FORLI' - Una intera famiglia forlinese, mentre si dirigeva in auto,
all'ora di pranzo, dalla madre della donna, ha vissuto, un evento visivo
di fronte al quale si può essere increduli, ma ogni dubbio dovrebbe
comunque essere fugato. "Domenica 26 settembre all'ora di pranzo -
ricorda Arcadia Marchi - stavamo transitando provenendo da Coriano per
andare al Ronco da mia madre. Insieme a me c'era mio marito Franco e i
nostri due figli. C'era una certa nuvolosità, ma lo sfondo
dell'orizzonte visto dalla nostra auto era nitido. Ad un certo punto,
dal mio angolo, ho visto di fronte a noi, cominciando lungo la via
Balzella, in lontananza, tre sfere grigio-biancastre che si muovevano
perfettamente sincronizzate. Era come se si muovessero con movimenti a
zig-zag sempre di fronte a noi e potevano essere della grandezza di una
moneta da 1 euro, forse meno, anche se non so calcolare la loro
distanza. Da principio non ci ho fatto caso, anzi pensavo che fossero un
aquilone, perchè avevo letto sul giornale che c'era un raduno a Rocca
delle
Caminate di aquilonisti, ma non si riusciva a vedere cosa tenesse
insieme le tre sfere e, soprattutto, non capivo perchè il movimento in
volo da destra a sinistra e da sinistra a destra fosse sempre uguale".
"La formazione in volo delle sfere - precisa la signora Arcadia, in
parte ancora incredula - era quella di un triangolo imperfetto, due
sfere alla base, quella più in alto più vicina alla sfera a sinistra
della base del triangolo". Un momento di disattenzione poi quella
indicazione visiva è stata proposta, pochi minuti dopo (le 13.08) anche
a Franco Mariani, una persona che non ha certo fama di andare in cerca
di controproducente pubblicità. "Anch'io ho notato quello che indicava
mia moglie e non so dare nessuna spiegazione plausibile, ma ad un certo
punto quello che vedevamo di fronte a noi ha interrotto l'oscillazione è
risalito verso l'alto sparendo in mezzo a una nuvola nera molto grande,
di fronte a noi. Quando siamo arrivati a casa di mia suocera, siamo
andati ancora a vedere sul terrazzo se quelle cose che abbiamo visto in
cielo, c'erano ancora, ma erano scomparse".
La segnalazione, dopo la
trafila: torre controllo aeroporto di Forlì, distaccamento aeroportuale
di Rimini, è stata riferita infine al Comando Cofa, a Poggio Renatico
(dove è in funzione il più grande radar di osservazione della nostra
zona aerea).
Amleto, ammonendo l'amico
Orazio, gli ricordò che "c'erano più cose su questa terra di quanto non
ne narrassero in cielo la filosofia". Forse aveva ragione Shakespeare,
ma ogni informazione, diffusa in buona fede, quando si tratta del tema
"ufo" (oggetti volanti non identificati) merita di essere attentamente
verificata e classificata dal punto di vista della realtà.
Pietro Caruso