INCONTRO RAVVICINATO CON IL PROF DEGLI UFO
In casa del professor
Chiumiento non si entra se prima non ci si è puliti le
scarpe, non ci si siede se prima non ci si è tolti qualcosa di dosso, non si
può
parlare se prima non si è ascoltato il riassunto giornaliero dello stato
fisico del Professore. Vigono altri severissimi divieti: non si possono
adoperare i poggiapiedi sui fianchi delle sedie, è vietato riporre oggetti di
uso
personale su qualsiasi mensola all'interno delle pareti domestiche ed è
rigorosamente bandita qualsiasi sguardo verso altre stanze o accessori di
arredamento, inclusi quelli della stanza in cui ci si trova. Le librerie sono
off
limit, i volumi maniacalmente ordinati e allineati in modo tale che nessuno
sporga sull'altro, sono tanto perfettamente spolverati quanto inaccessibili.
Non
è consentito neppure leggerne i titoli. I Dvd delle puntate dell'ultima
serie di X-Files sono affastellati sul ripiano sopra la scrivania su cui sono
autorizzato a prendere appunti per il libro, però il Professore ha molta cura
di
mettermi a sedere appena varco la soglia della stanza per evitare che possa
sporgermi un secondo in più e carpirne qualche particolare. Credo che nutra il
timore che mi possa balenare la folle idea di toccarne qualcuno, scombinando
l'insieme. Il professor Chiumiento teme il caos che proviene dall'esterno,
potrebbe arrivare a odiare per questo. L'avvenimento più tragico capitatogli
pochi mesi fa è stato l'improvviso cedimento degli scaffali della libreria
ufologica, proprio nell'istante in cui stava procedendo alla diurna e
millimetrica verifica dei coefficienti di discostamento assiale rispetto alla
parete di fondo. L'intera impalcatura con tutte le mensole gli si è precipitata
addosso lasciandolo impietrito di terrore e quasi tramortito. Quella è l'ultima
volta che si ricorda di aver
pianto.
(da Antonio Chiumiento - "Ho
le prove - La verità sulla presenza degli alieni".
Edizioni Biblioteca
dell'Immagine, 12 euro, in libreria da oggi scritto da
Alessio Pasquini).
Fonte: Il Gazzettino di
Venerdì, 25 Giugno 2004 – Collaborazione Gildo Parsone che si ringrazia
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