Dalla Saturno-mania agli «oggetti volanti non identificati»

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L'uomo, subito dopo avere esplorato lo spazio e dopo avere scoperto che in esso possono esistere miliardi di pianeti in condizioni climatiche simili a quelle della Terra, e dopo aver visto che su questi pianeti potrebbero esistere forme di vita, si è chiesto se non sia possibile che qualcuna di queste forme viventi sia talmente evoluta da possedere una tecnologia aerospaziale più avanzata e raffinata della nostra, e poter navigare il cosmo fino a raggiungere il nostro pianeta. In linea teorica tutto è possibile, però noi non sappiamo che cosa dobbiamo aspettarci di vedere comparire sul nostro pianeta: come potrebbero essere fatte le astronavi di queste civiltà, capaci di giungere fino a noi? E quale aspetto avrebbero questi eventuali "alieni"?

Nel cielo sia diurno che notturno, si verificano moltissimi fenomeni che avvengono per cause naturali nella nostra atmosfera, e che sono prodotti dall'uomo. Un pianeta particolarmente luminoso (per esempio Venere in estate dopo il tramonto), nubi lenticolari, nubi nottilucenti, palloni sonda, comete e meteoriti, satelliti particolarmente luminosi di passaggio (come stelle in movimento), fulmini globulari, aerei che compiono manovre insolite.
Questi sono solo alcuni esempi di ciò che viene osservato e scambiato per Ufo (Unidentified Flying Object - Oggetti volanti non identificati) da molte persone, che tempestano poi gli uffici della Prefettura, della Protezione civile o dei giornali. Eppure, la statistica dei centri ufologici, sulla base delle accurate indagini del Cisu (Centro italiano studi ufologici - sito: www.cisu.org), indica che c'è almeno un 10 per cento di casi definiti «inspiegati», non riconducibili cioè a cause convenzionali, che richiedono ulteriori ed approfondite analisi.

Nel Neolitico i primi avvistamenti
La storia del "Fenomeno Ufo", sembra partire addirittura dal Neolitico, e dalle prime incisioni rupestri. Sono infatti state rinvenute diverse incisioni su roccia, e in diverse zone della Terra (molte delle quali anche in Italia) che ritraggono strani oggetti a forma di disco, e omini che sembrano astronauti, con tanto di tuta e casco spaziale. Alcuni di questi sono stati ritrovati in grotte o in superficie, assieme ad altri disegni più "convenzionali", cioè con scene di caccia, e di vita ordinaria del periodo.
Su queste pitture rupestri naturalmente c'è sempre stato mistero e dibattito: chi è scettico pensa che le incisioni non appartengano a quel periodo ma siano state realizzate in tempi assai più recenti. I meno scettici, indicano in queste pitture la concreta testimonianza, del fatto che civiltà aliene hanno visitato il nostro pianeta in quell'epoca. In assoluto, il primo a proporre un messaggio per comunicare con esseri extraterrestri dotati di intelligenza fu il grande matematico tedesco Carl Friedrich Gauss (1777-1855). La sua idea era di disegnare il teorema di Pitagora nell'Asia centrale, ritagliandolo nella foresta e piantando grano negli spazi disboscati. Charles Cross (1842-1888), propose invece di usare uno specchio per dirigere un raggio di Sole verso Marte.
Nel 1900 a Parigi fu bandito un premio di 100 mila franchi per chi riuscisse a stabilire un contatto con gli extraterrestri. Marte però venne poi escluso: troppo facile, pensavano i finanziatori del concorso. E invece il problema di entrare in contatto con gli alieni si è rivelato più complicato del previsto. Possiamo considerare questi personaggi come i veri pionieri del Seti Project ra Terrestrial Intelligence - Ricerca di intelligenza extra terrestre), un progetto nato ufficialmente nel 1992, e poi cancellato a causa della mancanza di fondi governativi. Il progetto però esiste ancora oggi sotto forma di iniziative private, ed è assai attivo, finanziato da istituzioni ed enti di ricerca, e vi lavorano astrofisici (soprattutto), ma anche biologi, filosofi, sacerdoti, e letterati.

1947, nasce l'ufologia
La data di nascita ufficiale dell'ufologia, è il 24 giugno 1947. Nonostante siano state raccolte testimonianze di fenomeni aerei insoliti anche in periodi precedenti, è questa la data che gli ufologi indicano come quella della nascita degli avvistamenti di oggetti non identificati.

Il protagonista del primo storico avvistamento si chiamava Kenneth Arnold, un uomo d'affari americano che, mentre era in volo sul suo aereo privato nello Stato di Washington, osservò nei pressi del Monte Rainier, nove oggetti di colore argentato, di forma discoidale, che si muovevano in formazione a cuneo, come quella delle anatre, come egli stesso riferì. Tornato a Terra, raccontò quanto aveva visto, e uno dei giornalisti presenti coniò il termine piatti volanti (flying saucers, in Italia dischi volanti), che per molti anni identificò analoghi avvistamenti. «L'avvistamento di Arnold», spiega Gian Paolo Grassino, Responsabile del Cisu, «focalizzò l'interesse dei media sull'esistenza di strani fenomeni osservati in cielo, e la notizia si diffuse rapidamente in tutto il mondo. Nell'arco di pochi anni, a quell'avvistamento si affiancarono migliaia di testimoni e il fenomeno, dopo aver interessato soprattutto gli Stati Uniti, assunse una dimensione mondiale, con la diffusione in ogni paese delle segnalazioni di avvistamento e dell'interesse per questo tema da parte dell'opinione pubblica».
Dopo il caso Arnold seguirono infatti altre segnalazioni: dai primi casi di luci e corpi in movimento nel cielo, fino ad avvistamenti più complessi di oggetti di varie forme e apparentemente in grado di effettuare manovre impossibili per aerei convenzionali.
La stessa natura dei casi si modificò col passare del tempo, comprendendo osservazioni del fenomeno anche da distanza ravvicinata, a volte accompagnato da tracce al suolo, e addirittura con avvistamenti di umanoidi.
«Tutto questo diede vita sin dai primi anni ad un vero e proprio fenomeno giornalistico», aggiunge Grassino, «che incrementò in breve tempo l'interesse del pubblico e diede vita alle più svariate ipotesi sull'origine degli oggetti osservati, da quella di aerei sperimentali segreti, a fenomeni atmosferici sconosciuti, fino ai visitatori extraterrestri. Quest'ultima ipotesi è senza dubbio quella che ha maggiormente affascinato, ed affascina ancora. E allo stesso tempo è quella che suscita le più forti critiche e riserve da parte dell'ambiente scientifico».

 
 
   

Data: 15/01/05

Autore: Antonio Lo Campo

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

Link: http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_cronache_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=128965&IDCategoria=10

 

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