«Assediati
da presenze aliene in una casa isolata circondata dai
boschi». Potrebbe essere il titolo di un romanzo di
fantascienza, oppure il trailer di un film. Invece
stiamo parlando di una stranissima avventura, ma in
questa storia gli aggettivi sono fuoriposto, che sarebbe
accaduta non più tardi di ieri pomeriggio in quel di
Masone, a poche centinaia di metri dal più vicino centro
abitato.
La casa in questione si trova in
località Bonicca e ci si arriva percorrendo una stradina
che si arrampica verso i monti dalla strada provinciale
che da Masone porta a Campoligure. L’indirizzo, quasi
scherzoso visto che il casolare è l’unico della zona, è
via Pian Pinerolo 16. Dentro ci vivono Dario Origo, 90
anni, un passato di soddisfazioni sportive come pugile
professionista, sua moglie Orsolina Pigola, 80 anni, e
il loro unico figlio Giuseppe Origo, 62 anni,
pensionato.
Sono le 16 e la signora Orsolina
si trova sulla veranda dell’abitazione per svolgere
alcuni lavoretti. La giornata, a dispetto della
precedente nottata di tuoni e fulmini, è splendida: il
sole brilla e non c’è un alito di vento.
«Improvvisamente - racconta la
donna - ho visto un lunghissimo fascio di luce
proveniente dal cielo, inclinato verso terra, diretto
proprio verso la casa. C’era qualche nuvola in cielo,
per cui non saprei indicarne l’origine nè quanto fosse
lungo questo fascio. Ebbene questa luce ha investito in
pieno la veranda sradicandola e sollevandola, schiodando
tutte le parti in legno. Poi la luce è tornata indietro
facendo ricadere al suolo la veranda. Il tutto in
dieci-venti secondi e sotto i miei occhi. Allora, quasi
d’istinto, sono fuggita in casa».
Qualunque cosa sia stata, i tre
abitanti della casa sostengono di essere stati
terrorizzati a morte. «Mia madre si è rifugiata in bagno
e c’è rimasta venti minuti - racconta il figlio Giuseppe
- tremava come una foglia e non sapeva come spiegarsi
quello che era successo. Io stesso sono spaventatissimo.
Del resto ognuno può vedere da solo quello che è
avvenuto: quel fascio di luce ha praticamente tagliato
la plastica della veranda e nelle assi sono saltati
tutti i chiodi. Non ho la più pallida idea di che cosa
sia stato, ma in un certo senso me l’aspettavo che prima
o poi qualcosa dovesse accadere».
In casi di questo genere forse
sarebbe il caso di andare a controllare se tutto è a
posto intorno alla casa, ma i tre occupanti dicono di
avere troppa paura per andare a vedere se la misteriosa
luce avrebbe fatto qualche altro danno. E poi perché
Giuseppe Origo si aspettava che «qualcosa dovesse
accadere»?
«Perché è da qualche giorno che da
queste parti accadono fatti inusuali - afferma - Ad
esempio, ieri pomeriggio abbiamo visto distintamente
delle sfere luminose aggirarsi intorno alla casa. Non so
come spiegarlo, ma è un fatto che da qualche giorno
notiamo e vediamo strani fenomeni qui da noi. Tenete
presente che la nostra casa è a venti minuti di cammino
da quella più vicina, per cui siamo piuttosto isolati.
La notte non sentiamo mai rumori strani o non facilmente
interpretabili: conosciamo il bosco. Invece da qualche
tempo abbiamo la sensazione di essere spiati. Non
vediamo soltanto quelle strane luci galleggiare sulla
vegetazione, ma sentiamo anche suoni insoliti. In un
certo senso “avvertiamo” che là fuori c’è qualcuno, ma
non sappiamo chi».
A provare che l’inspiegabile
disavventura ha avuto una base concreta, restano le
«cicatrici» della veranda. Che cosa può aver provocato
quel lunghissimo fascio di luce? E può, comunque, un
fascio di luce colpire materialmente un oggetto, quasi
avesse una consistenza solida?».
«La risposta è no - afferma il
professor Renzo Morchio, docente di Biofisica presso
l’Università di Genova, adesso in pensione - La luce è
luce, per cui viene riflessa. Potrei capire se in quella
zona ci fosse stato un terremoto di tipo sussultorio che
potrebbe giustificare i danni subiti da quella veranda,
ma stando al racconto, tale evenienza non esiste. E
allora non mi pare che ci sia alcuna spiegazione
scientifica di quanto viene raccontato. A meno che il
racconto stesso non sia stato esagerato o addirittura
non abbia attinenza con la realtà delle cose».
Del resto, se si trattasse
soltanto di un effetto luminoso, si potrebbe parlare dei
cosidetti «fulmini globulari» che, in particolari
condizioni atmosferiche, possono scaricarsi sul terreno
o vibrarsi nel cielo come «palle di fuoco». Almeno
questa è la percezione che se ne ricava.
Nel caso specifico, invece, la
famiglia Origo sostiene che il fascio di luce avrebbe
sradicato la veranda come se un enorme e virtuale piede
di porco l’avesse sollevata.
Per il momento, dunque, resta il
mistero sullo strano fenomeno che, prima di essere
attribuito ad improbabili alieni, dovrebbe essere
studiato e verificato. Intanto, padre, madre e figlio se
ne stanno tappati in casa e non mettono il naso fuori
temendo di fare «brutti incontri». Ma c’è anche
l’opinione della gente che ha il suo peso. Il timore di
essere presi di mira da scherzi di cattivo genere o di
essere derisi più o meno velatamente, è sempre presente.
Per cui tutto sommato preferiscono che la loro
esperienza diventi soltanto un ricordo.