Aggiornamento: l'arrivo su Titano di Huygens | |
Nessun oceano su Titano, la luna di Saturno |
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E' il risultato delle prime immagini ravvicinate della superficie
riprese dalla sonda Cassini che le ha ottenute con uno spettrometro
realizzato in collaborazione con l'Agenzia spaziale italianaNon sembra
esserci nulla di liquido su Titano: la più grande luna di Saturno ha una
superficie solida e molto complessa, nella quale si intravedono profondi
canyon, ma al momento non sembra esserci traccia degli oceani di etano e
metano che alcuni scienziati pensavano di trovarvi. E' quanto è emerso dalle primissime elaborazioni delle immagini inviate a Terra dalla sonda NASA-ESA-ASI Cassini, nel corso del suo incontro ravvicinato con Titano. Le immagini sono il risultato dei dati catturati dallo spettrometro VIMS (Visual and infrared mapping spectrometer), realizzato in collaborazione fra Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e Jet Propulsion Laboratory (JPL) della NASA, e sono state analizzate in Italia, all'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF). 'E' molto strano - ha detto la direttrice dell'Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario dell'INAF, Angioletta Coradini - il fatto che non ci sia alcuna traccia di oceani su Titano, ma che ci sia soltanto una struttura superficiale molto complicata'. Il secondo risultato interessante riguarda le nubi di Titano e la sua atmosfera. 'L'atmosfera contiene molto materiale organico', ha detto la planetologa. Dall'analisi dello spettro, ha aggiunto, è ben visibile una zona che indica la presenza di particelle organiche. 'Tutto questo è naturalmente il risultato di una prima rapida valutazione dei dati, per avere un quadro più completo sarà necessario attendere i prossimi giorni', ha rilevato la responsabile dell'Osservazione dell'Universo dell'ASI, Simona Di Pippo. In parte le immagini sono mascherate dalle dense nubi che avvolgono la più grande luna di Saturno, ma lo spettrometro realizzato in collaborazione fra Italia e Usa ha permesso comunque di elaborare immagini in diverse lunghezze d'onda. E' stato possibile in questo modo ottenere una prima mappa della superficie, dalla quale è emerso un paesaggio assolutamente movimentato, con numerose zone in rilievo, forse vasti altipiani o addirittura montagne. 'Le immagini che abbiamo elaborato confermano l'esistenza di zone in rilievo e una zona molto scura che fa pensare ad un profondo canyon'. Si tratta di immagini 'catturate' attraverso la densa atmosfera del pianeta: tutte le caratteristiche saranno più chiare non appena cominceranno ad arrivare i dati dal radar di Cassini, un altro strumento nel quale l'Italia ha avuto un ruolo di primo piano. Le immagini sono state scattate dalla camera ottica di Cassini ad una distanza di poco inferiore ai 1.200 chilometri dalla superficie. Come le oltre 500 immagini finora inviate da Cassini nel lungo viaggio che l'ha portata a 1 miliardo e 300 milioni di chilometri dalla Terra, anche quelle che mostrano gli strati più esterni dell'atmosfera di Titano hanno impiegato 1 ora e 14 minuti per raggiungere la Terra. Titano è il primo obiettivo della missione Cassini perché è l'unica luna del Sistema Solare per la quale si ipotizza un'atmosfera molto simile a quella che poteva essere presente sulla Terra all'inizio della sua formazione. Titano potrebbe insomma essere 'una sorta di Terra del passato, la porta per un viaggio a ritroso verso le nostre origini', ha aggiunto Simona Di Pippo. Il prossimo appuntamento cruciale della missione Cassini con Titano è fissato fra Natale e metà gennaio: il giorno di Natale la sonda Huygens agganciata a Cassini verrà rilasciata per intraprendere il suo viaggio verso Titano, e il 14 gennaio 2005 penetrerà l'atmosfera della luna di Saturno per raccogliere dati e toccare, prima volta per un manufatto umano, la superficie di Titano. 'Sarà motivo d'orgoglio per l'ASI e l'Italia in generale - ha detto il responsabile dell'ASI per l'esplorazione del Sistema Solare, Enrico Flamini - perché a bordo di Huygens opererà lo strumento HASI, per l'analisi dell'atmosfera di Titano. Sarà il primo strumento scientifico italiano a posarsi sul suolo di un altro corpo celeste'.
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