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Era solo un trucco pubblicitario

 

 
 

Addio draghetto…. Fine di un bluff

 
 
 

Resa nota al pubblico la vera natura del draghetto in formaldeide di Oxford. Un falso, eppure lui, un posto d'onore, lo avrà comunque!

Di

Margherita Campaniolo

 
 
 

Quando il 23 gennaio 2004 il signor Allistair Mitchell si mise in contatto con un giornale locale di Oxford per raccontare l’incredibile storia di David Hart, un suo amico che aveva trovato una strana creatura sotto un cumulo di vecchia roba del suo garage, vecchio oggetto appartenuto al nonno di Hart, facchino del Museo di Storia Naturale di Londra, aveva subito messo in chiaro una cosa: “Sarà sicuramente uno sporco trucco dei tedeschi anteguerra per prendere in giro noi inglesi”  Ed in fondo, un pizzico di verità, lui l’aveva detta fin da subito: era uno “sporco trucco” e lui ne era l’autore.

A distanza di due mesi è lo stesso Mitchell a rivelare tutto, ora che il suo “piano” è andato in porto. Sì, poiché il drago era solo una trovata pubblicitaria per attirare l’attenzione e lanciare pubblicitariamente la vera “creatura” di Mitchell e cioè un libro per bambini dal titolo “Unearthly History”  il cui protagonista è proprio un traghetto che, insieme ad uomini di “buona volontà”, cerca di salvare il nostro mondo dall’autodistruzione.

Il romanzo fu scritto da Mitchell di getto, in soli 13 giorni, basandosi sulle storie che, da padre affettuoso, era solito raccontare in macchina ai suoi due figli, Duncan ed Edward; molti di più erano stati invece i giorni in attesa che un editore l’apprezzasse e decidesse di pubblicarlo! Ben sette editori e 36 agenti letterari si erano rifiutati di farlo e così, Mitchell, autore di storie con lo pseudonimo di Moredun, decide di stamparlo a sue spese, non prima d’aver trovato un modo nuovo e geniale per lanciarlo, per catturare la curiosità della gente ancora prima che fosse in vendita ed in modo da scongiurare, al suo orgoglio un flop letterario, alle sue “tasche” un tonfo economico.

Per mestiere dirigente di un’azienda di vendita, Allistair Mitchell mette su una propria ditta, la Rookstone, si procura un cucciolo di drago con l’aiuto di un team d’esperti in effetti speciali, i Crawley Creatures, creatori per la  BBC delle creature mobili per la serie televisiva Dinosaurs, ordina ad un maestro vetraio dell'isola di Wight una boccia su modello di quelle in uso tra gli scienziati di fine ottocento, acquista persino un “notepaper”, un taccuino  vecchio di cento anni su cui, a mano, ed in tedesco, simula pagine di resoconto sulla storia del traghetto e fa partire la “burla”.

Stampa così il suo libro che, in copertina, riporta  proprio l’immagine del “cucciolo di drago sotto formaldeide” e si prepara al lancio (non prima di un ulteriore giro di contatti con editori e librai) che avviene, in grande stile, il 29 marzo scorso…. stavolta molto è cambiato, cosa?

Mitchell infatti è riescito a persuadere Scott Pack, responsabile Buying Manager della Waterstone’s, a curare il lancio, la vendita e la diffusione del suo Unearthly History. La Waterstone’s, non essendo una casa editrice ma un bookshop, un prestigioso bookshop  che vende libri in tutt’Europa (anche per via telematica) e che possiede un magnifico angolo-libro nientemeno che nell’esclusivo Piccadilly, non ha, come si è detto e scritto erroneamente, finanziato e pubblicato il romanzo quanto acquistato essa stessa, dalla Rookstone, un numero considerevole di copie allo scopo di rivenderle. Un colpo formidabile per Rookstone-Mitchell che, sicuramente, deve molto di tutto ciò a quell’intrigante traghetto!

Gli affari infatti, almeno in questa fase iniziale, sembrano andare proprio bene.

Il lancio del romanzo, preceduto da una performance televisiva su Channel 4 dell’autore, è avvenuto proprio al bookshop del Piccadilly dove troneggiava, in esposizione, l’ormai famoso vaso di vetro contenente il cucciolo di drago. “Ha generato un enorme interesse; non è cosa da tutti i giorni vedere una cosa come questa in un bookshop” ha detto Zoe Hall, coordinatore degli eventi del Piccadilly. 

In poco tempo sono andate vendute 5000 copie del romanzo. Altre 5000 sono nei magazzini della Waterstone’s; saprà ora il romanzo volare alto, da se, senza l’aiuto delle ali di un drago? Questo lo si saprà presto.

Per adesso una cosa è certa: l’idea di Mitchell non può non dirsi geniale ma, come avviene dei romanzi d’epoca vittoriana inglese, la stessa epoca in cui la “finta vicenda” del cucciolo di drago è stata “ambientata” e la stessa di storie quali il Frankenstein, la “creatura” si ribella al creatore, chiede venga rispettata la sua dignità e prende vita propria……

Quel drago infatti, così perfetto, quasi inquietante, che ha fatto interrogare e ha incuriosito tanta gente, dopo l’esposizione al Piccadilly, è stato assicurato per £500,000 e, alla fine dell’anno, prenderà posto niente meno che al The Darwin Centre at the Natural History Museum di Londra.

Ricorderanno i posteri Allistair Mitchell ed il suo Unearthly History o, come accade tra creatore e creatura della Shelley, diverrà il “signore del draghetto?”

 
 
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Data: Marzo 2004

Autore: Margherita Campaniolo

 

 

 

 
 

 
 

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