Vulcani alti tre volte l’Everest e deserti di sabbia e ghiaccio

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Una temperatura che, all'equatore, oscilla fra meno 10 e più 70 gradi, venti che spirano a oltre 100 chilometri l'ora sollevando gigantesche nubi rossastre di polvere, nevicate di anidride carbonica ghiacciata; deserti di sabbia e ghiaccio, dune di minerali di ferro. È questo l'aspetto di Marte, il Pianeta Rosso che sarà sempre più svelato dalle immagini che arrivano dalla sonda Spirit.
Il pianeta è più piccolo della Terra di circa metà (6.787 km di raggio) ma ha una massa pari solo all'11 per cento di quella terrestre, di conseguenza il peso alla superficie è inferiore di un terzo a quello che si ha sulla terra. Se vi scendesse un futuro astronauta di circa 70 chili sul pianeta il suo peso sarebbe di 23. Di una cosa però il primo esploratore marziano non avvertirebbe la nostalgia: dell'alternanza fra giorno e notte, che su marte è praticamente identica a quella sulla terra: 24 ore e 37 minuti.
Il panorama è composto da due scenari completamente differenti: altipiani desertici disseminati da crateri nell' emisfero meridionale; canyon lunghi migliaia di chilometri, montagne ed antichi vulcani estinti nella zona equatoriale, con picchi che raggiungono i 26 mila metri, circa tre Everest messi uno sull' altro.
Proprio questa zona fece immaginare all'astronomo Virginio Schiaparelli nell' 800 che Marte fosse colonizzato con una fitta serie di canali per irrigazione. L'acqua su Marte c' è davvero, ma è tutta sotto forma di ghiaccio.
E dove oggi c'è ghiaccio, un tempo poteva esserci acqua; sono molti tutt'ora i ricercatori che pensano che i crateri e i solchi che osserviamo oggi sul pianeta siano stati tracciati in passato da flussi d'acqua; e l'acqua, si sa, è l'ingrediente indispensabile per la vita.
La sua presenza su Marte è dunque di grande interesse per gli scienziati, che sospettano che la vita sia esistita, o magari esista tuttora, sul pianeta.

 
   

Data: lunedì 5 gennaio 2004 15.39

Fonte: Il Tempo

 
   

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