Lo Zanichelli si "converte" ai crop circles
Ho scovato questa interessante notizia relativa al Nuovo Dizionario Zanichelli della lingua Inglese...leggete un po?!
Margherita ;-))
Senza che lo sappiate, è possibile che vostra figlia sia una
blogger
abituata a scambiare
flame,
che vostro figlio apprezzi il
nu metal
mentre si reca alla
halfpipe
, e che un vostro collega di lavoro faccia ormai totale affidamento sul
suo tablet
PC . Per evitare ansie e perplessità, il ricorso a un dizionario è dunque
auspicabile. Perché tra nuove tecnologie, musica, scienza, leggende urbane,
perfino il traffico, i fattori che influenzano e modificano il linguaggio -
specialmente l’inglese - sono tanti. Ma non sono solo i più tradizionalisti a
dover rivedere il loro lessico: la revisione tocca soprattutto ai dizionari.
Come il
nuovo «Ragazzini 2004 Italiano-Inglese e Inglese-Italiano» della Zanichelli
(2496 pagine, 66,50, oltre 146.000 voci e 262.000 accezioni, allegato un
Cd-rom con 56.000 pronunce fonetiche,) che ha aggiunto una lunga serie di nuovi
termini nelle sue pagine.
Tra i quali per l’appunto i sopraccitati
blogger
(la persona che cura un blog , cioè un sito-diario su Internet),
flame
(gli insulti o i commenti aspri che si scambiano gli utenti di email e
gruppi di discussione),
nu metal
(l’evoluzione dell’heavy metal influenzata dal genere hip-hop e
interpretata da gruppi come Korn, Limp Bizkit, Skid Row, P.O.D. e Human Bastard),
halfpipe
(la rampa per le evoluzioni di snowboard e skateboard, alla quale è stata
dedicata anche una canzone da hit parade, "Heaven Is a Halfpipe"),
tablet PC (i mini-computer da tasca).
Ancora una volta è il linguaggio dei ragazzi (sempre più legato a tecnologia e
musica) ad arricchire l’inglese (e, per estensione, anche l’italiano): figurano
nel nuovo Zanichelli espressioni mutuate dal rap come
gangsta
(contrazione di gangster tipica del linguaggio dei ghetti neri
americani),
dweeb
(imbranato, secchione o entrambe le cose, viene dallo slang americano),
mallrat
(giovane che passa tutto il tempo libero a bighellonare con gli amici, il
termine deriva da mall, i grandi centri commerciali americani trapiantati un po’
in tutto il mondo), e poi
techno
babble (cioè paroloni tecnici incomprensibili ai più).
Sempre dall’informatica vengono le nuove voci
cyberterrorist (cioè terrorista informatico, una sorta di hacker
impegnato in azioni illegali e gravemente distruttive) e
warez
(programmi illegali).
Tra tanti neologismi è buffo notare la new entry
meshugaas
(cose da matti), mutuata invece da
una lingua antica e di straordinarie
tradizioni come lo yiddish.
Abbondano anche le espressioni tipiche di nuova introduzione nel dizionario:
come alpha
male (espressione tecnica che indica un maschio di tipo psicologico alfa,
cioè deciso e aggressivo, in contrapposizione ai maschi più timidi),
art house
(i cinema d’essai), top banana (la persona più importante),
body armor
(armatura),
to get the
bullet (prendere un proiettile, cioè esporsi per qualcuno),
crop circle (i cerchi nei campi di grano
che da anni compaiono misteriosamente in tutto il mondo, opera di burloni ma
secondo alcuni creati da forze soprannaturali o extraterrestri).
Il «Ragazzini» ospita anche per la prima volta espressioni come
to die for
(una cosa o una persona tanto bella o intensa da morire),
differently abled (un modo più garbato e politically correct di definire
una persona portatrice di handicap, letteralmente significa «dotato di
differenti capacità») ,
in your
face (aggressivo, spregiudicato - letteralmente «davanti alla tua
faccia»),
go figure! («vai a capire!»),
hearing
impaired (con difficoltà d’udito, modo gentile per definire i non udenti,
un po’ lo stesso discorso di differently abled ),
mixed race (figlio di genitori di razze diverse),
quality
time (tempo da trascorrere con i propri cari),
queer
theory (studi di argomenti relativi all’omosessualità),
secure
transaction (la transazione sicura degli acquisti su Internet tramite
carta di credito),
smoke and
mirrors (specchietti per le allodole, letteralmente fumo e specchi), e il
francamente buffo
vertically
challenged , verticalmente svantaggiato, per definire le persone piccole
di statura.
Data settembre 2003
Autore Matteo Persivale
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