L'area, distante poche centinaia di metri dalle mura
romane di Pompei, fu indagata in seguito
al
progetto di ampliamento e ristrutturazione dell'autostrada Napoli -
Salerno e permise di recuperare un eccezionale ciclo pittorico in IV
stile "maturo", oltre ad oggetti di assoluto valore archeologico tra
cui, unico reperto al mondo, una porta a soffietto semovente su ruote di
legno. La presentazione della ricostruzione facciale, ieri, a Napoli,
nel corso di un convegno sulle tecnologie digitali.

Era un adulto di quasi trentacinque anni, quando assieme
alla sua famiglia fu sorpreso dalla terribile eruzione che nel 79 d.C.
sconvolse la fertile piana campana. E, nel tentativo di trovare scampo
dai lapilli e dalla cenere bollente che il Vesuvio eruttava senza posa,
cercò riparo tra le mura di quell'edificio, un albergo di proprietà dei
fratelli Sulpicii, costruito sulla riva destra del fiume Sarno. Là,
verso le otto del mattino di quel 25 agosto fu avvolto dalla nuvola
infuocata (quasi 300 gradi centigradi), gonfia di cenere e gas velenosi.
Morì in pochi istanti, assieme alla donna (forse la moglie) e ai tre
ragazzi, quasi certamente i figli.
Le sue fattezze e le caratteristiche somatiche le hanno riprodotte gli
specialisti dell'Università di Salerno attraverso un protocollo
scientifico che prevede una serie di operazioni succesive: telecranio,
rilievo delle misure del teschio e analisi delle banche d'immagini
riferite ai volti dell'epoca. "In particolare - spiega Genny Tortora,
Preside della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali i cui
esperti, assieme a quelli dei Dipartimenti di Antropologia e di Maxillo
facciale, e su programmi strutturati dai colleghi di Matematica e
Informatica, hanno approntato il progetto - sono state indagate le
sculture e le pitture che potevano aiutarci a lavorare correttamente.
Inoltre, si sono analizzati anche individui autoctoni moderni,
considerato che in 2000 anni le particolarità somatiche dell'area sono
rimaste immutate". Il volto dell'Uomo di Murecine è stato presentato
ieri nel corso del convegno "Arte e Nuove tecnologie digitali" che ha
inaugurato la nona edizione di Cortocircuito, il "Festival
internazionale dell'audiovisivo breve e della creatività digitale"
ospitato al Teatro Mediterraneo, nella Mostra d'Oltremare a Napoli. Il
progetto si chiama "Virtual Archaeo", è finanziato dal Ministero della
Sanità (progetto Sisdi) ed è realizzato in partenariato dall'Università
degli Studi di Salerno e dalla Regione Basilicata con l'obiettivo di
ricostruire l'intero sito di Murecine. Sul cranio dell'uomo è stata
scoperta una ferita dovuta a punta di lancia.
Secondo i radiologi, però, questa non sarebbe stata la causa della morte
perché era già guarita (s'era formato il callo osseo) quando sopravvenne
l'eruzione. "Del volto - osserva ancora la scienziata - è poi stata
riprodotta la capigliatura, riferendosi al taglio dei capelli in voga
all'epoca, e quant'altro potesse essere interessante, tenendo sempre
conto delle somiglianze somatiche". Identica operazione è stata fatta
per la scelta delle stoffe e per il colore della tunica.
La realizzazione di Virtual Archaeo sarà attuata in collaborazione con
la Soprintendenza Archeologica di Pompei che fornirà materialie e
reperti con l'obiettivo di favorire studi e percorsi scientifici in
grado di produrre informazioni sulla Pompei di 20 secoli fa.
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