Prime immagini dal Mars Reconnaissance Orbiter di Margherita Campaniolo |
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Le prime immagini di prova effettuate dal Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa, la sonda spaziale più tecnologicamente avanzata mai inviata sul pianeta Marte, forniscono dati preventivi fortemente positivi. E’ solo un test ma anche un “assaggio” di quanto l’orbiter sarà in grado di fare una volta entrato in attività a pieno regime. Spettacolare il risultato e più che soddisfatto il team che guida l’orbiter. Ha detto Alfred McEwen, dell’Università dell’Arizona, capo ricercatore sulle immagini della fotocamera sperimentale ad Alta Risoluzione dell’orbiter: “Queste foto ad alta risoluzione di Marte sono emozionanti e uniche date le ore mattutine.. L’orbita finale del Mars Reconnaissance Orbiter si presenterà su Marte a metà pomeriggio, come per il Mars Global Surveyor e il Mars Odyssey”. Alle ore 8 e 36 del 24 marzo scorso, a quattordici giorni dalla messa in orbita della sonda attorno al pianeta rosso, le 3 macchine fotografiche in dotazione del Mars Reconnaissance Orbiter, e per 40 minuti, sono state infatti messe in azione. L’orbiter si trovava ad un’altezza di 2.486 chilometri dal suolo marziano, un’altezza ben lontana dai soli 300 chilometri che la separeranno dalla superficie del pianeta una volta che sarà completata l’operazione di aerobraking; eppure ecco i risultati:
Steve Saunders, programmatore della missione presso il quartier generale della NASA, ha dichiarato: “Queste immagini daranno la prima opportunità di testare le impostazioni della fotocamera e le capacità della sonda di puntare la macchina da ripresa su Marte a tutto campo. Le informazioni apprese saranno usate per preparare la missione principale per il prossimo autunno”. L’area fotografata è ampia circa 100 chilometri quadrati mentre il particolare, inquadrato alla massima risoluzione, è di circa 2,44 metri per pixel. Basti pensare che qualsiasi altro orbiter, attualmente in attività attorno a Marte, “vedrebbe” lo stesso particolare come un indistinto puntino nero e che, una volta raggiunta l'orbita circolare definitiva, queste macchine fotografiche coglieranno immagini chiare per zone di 1 metro e faranno rilevazioni visive su gruppi minerali presenti anche in zone ampie solo 30-60 centimetri. Più di 25 gigabits di dati immagine, abbastanza quasi per riempire cinque CD-ROMs, sono stati ricevuti attraverso la rete di ricezione spaziale della NASA a Canberra, Australia, e sono stati trasmessi al JPL. Questi sono stati messi a disposizione delle squadre responsabili del funzionamento delle macchine fotografiche capitanate dal responsabile scientifico il dott. Alfred McEwen e dal responsabile scientifico il dott. Mike Malin del Malin Space Science Systems. L’esperimento voleva testare le capacità ad alta risoluzione di queste avveniristiche strumentazioni e, nei giorni a venire, altri test ed altre verifiche saranno svolte per mettere in risalto le potenzialità del Mars Reconnaissance Orbiter. Altro scopo principe di queste foto è di mettere in grado la squadra che lavora al progetto di calibrare le procedure di riproduzione delle immagini al meglio cosicché siano adatte per immagini a colori e per misurazioni di superficie ad alta risoluzione, ottenute per mezzo di foto stereo accoppiate. Nel frattempo tutte le altre squadre della Nasa a Pasadena e a Lockheed Martin, Denver, continuano a prepararsi per la prossima emozione, tuffare nella misteriosa ed insidiosa atmosfera di Marte un orbiter, L'MRo, che nella storia dei primi passi dell'uomo verso il pianeta Rosso, farà a lungo, ne siamo certi, parlare di sé. |
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Data: 28 marzo 2006 Autore: Margherita Campaniolo Fonte: Space Freedom |
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