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Viaggio nella segretissima «area 51», sito di ogni orrore nucleare Usa
Quattro passi tra gli Ufo e le bombe H
Non è tanto lontano da Las Vegas, Nevada, il luogo dove per decenni i militari americani hanno sperimentato ordigni atomici, sono stati avvistati tantissimi extraterrestri e Washington pensa ora di depositare tutte le scorie nucleari Usa

VIRGINIO BETTINI




RACHEL (Nevada) Dall'aeroporto di Las Vegas prendo la 15, in direzione di Salt Lake City, per poi svoltare sulla 93, in direzione di Alamo e di Ash Springs, in un paesaggio che è un libro aperto di geomorfologia, punteggiato di piante di yucca. Poco oltre Ash Springs, all'altezza del Park and Ride dell'area 51, un breve tratto della 318 e mi riverso sulla 375, la «Extraterrestrial Highway», che mi porterà nella Tikaboo Valley. Sto violando i margini di uno dei territori più proibiti e protetti degli States, l'«area 51», l'area degli Ufo, dei test nucleari degli anni `50, di Nellis Bombing e Gunnery Range. L'area in cui saranno stoccati i rifiuti ad alta radioattività prodotti dalle oltre 100 centrali nucleari americane, con deposito nella Yucca Mountain.

L'autostrada «extraterrestre», in un paesaggio sempre più desertico, oltre Hancock Summit, a 5592 piedi di quota, fino all'ingresso di Groom Lake Road, mi pilota ad una delle porte d'ingresso dell'area 51. Il sentiero, appena accennato, dopo aver attraversato un ranch, punta sul margine della zona proibita, verso il lago Groom. So che se anche un solo pneumatico violasse la riga gialla scatterebbe l'allarme ed un elicottero, emerso dal nulla di questa terra di nessuno dalla chiara apparenza militare, mi imporrebbe l'alt. Potrebbero sparare senza preavviso.
 

La cima del Coyote
Proseguo verso la cima del Coyote ed ecco sotto di me Rachel. L'abitato fantasma è in un paesaggio di Yoshua trees, erbacce, piccoli cactus, sagebrush, dove si muovono coyotes, conigli, scoiattoli di terra, lucertole e serpenti, topi canguro, volpi ed antilopi. Il margine alto è una corona montuosa sulla quale si intuiscono poche macchie di ginepro e più lontano, dove ancora è rimasta qualche traccia di neve, anche conifere, regno del puma e del gatto selvatico.
Rachel è la città più vicina all'area segreta 51, 27 miglia a nord della torre di controllo, luogo un tempo dai molti nomi: Tempiute Village, Shady Grove, Sand Springs, fino a che, il 15 febbraio 1978, nella città venne esposto il primo nastro rosa. Era nata Rachel Jones ed il nome della bambina, Rachel, divenne definitivamente anche il nome della città, dalla primavera del 1979. La città è rimasta quella che era negli anni `70, un parcheggio di trailers (rimorchi abitabili) e roulottes, quando queste strutture erano al servizio della Tempiute Mountain Mine della Union Carbide, a 6 miglia a nordest. Vi abitavano allora 69 persone: 3 donne, 2 adolescenti, 2 bambini e 62 uomini. Fino al 1979 il solo telefono disponibile fu quello della miniera, l'elettricità arrivò dalla centrale della diga Hoover nel 1978, quando sul margine ovest dell'insediamento prese specifica fisionomia una fattoria che produceva patate, convertita presto in campo di alfalfa. Con la miniera in funzione, Rachel toccò la punta di 175 abitanti e nel corso dei primi anni `80, visto anche il fiorire - si fa per dire - di altre attività come la produzione di fosse settiche e un printing shop, vi fu anche un scuola, ospitata in un trailer, tra il 1979 ed il 1983, la D.C. Day Elementary School. Ora tutti i bambini di Rachel si sorbiscono, cinque giorni su sette, un percorso di 100 miglia tra andata e ritorno per raggiungere la scuola di Alamo.

Mi fermo al distributore di benzina e scambio alcune battute con la commessa, chiedendo di Chuck Clark, lo studioso di extraterrestri, l'attento osservatore di questa sperduta enclave americana a ridosso del territorio fino ad ora consacrato alla sperimentazione delle armi nucleari, dei cacciabombardieri, dei B-2 e che, dal 2010, ospiterà la più grande discarica di scorie nucleari del mondo. La prima discarica, il primo sito consacrato da una precisa decisione politica. Chuck Clark non è a Rachel, al momento, ma sugli scaffali del piccolo negozio annesso al distibutore c'è, a 15 dollari, la sua guida all'Area 51, guida aggiornata al 2004. Con la guida in mano vado a bighellonare tra i trailers e le poche mobilhouse. La miniera è ormai chiusa da tempo, le coltivazioni di alfalfa sono diventate due ed ai margini dell'abitato mi sembra di intuire l'insegna abbandonata di un motel-ristorante-bar. Anche una chiesa. 65 abitanti in tutto

La signora della pompa di benzina mi segue. Chiedo quanti siano gli abitanti di Rachel e lei mi risponde: 65, lavorano nelle fattorie e nelle piantagioni, si inventano un lavoro per gli altri. Pochi lavorano nella base dell'Area 51 ed all'Air Forces Tonopah Test Range.Vedo che nella mano tiene un foglietto verde ciclostilato. Non aspetta la mia domanda: «Se lei è venuto in questo posto e cerca Chuk sicuramente saprà del progetto delle scorie nucleari a Yucca Mountain. Il sito lo hanno già definitivamente scelto, ma ancora non sanno come vi porteranno le scorie. Stanno provando a far passare un treno anche da qui...». Mi porge il foglio dell'U.S. Department of Energy, Office of Civilian Radioactive Waste Management, il quale invita i cittadini ad incontri pubblici per la discussione della valutazione di impatto ambientale della linea ferroviaria da Caliente, nella Lincoln Country, fino al sito di Yucca Mountain, aggirando l'Area 51 e la Paliute Mesa, toccando Rachel ed altri insediamenti.
Mi ripete quasi a memoria quello che c'è scritto sul foglio e sottolinea che si tratta del trasporto di scorie ad alta radioattività e combustibile nucleare già utilizzato fino alla montagna.

«Noi non vogliamo la ferrovia, è troppo pericolosa. Non basta che già ci abbiano ghettizzati ai margini di un'area militare dove si provano bombe ed aerei? Ora vogliono anche imporci questa nuova cintura ferroviaria». Il foglietto non può che scatenare una reazione negativa in chi già si sente emarginato: promette che alla gente partecipante agli incontri verranno fornite informazioni in merito ai corridoi selezionati per il tracciato ferroviario. Si spiegheranno i tempi ed i modi del processo per la redazione della Valutazione d'impatto ambientale, si aprirà un forum gestito dal Dipartimento dell'energia per altre informazioni ed approfondimenti. Scuote la testa e riguadagna la sua postazione.

Il terzo anello della catena

Nella brouchure di Chuck Clark trovo le indicazioni che cercavo. Mi manca infatti il terzo anello della catena. Ho capito la dimensione della segretissima area militare A51, la base segreta con i suoi tunnel, i suoi hangar, le sue torri di controllo, dove verrà realizzato il deposito nucleare. Ho visto il corridoio del nuovo tracciato ferroviario che consentirà ai treni di portare le scorie, incapsulate in contenitori di produzione francese, fino alla Yucca Mountain. Ho bisogno dell'elemento impazzito della triade, di individuare l'area di approdo degli extraterrestri. Clark mi indica la strada della cassetta della posta.

Devo tornare indietro, sulla 375, verso Hancock Summit, fino ad un incrocio con una strada che porta verso la fattoria di Steve Medlin. Qui, fino al 27 marzo 1996, si trovava la cassetta nera delle lettere, poi sostituita con una cassetta bianca più pesante. Nei pressi della cassetta nera, prima della sua sostituzione, sono avvenute le cose più strane: il 12 novembre 1995, alle 21,42, da ben tre veicoli che passavano sulla 375 venne avvistato un oggetto ellittico sopra il deserto a poca distanza dalla cassetta. Cinque persone osservarono l'oggetto per una decina di minuti prima della sua scomparsa. La sera dell'11 marzo 1996, un uomo che aveva parcheggiato l'auto presso la cassetta delle lettere osservò e riprese con una videocamera un oggetto sferico dai movimenti erratici che, in pochi minuti, scomparve tra le nuvole basse. Una sera di mezzo agosto 1996 due
californiani osservarono e ripresero un oggetto a forma di disco.

Decido che la prima giornata di inchiesta sul territorio della nuova discarica nucleare mi ha fornito elementi sufficienti per destabilizzarmi: sono in un'area militare segreta che presto si arricchirà di un deposito nucleare, ho appena visitato una piccola città fantasma che teme di restare chiusa tra nucleare civile e nucleare militare, sto accanto alla cassetta delle lettere,
il volto alterato e la mente confusa, le foto degli oggetti non identificati ben in testa, lo sguardo verso i picchi della Paliute Mesa.


INVIATO SPECIALE

Virginio Bettini (1942) è professore di Analisi e valutazione ambientale all'Istituto universitario di architettura di Venezia. Geografo fisico ed antropico, si è occupato dell'impatto ambientale degli insediamenti industriali ed urbani, approfondendo la metodologia di Valutazione di impatto ambientale a livello teorico ed applicato. Esperto internazionale di Via, collaboratore di
Larry Canter, ha introdotto in Italia il pensiero di Barry Commoner. Ha pubblicato «Ecologia e lotte sociali» (con Barry Commoner, 1976), «Siti impossibili del nucleare» (1981), «Borotalco Nero» (1984), «L'analisi ambientale» (1990), «L'impatto ambientale» (1995). E' stato parlamentare europeo dei Verdi dall'89 al `94. Le sue ricerche riguardano l'impatto ambientale delle energie rinnovabili; la definizione teorica dei principi di ecologia urbana; la partecipazione nella procedura di Via. Nelle foto: la «extraterrestrial highway»; sotto, la cassetta delle lettere delle apparizioni Ufo; a sinistra, un test nucleare nell'«area 51»

Fonte: Il Manifesto - 22 Luglio 2004 - REPORTAGE - pagina 11

Collaborazione di Gildo Personé che si ringrazia sentitamente

 

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