Il drago sotto spirito di Paolo Attivissimo |
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Il testo dell'appelloNon c'è un testo preciso riguardante questa storia, ma
semplicemente la frequente segnalazione al Servizio Antibufala di
questa notizia piuttosto curiosa: il
reperimento di un cucciolo di drago conservato in formalina.
La segnalazione viaggia spesso accompagnata dall'inquietante
immagine riportata qui sotto. Secondo il racconto di Hart, il reperto
"era stato inviato al prestigioso
istituto della capitale da un gruppo di scienziati tedeschi attorno
al 1890, quando era fortissima la rivalità tra i due Paesi.
Tuttavia, il museo di Londra pensò che si trattasse di uno
stratagemma per mettere in berlina il Regno Unito di fronte alla
comunità scientifica mondiale e stabilì che quel piccolo di drago
non era altro che un pupazzetto. Così, il barattolo con la
formaldeide ed il suo contenuto venne dato ad Hart e con il passare
degli anni finì in uno scatolone nella collezione di cimeli di
famiglia." Il
falso drago sotto spirito. Foto tratta dal sito della Reuters. Perché è una bufalaSpiace per i cultori del genere fantasy, ma
le probabilità che si tratti di un vero cucciolo di drago sono
praticamente nulle: scherzi di questo genere erano piuttosto
comuni all'epoca, e a volte degeneravano in autentiche truffe (come
ad esempio il famoso caso dell'"uomo di Piltdown",
http://skepdic.com/piltdown.html). Una foto del "drago" è disponibile sul sito della Reuters presso
http://www.reuters.com/newsPhotoPresentation.jhtml?type=topNews&imageID=1000931050
ed è descritta inequivocabilmente
come "fake
baby dragon" ("falso cucciolo
di drago"). A differenza dei dati citati dal Corriere della
Sera, Reuters dice che il vasetto misura 30 pollici (circa 76
centimetri) anziché 30 centimetri. Reuters afferma che il vasetto è stato scoperto da David Hart in
un garage dell'Oxfordshire (Inghilterra meridionale), e che in una
scatola metallica trovata accanto al "drago" c'era un incartamento
scritto in stile tedesco antico, databile intorno al 1890, che
indica che il Natural History Museum respinse il reperto e lo spedì
per essere distrutto, ma fu intercettato dal nonno di Hart, che
lavorava appunto come facchino. Volendo tagliare la testa al drago, pardon al toro,
si può analizzare il reperto e
capire di cosa è fatto. Pare che Allistair Mitchell, un amico
di David Hart, voglia infatti sottoporre il "drago" a una biopsia.
Staremo a vedere. In ogni caso, tanto di cappello all'anonimo
artefice della burla: è veramente ben fatta. Commenti o segnalazioni?Se avete qualche dettaglio o correzione da contribuire a queste
indagini antibufala, scrivetemi presso
topone@pobox.com. Grazie! (C) Paolo Attivissimo (http://www.attivissimo.net)
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Data: 6 febbraio 2004 |
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