Chissà
quanti da bambini (ma anche da adulti) hanno immaginato di poter avere
superpoteri (supervista, forza smisurata, teletrasporto, capacità di
prevedere il futuro, camminare su muri o soffitti, ecc.), per intenderci
quelli dei personaggi dei fumetti, dei cartoni animati o dei romanzi di
fantascienza.
Probabilmente qualcuno di noi, anche se forse in maniera meno
coreografica, un giorno non molto lontano potrà avvalersene.
In
particolare, recentemente, si è ipotizzato che si potranno scalare
pareti verticali, senza l’ausilio di funi o chiodi o ventose, oppure
attaccarsi ai soffitti e muoversi su di essi come faceva il caro vecchio
spiderman (l’uomo-ragno).
Ma qual
è la formula magica o il trucco per far avverare tutto ciò??
Il
depositario di questo segreto, è un professore associato presso il
dipartimento di Ingegneria Strutturale e Geofisica del Politecnico di
Torino, Nicola Pugno.
Il
professore ha ideato una tuta dotata di una caratteristica unica: un
adesivo speciale a base di molecole uncinate di nanotubi di carbonio,
per potersi attaccare e staccare dalle superfici con estrema facilità.
L’impiego di questo speciale “collante” viene facilitato dall’effetto
delle forze di van der Waals, fisico olandese che osservò deboli forze
attrattive dovute a perturbazioni della nuvola elettronica nei gas
nobili, il quale sosteneva che molecole complessivamente neutre sono
soggette ad un’interazione elettrostatica, dovuta a fluttuazioni nella
distribuzione delle cariche.
Questa
grande scoperta è valsa, al prof. Pugno, l’onore della pubblicazione del
suo studio sul “Journal of physics”, prestigiosa rivista scientifica
internazionale.
Ma
quale uso avrà questa fantascientifica invenzione??
Le
applicazioni potranno essere molteplici: dal semplificare la vita a chi
si occupa della pulizia esterna dei grattacieli fino alle passeggiate
spaziali.
Provando ad ipotizzare per gioco anche noi qualche utilizzo, potremmo
suggerire un kit di allenamento per rocciatori principianti, oppure un
costume di carnevale particolarmente “realistico” o ancora l’inserimento
di una o più di queste speciali tute negli armadietti di emergenza per
gli incendi, in modo da regalare una chance a chi si dovesse trovare
intrappolato dal fuoco in qualche palazzo di altezza proibitiva.
Ma come
è possibile che un collante così potente, sia poi tanto facile da
rimuovere?
La
soluzione potrebbe essere quella di imitare la natura, e in particolare
ragni e gechi. Questi due esseri viventi, sono dotati dalla nascita di
questo “potere” e lo sfruttano attraverso meccanismi infinitamente
complessi e minuscoli, come quello di manovrare sapientemente e
volontariamente, l’infinito numero di microscopici peli di cui son
ricoperte le loro zampe e che gli permettono di aderire saldamente alle
superfici, nonostante, soprattutto nel caso del geco, non siano
propriamente leggerissimi in rapporto alle loro dimensioni.
Allo
stesso modo, si potrebbe ideare un sistema di distacco selettivo dei
nanotubi, così da permettere all’utilizzatore della tuta speciale, di
scegliere come muoversi e in che modo relazionarsi con la superficie con
la quale è in contatto.
L’invenzione di questa “colla speciale”, potrebbe essere ulteriormente
utilizzate nel campo dei materiali, soprattutto in quei casi dove
l’aderenza, o la non-aderenza, sono i requisiti fondamentali:
Utensili da cucina, superfici autopulenti, tessuti idrorepellenti o
impermeabili, ecc.
Insomma, sembra che il professor Pugno, abbia aperto le frontiere di un
territorio misterioso quanto affascinante e inesplorato. Quindi,
complimenti a lui e alla sua equipe e speriamo che, questo prodigio
scientifico, sia presto di uso comune sulla terra….ma anche sul mio
pianeta!! ;-)