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IL CRATERE NON E’ UN CRATERE
di Alessio Feltri
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Nei pressi di Endurance è stata ripresa questa foto delle lastre di pietra che s’incontrano sia all’interno che all’esterno del cratere.
A parte la curiosa tavoletta sulla sinistra, di cui parleremo più avanti, concentriamoci sulle lastre a destra nella foto. Osservate con gli occhiali 3D risultano avere uno spessore di 1-2 mm.! Questo significa solo una cosa, che anche in questo caso l’origine è biogenica, e quindi queste lastre sono delle BCS, esattamente come le finte pietre di Gusev.
Il motivo per cui queste lastre non flettono, nonostante il ridotto spessore, è che sono nervate nella parte inferiore, come visibile nella tavoletta a sinistra e per di più sono sostenute dalle travature ossee BVB, di cui ho parlato in precedenza. Normalmente le nervature sono anche posizionate lungo i bordi, motivo per il quale non sempre è visibile la sottigliezza delle lastre.
In pratica quello che vediamo è assimilabile al rivestimento di un edificio costruito lungo tutto il perimetro del cratere.
Incredibile? Vediamo come invece sia un capolavoro tecnico, attraverso la tavola seguente:
Nella foto in alto le lastre BCS, che creano un bordo scatolato lungo il perimetro del cratere, si sono distaccate per una certa lunghezza, lasciando vedere la tessitura della struttura portante BVB.
Come si vede nelle foto in basso, dove ho evidenziato in giallo uno dei tubi a titolo di esempio, la tessitura ha una simmetria radiale del tutto analoga a quella riscontrata nella struttura degli UWO di Gusev.
Tornando alla foto in alto vi spiegherete ora come mai a tanti sia sembrato di vedere tronchi, sifoni, tappeti o botole intorno al cratere: il motivo è che tutto nei dintorni è “costruito” ed anzi, come vedremo, la dimensione delle lastre sembra avere una relazione di proporzionalità con la dimensione od il numero delle creature che riparano.
Da notare che le strutture BVB sono tridimensionali e si intrecciano in un intricato dedalo di tubature, entro cui si spostano le creature di dimensioni meno rilevanti, particolare questo che possiamo vedere nelle foto seguenti.
Come potete vedere, ho applicato dei falsi colori, giallo alle BCS e rosa alla tessitura BVB, mentre ho lasciato in bianco e nero il solito serpentello VTH. Anche in questo caso è possibile verificare dalla foto sul lato destro che la tessitura è sempre la stessa.
Naturalmente è chiaro come molte di queste parti anatomiche siano riferibili a creature diverse, ma col mio sistema mi limito per ora a dare loro una nomenclatura provvisoria, in attesa di chiarimenti successivi. Come esempio di questo metodo porto la tavola seguente:
Nelle foto in alto a destra si vede come una VTH (bionica come le “faccine” della precedente animazione) esca dalla solita pietra finta attraverso una specie di boccola circolare, che ho riscontrato essere divisa in 3 settori circolari di 120°, come vedremo più avanti. In quanto ai tentacoli VMT (Vertebrate Multibands Tentacles), le immagini parlano da sole e anche in questo caso si tratta più di estensioni bioniche che biologiche. Per il resto mi limito a far notare come anche i sifoni visibili nella foto di sinistra siano in realtà delle BVB rivestite dalle BCS.
Margherita Campaniolo
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