Insoddisfatto? Vuoi la Luna? E che ce vo'!

Sarà l'affare del secolo o l'ennesima "furbata"? Sulla terra c'è già chi si è aggiudicato un pezzo di suolo extreterrestre.

di M. Campaniolo

La notizia ci proviene dall'Australia, Melbourne.  No, non è una battuta, perchè se oggi qualcuno  non si accontenta più del "solito", e chiede la luna, può essere accontentato. Parola di Paul Jackson, un australiano di 33 anni che ha aperto un'attività immobiliare che offre affari decisamente originali: pezzi di terreno lunari.

L'operazione di Paul Jackson ha dell'incredibile ma non è poi così assurda e meriterebbe un'attenta valutazione (anche legislativa). Egli non è il primo ad aver pensato alla Luna come motivo di buoni affari e di solido investimento; egli si limita ad acquistare concessioni da un affarista del Nevada, Dennis Hope, e per conto di clienti australiani. Fu Hope ad accorgersi (nel 1980) che la legge così come stabilita dall'ONU nel "Trattato Spaziale"  (1967) non cita affatto l'impossibilità per singoli cittadini di acquistare terreni lunari, quanto un divieto agli stati. Un cavillo? Un attaccarsi ad un vuoto legislativo? Di fatto tutto sembra apperentemente "in regola", e Hope lo ha fatto ben presente con un reclamo presentato presso l'ONU, gli Stati Uniti e  l'Unione Sovietica, eleggendosi inoltre "primo ambasciatore della Luna sulla Terra".

Insomma, un'operazione da venditori della Fontana di Trevi? Decisamente bizzarro ma un po' differente. Pare siano due milioni le persone proprietario di un pezzo lunare, persone dei più svariati paesi, compreso Paul Jackson che ne ha acquistato uno per se pensando a quanto sarebbe bello potervi un giorno vivere. I prezzi sono abbordabili: 40 euro circa per  4.047 metri quadrati (un acro) e 200 euro per 40.470 metri quadrati.

Vuoi mettere un futuro governo Berluscolunare? Il condono edilizio è assicurato.

Data: 16/10/03

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