È
stata zitta per mesi, nel timore di essere presa per matta. E poi perché
agli Ufo lei non credeva. Ma alla fine il coraggio l´ha trovato. «Era
marzo - racconta Lietta Pezzolato, insegnante di lettere a riposo,
originaria di Padova e da 30 anni residente a Romeno, in Val di Non. -
Poco dopo mezzogiorno ho visto arrivare dalla pineta del "dos" due sfere
luminose. Hanno sorvolato la casa del sindaco Graiff, poi sono risalite,
veloci e silenziose, puntando verso la valle dell´Adige».
ROMENO
- Ha incontrato due «Ufo». Ha tenuto per sé la
cosa, per mesi. Ma la convinzione di essere stata protagonista di un
evento insolito ed
eccezionale si è fatta strada, finché ha deciso di parlarne. «Era fine
marzo», spiega Lietta Pezzolato, insegnante di lettere a riposo,
originaria di Padova, da 30 anni residente in Trentino.
Vive sola, nel centro storico di Romeno: parte del proprio tempo la
dedica alle passeggiate. «Poco dopo mezzogiorno mi trovavo lungo la
stradina che
attraverso i campi porta dal caseificio alla pensione "La Quiete"»,
spiega la donna. «Dalla pineta del "dos" ho visto arrivare due sfere
bianche,
luminose. Ho pensato che fossero palloncini sfuggiti ai bambini, poi a
dei palloni da scena in lattice, che a volte mio figlio utilizza (il
figlio Filippo è titolare di un´agenzia che produce spettacoli, ndr). Ma
erano sfere di materiale non definito, del diametro di circa un metro e
procedevano appaiate. Mi sono chiesta di cosa fossero fatte, cosa le
facesse muovere. Intanto si erano spostate verso di me, abbassandosi
molto, sorvolando la casa del sindaco Stefano Graiff. Io ho provato un
certo timore, ho accelerato il passo per avvicinarmi alle case e quelle,
è come se avessero intercettato il mio pensiero: hanno rallentato, poi
hanno cambiato direzione, ripartendo verso la valle dell´Adige, salendo
molto in alto.
Senza far rumore». Perché attendere mesi, per parlarne? «Su queste cose
c´è scetticismo, sono sempre stata scettica io stessa. Quel giorno,
pochi istanti dopo, ho incontrato una donna che usciva di casa, gliele
ho mostrate: mi ha detto
"saranno mongolfiere". Ho parlato con un´altra e mi ha detto che saranno
gli islamici che ci spiano. Ho lasciato perdere, ci vuol poco poi a dire
di una che è matta...».
Dapprima Lietta non aveva pensato agli Ufo. Quindici giorni dopo seguiva
«Radio anch´io», ospite l´astronauta Umberto Guidoni, che parlava di
materiali e tecnologie spaziali. «Ho telefonato, spiegato quanto mi era
capitato», ricorda Lietta. «Guidoni ha detto che il fatto non aveva a
che fare con i materiali astronautici, ma riguardava gli Ufo, tema su
cui lui è scettico. È allora che ci ho pensato». Ed ora ha deciso di
parlarne. «Lo ho deciso a messa, nei giorni scorsi», conferma Lietta,
credente e praticante. «Celebrava don Luigi Giuliani, che ha salutato
tutti prima di tornare alla sua missione, in Brasile. Ha detto che a
fare, talvolta, si sbaglia, ma che fare è sempre meglio di non fare.
Così mi sono decisa». Ora agli Ufo Lietta ci crede. «Ne ho parlato con
mio figlio. È di un´altra generazione, pensa in modo diverso... Io ho
provato timore, lui sarebbe corso loro incontro. Ma ero allarmata, di
fronte a una cosa che non potevo controllare e capire. Sono una persona
razionale, ma lì... Però Margherita Hack (astronoma a Trieste,
laureatasi nel 1945 in fisica con una tesi sull´astrofisica stellare,
ndr) sostiene l´esistenza di forme di vita diverse dalla nostra,
nell´universo. L´ho sentita parlare e considerata la mia esperienza mi
son detta che ha ragione».
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