Uno dei fenomeni
abbastanza frequenti in Meteorologia, ma poco conosciuti dai profani, è
la cosiddetta
Inversione Termica.
Vediamo di cosa si
tratta: per capire meglio la faccenda bisogna sapere che la temperatura
dell’aria varia con la quota, partendo dal suolo.
Questo avviene perché
più ci si allontana dal terreno e più il calore disperso dalla terra
viene dissipato in atmosfera e il riscaldamento solare non riesce a
scaldare l’aria in maniera efficace. La diminuzione di temperatura e la
differenza tra suolo e alta quota viene detta
Gradiente Termico.
Normalmente tale
gradiente è di circa 0.65°C ogni 100 m di altezza dal livello marino.
Vale a dire che se a 0 m ( livello marino ) abbiamo 25°C a 100 m,
salendo in verticale sulla zona, ne avremo circa 24.3 ( arrotondato a 24
°C ). Questo fattore varia da circa 0.5°C a circa 1.0°C secondo varie
condizioni meteo del momento ( avvezioni calde o fredde, venti in quota,
presenza di nuclei freddi in quota o di espansioni calde anticicloniche
ecc.).
Ma la temperatura non
scende continuamente allo stesso modo ne infinitamente con la quota.
Partendo dal suolo si
possono avere delle zone dove si presentano strati di aria più calda del
normale e questi si dispongono a mo’ di scalino ( una sorta di zona di
transizione, più o meno brusca e spessa ) nel quale la temperatura
subisce un’impennata verso valori più alti.
Una di queste zone è
presente in permanenza nell’alta Troposfera verso i 10.000 - 11.000 m.
A questa quota la
temperatura è sempre molto bassa in ogni stagione e raggiunge picchi di
-56° - 60°C. Ma sopra tali quote improvvisamente l’aria riprende a
scaldarsi creando una sorta di tappo che blocca la convezione (salita di
aria calda) e lo sviluppo delle nubi, in particolare quelle cumuliformi
( cumulonembi ).
Ecco perché tali nubi
si arrestano a quelle altezze espandendosi lateralmente e creando la
forma detta Incudine, che poi viene stirata dai venti di alta quota.
Questa linea di
transizione termica è detta
Tropopausa,
essendo il limite di passaggio tra la Troposfera e la Stratosfera.
Questa Inversione è
permanente, pur variando di intensità e di quota e con la
latitudine, perché è fisiologicamente legata alla dinamica
dell’Atmosfera.
Essa varia, come
detto, con le stagioni e con la latitudine. Più alta in Estate e più
bassa in Inverno. Più bassa alle alte latitudini e più alta ai Tropici e
all’Equatore.
Per fare alcuni esempi
basti pensare che ai Poli detta zona si trova circa sugli 8.000 m mentre
ai Tropici arriva sui 16.000 m o più.
Questo è anche dovuto
alla rotazione terrestre che creando forza centrifuga espande
l’atmosfera all’Equatore ( dove maggiore è la velocità angolare del
pianeta ) e complice anche la maggiore quantità di calore presente che
“gonfia” la massa d’aria verso l’alto.
Altre Inversioni sono
presenti a quote più alte ma qui esaminerò quelle che ci interessano;
cioè quelle in Troposfera.
Ecco un grafico:
Come si vede, la (1)
temperatura diminuisce dal suolo, caldo, a parecchi gradi sotto zero ad
alta quota e poi, a circa 10.000m, ricomincia a salire impedendo alla
nube in sviluppo di elevarsi ulteriormente di quota. Accade nei comuni
temporali ed è la causa della formazione della classica Incudine.
Ma l’Inversione
Termica, come ho detto prima, può avvenire a varie quote in seguito ad
avvezioni di aria più calda o fredda.
Molto comune è
l’Inversione Termica presso il suolo.
Quando il cielo è
sereno il terreno irradia calore verso lo spazio e, se c’è una
situazione di Alta Pressione con venti deboli o assenti e poco o nullo
rimescolamento dell’aria, si forma uno strato di aria fredda che
ristagna presso il terreno ed entro poche decine di metri, massimo
alcune centinaia..
Questo strato, essendo
più pesante, rimane a livello del suolo e con la condensazione
dell’umidità origina le temute nebbie di tipo Padano.
Nella stagione calda
invece si ha lo Smog o la Foschia dato che non vi è aria molto fredda in
gioco o quando l’umidità dell’aria non è abbastanza elevata.
Questo avviene anche
nelle valli e nelle conche situate sulle Alpi e gli Appennini dove sono
frequenti queste ”pozze di aria fredda” ristagnante.
In tale caso
l’Inversione è rovesciata infatti si va da temperature piuttosto fredde
presso il suolo a temperature che salgono lentamente con la quota
finché, ad un certo punto, la temperatura scende bruscamente
determinando l’Inversione suddetta.
Frequente in Inverno
ma anche in altre stagioni essa produce le Nebbie, le Foschie ( Smog ) e
le Nubi basse che tormentano spesso le nostre città, specie quelle della
Padana o di zone di vallata e conca fra i monti.
Ecco due grafici e
qualche foto.
Qui la Nebbia rimane
confinata sotto i 200m poiché la temperatura sale e poi bruscamente
scende come normalmente fa. Quindi la convezione che forma la (2) Nebbia
( che è una nube al suolo ) viene interrotta come da un coperchio,
appunto l’Inversione Termica.
Lo stesso accade nelle
vallate e conche in quota.
Inversione a bassa
quota. Le nubi rimangono confinate nella vallata senza riuscire a salire
liberamente. Il cosiddetto “mare di nubi”.
Sotto fa freddo e può
piovigginare, sopra paradossalmente fa più caldo ed è una bella giornata
primaverile. Qui l’aria fredda stagna al suolo mentre in quota la
temperatura sale, fino ad un certo livello. Nel caso raffigurato c’erano
8°C a 700m con pioviggine e ben 22°C a oltre 1.000m con sole.
Sui fiumi, laghi,
stagni ecc. L’Inversione può ridursi ad 1 solo metro di spessore
originando quelle nebbioline sottili, simili a fumo sull’acqua.*
Inversione multipla in
quota. Ogni strato nuvoloso resta confinato sotto la propria Inversione
Termica. Generata da correnti a temperatura diversa alle varie quote.
Nebbia gelata. Un caso
di Inversione al suolo. Accade in giornate molto fredde
con temperature ben al
di sotto dello zero.
Nebbia da Inversione
in sollevamento.
Quando il Sole scalda
il terreno e l’aria l’Inversione generalmente scompare determinando la
scomparsa e il sollevamento di Nebbie o Nubi basse.
Cambiamenti
meteorologici ( Vento, precipitazioni ecc… ) distruggono l’Inversione.
L’Inversione Termica è
anche alla base della formazione di Brina e Rugiada che si originano in
seguito alla presenza di una pellicola di aria fredda intorno al suolo o
ad oggetti presenti nell’ambiente. Come nel caso della Nebbia classica
da Inversione questo sottile strato fa condensare l’umidità dell’aria in
Brina ( da 0 a sottozero ) o Rugiada ( soprazero ).
Questo è il caso
limite più estremo dell’Inversione ( più sottile).
*Se lo strato è un po’
più spesso si ha l’acqua “fumante”, quel fenomeno che dà alla superficie
di un bacino idrico, un fiume, uno stagno o lago l’aspetto simile a
quello di fumo ( vapore condensato ) che aleggia sull’acqua.
Come si vede
l’Inversione Termica è un fenomeno importante e spesso capace di
determinare condizioni di disagio notevole: pensiamo allo Smog delle
nostre città e alle Nebbie fitte che tanti incidenti creano nella
stagione fredda.
Smog. Tipico caso
prodotto da Inversione Termica vicino al suolo.
Nota
1- Le temperature
negli esempi sono un po’ esagerate. In realtà per un’Inversione bastano
pochi gradi o anche meno.
2- La Nebbia si forma
per condensazione presso il suolo dell’aria satura di umidità (100%) e
poi tende a salire lentamente essendo la massa d’aria leggermente più
calda dell’ambiente circostante. Una volta raggiunta una quota dove la
temperatura è eguale alla sua la massa in questione si ferma (equilibrio
termico). L’aria fredda immediatamente al di sopra agisce come un tappo
confinando la Nebbia
©
di Claudio Guglieri