciosa. Spesso da esso scende una nube particolare chiamata
Funnel Cloud, che ha forma di imbuto. Se questa tocca terra origina la
cosiddetta tromba d’aria o tromba marina.
A volte esso presenta sulla sommità ribollente una strana nube che la
ricopre come un sudario. Questa è il
Pileus
–dal Latino, Cappello, e si forma grazie all’onda d’urto che le correnti
in salita dentro la nube provocano nell’aria sovrastante la stessa.
Quest’onda shock causa la condensazione improvvisa del vapor d’acqua
sopra la nube generando il Pileus. La presenza del Pileus, quindi,
testimonia una situazione di forte instabilità e la possibilità di
intensi temporali è alta.
Spesso i Congesti si trasformano in Cumulonembi che sono le nubi più
imponenti e potenti in assoluto. Le nubi che danno temporali, grandine,
tornado e fulmini.
Ne parleremo in seguito.
In Inverno il Congesto dà rovesci sia di pioggia che di neve. Questa
nube contiene svariate migliaia di tonnellate d’acqua e può raggiungere
dimensioni di Km in altezza e larghezza.
La presenza dei Congesti, che circolano per un certo tempo, può
preludere a temporali o rovesci nel corso della giornata e testimonia lo
stato irrequieto (instabile) dell'atmosfera.
Il
Cumulonembo:
una sezione tutta per lui, Il Cumulonembo detto anche
Cb,
il re delle nubi.
Questa nube enorme e spesso anche impressionante è quella che regala i
temporali, la grandine, i rovesci, il vento violento e anche vorticoso,
i fulmini e i tuoni e tutti quei fenomeni tra i più spettacolari e
pericolosi della gamma meteorologica. Essa è compresa in tutte e tre le
categorie in riguardo all’altezza. Infatti essendo una nube convettiva,
anzi la massima espressione di questo genere di nube, essa ha uno
sviluppo impressionante in verticale. La sua base, che spesso si
confonde tra Nembo strati e Stratocumuli o Congesti, è situata fra i 500
e i 1.500m, ma può scendere al di sotto o salire al di sopra di queste
quote in particolari condizioni, e la sua cima arriva a raggiungere alle
nostre latitudini altezze di 10.000 -12.000m e a volte anche 13.000
-14.000m in potenti temporali, sforando nella Stratosfera. A latitudini
più meridionali tale quota può superare i 16.000m.
A cagione di questo suo sviluppo esso comporta sempre la presenza di
instabilità dell’aria e di correnti ascensionali notevoli al suo
interno, a volte anche così intense da raggiungere e superare i 100km/h
(si intendono qui non venti ma correnti che risalgono nella nube
risucchiate dal basso e irrompono a grandi altezze). Questa nube genera
sempre temporali e fulmini e anche grandine e colpi di vento. Se il
temporale è forte possono anche generarsi dei tornado e delle vere e
proprie tempeste elettriche.
La cima della nube raggiunge quote dove l’aria è così fredda che essa
gela di colpo assumendo un aspetto nebuloso e fibroso e allargandosi
lateralmente in seguito allo spirare dei venti di alta quota e al fatto
che esaurendosi la spinta dal basso la nube non può più innalzarsi e
raggiunge un punto di equilibrio dove giace la Tropopausa, che
rappresenta uno strato di inversione della temperatura, e quindi si
espande in senso orizzontale (per avere un esempio chiaro: pensate a del
fumo di sigaretta che sale nell’aria finchè incontra un vetro e si
infrange contro scivolando lateralmente). Questo fenomeno genera
un’appendice chiamata, per la sua forma, Incudine.
Qui vediamo un
disegno che ne raffigura la struttura e raffigura anche il temporale.
Frecce gialle e
rosse: aria calda-umida in entrata, alimenta il Cb e il temporale.
Frecie Blu e
azzurre: aria fredda in caduta, accompagna le precipitazioni e genera
raffiche di vento al suolo.
Frecce verdi:aria
calda che rallentae si espande orizzontalmente dopo essersi raffreddata.
Genera l’Incudine.
Il temporale si muove nel senso della freccia nera.
L’Incudine raggiunge estensioni enormi e spesso precede il temporale
vero e proprio di diversi Kilometri poiché essa si sposta nel verso dei
venti dominanti alle quote medio-alte, venti che guidano anche il
temporale. Ci sono eccezioni a questa regola e ne parleremo in seguito,
ora vediamo meglio la struttura di questa nube.
Il Cb costituisce da solo un temporale, cioè una Cella temporalesca come
quella nel disegno sopra. Normalmente, però, ve ne sono diversi in
diverse fasi di crescita e si associano generando una perturbazione
localizzata che chiamiamo temporale. Il CB nasce e cresce da un semplice
Cumulo (Humilis o Mediocris) o rappresenta l’evoluzione successiva del
più potente Congestus. In alcuni casi anche gli Altocumuli generano Cb.
In Estate, quando il Sole è molto forte e la terra si surriscalda, i Cb
son molto comuni essendoci le condizioni che favoriscono la salita di
correnti ascensionali calde dal terreno. Spesso scoppiano temporali
anche in condizioni di Alta pressione e tempo apparentemente stabile.
Questo avviene grazie al calore e alla presenza di rilievi che
favoriscono la risalita di correnti calde. Se mancano i rilievi i Cb si
formano o per forte irraggiamento termico dal suolo o per presenza di
aria più fredda a quote superiori (in assenza di perturbazioni visibili)
e, in tutti i casi, per formare il Cumulonembo ci vogliono almeno 3
fattori: aria calda e umida, sollevamento e condensazione,
instabilizzazione della massa d’aria. Se manca uno di questi la
nube non si forma o non evoluisce in Cb e quindi non si hanno temporali,
anche se fa molto caldo.
L’Estate è la stagione dei temporali per antonomasia e soprattutto dei
temporali cosiddetti di Calore, proprio per le ragioni sopra
elencate.
Il Cumulonembo contiene acqua liquida e solida (cristalli) e dà origine
alla grandine o alla neve, nella stagione Invernale. I cristalli di
ghiaccio contenuti generano anche separazione di cariche elettriche e
quindi nascono i fulmini che sono i fenomeni caratteristici dei
Cb. Una riunione di più Cb può originare temporali estesi e intensi ma
ciò accade se vi sono elementi capaci di perturbare l’atmosfera (fronti
perturbati, instabilità, depressioni).
Esistono 3 tipi di Cumulonembo:
Cumulonimbus calvus, Cumulonimbus Incus, Cumulonimbus capillatus.
Si tratta sempre della stessa nube in 3 aspetti diversi, spesso in
diretta evoluzione da una fase all’altra.
Il
Calvus
ha cima ben delineata e netta e a volte orlata da un Pileus. Presenta
leggero ghiacciamento della sommità che appare fibrosa e brillante.
Cb Calvus. Appare brillante nel sole pieno. La sommità si situa fra
i
7.000 e gli 8.000m
L’Incus
presenta la cosiddetta Incudine, che testimonia il congelamento
della sommità e il raggiungimento della massima quota della nube.
Cb Incus. Appare chiara la somiglianza ad un’incudine. Questa è formata
da ghiaccio (cristalli) e si trova a quote fra i 9.000 e i 12.000m, in
genere.
Il
Capillatus
è la fase ancora successiva, quando l’Incudine si estende, si sfilaccia
e poi tende nel tempo a svanire lentamente in forma di Cirri. A volte si
ha la fase Capillatus prima di quella Incus, che può anche mancare.
Se l’Incus si
estende e sfilaccia si ha un sottotipo, il Capillatus Incus.
Cb Capillatus Incus. La nube si è espansa come una mensola. Questo è lo
stadio
maturo di un temporale. Queste formazioni, data la loro imponenza, sono
visibili interamente da notevole distanza (anche oltre 70-80 Km).
Il Cumulonembo racchiude un’enorme energia data dalle correnti al suo
interno, dalla massa di vapore e la carica elettrica accumulata e dal
calore di condensazione che si libera mentre la nube cresce. Tra la
base, che può essere anche sotto ai 1.000m, e la cima che può
raggiungere i 12.000m si realizza una quantità di energia di moto e
termica in grado di scatenare tempeste di potenza incredibile. Dal
Cumulonembo può originare il Tornado che è il fenomeno circoscritto in
assoluto più potente e distruttivo. Anche la grandine può assumere
forma, grandezza e peso tali da costituire pericolo per le persone e le
cose. Non dimentichiamoci poi dei Fulmini. Già un comune temporale è da
prendere con attenzione visti i rischi che presentano tali meteore, ma
un temporale di quelli cattivi è ben più pericoloso. Infine vi sono le
piogge che possono arrivare a intensità da nubifragio e durare anche per
ore, causando danni ingenti. Le raffiche di vento in discesa dalla nube
si allargano a ventaglio al suolo e poi procedono in linea retta a
velocità che possono anche superare i 150Km/h. Queste raffiche investono
la zona dove transita il temporale causando danni dovuti alla forza di
pressione del vento e all’improvviso arrivo della raffica che investe
come un enorme pugno edifici, alberi e persone. Spesso i danni di questi
venti sono scambiati per quelli dovuti a trombe d’aria ma si tratta di
una malinterpretazione dovuta ad ignoranza delle dinamiche del
temporale.
La nube (ne parlo al singolare ma è chiaro che mi riferisco ad un
sistema composta da numerosi Cumulonembi) produce correnti molto
insidiose anche per la navigazione aerea, tanto che i piloti spesso
evitano tali formazioni. Cercano di passare sopra di loro o di fianco
(anche passare sotto è pericoloso) perché si generano turbolenze
insidiose (i cosiddetti “vuoti d’aria”) che fanno sbandare o rullare
l’aereo pericolosamente.
Fulmini e ghiaccio in quota possono rendere instabile l’assetto degli
aerei e talvolta la grandine si incontra anche a quote di 10.000m con le
conseguenze immaginabili. Ecco un esempio di cronaca:
Sud Corea, Airbus riesce ad atterrare
Sfiorato il disastro aereo all'aeroporto di Seul in Corea del Sud. Un
Airbus 321 della Asiana Airlines con 200 passeggeri a bordo è stato
investito da grossi chicchi di grandine che hanno scheggiato i vetri
della cabina di pilotaggio, divelto il naso del velivolo e messo fuori
uso il radar e il pilota automatico. I piloti sono riusciti ad atterrare
utilizzando i finestrini laterali per la visuale sulla pista.
L'Airbus si trovava 80 chilometri a sud di Seul dopo essere decollato
dall'isola turistica di Jeju nella tarda serata di venerdì. Una volta
comunicata l'emergenza a bordo, i piloti hanno ricevuto una totale
assistenza dalla torre di controllo della capitale sudcoreana e sono
riusciti a far atterrare manualmente l'Airbus all'aeroporto di Gimpo con
appena 15 minuti di ritardo sul previsto.
Hanno dovuto utilizzare i finestrini laterali per la visuale sulla pista
perché il vetro frontale era stato interamente scheggiato dalla
grandine. La brutta avventura, che sembra uscita dalla sceneggiatura di
uno dei tanti film della serie
aerocatastrofica "Airport", si è conclusa senza feriti. La compagnia ha
annunciato promozioni e premi per i due piloti.
Fonte: TG Com
Un
altro, visivo.
Aereo
colpito da grandine presso Denver, USA.
Tra le
nubi più affascinanti e pericolose i Cumulonembi rendono palesi le forze
della Natura e la sfida che l’uomo deve confrontare ogni giorno.