Domani sarà
possibile osservare, solo nel nostro emisfero, il transito
di Venere sul disco solare, un fenomeno che pochi uomini
nella storia hanno visto da quando fu predetto per la prima
volta da Johannes Keplero nelle sue tavole Rudolfine del
1627. «Keplero - spiega il direttore dell'Osservatorio di
Trieste, Paolo Molaro - in base ai suoi calcoli lo predisse
per il 1631 (lui morì nel 1630) e da quell'anno si sono
verificate solo tre coppie di eventi, separate da otto anni
e distanziate alternativamente da 121,5 e 105,5 anni. I
transiti sono avvenuti nel 1631-1639, 1761-1769 e l' ultima
coppia nel 1874-1882». Dopo il passaggio dell' 8 giugno
2004, annotato anche dal quindicenne Giacomo Leopardi nella
sua "Storia dell'Astronomia", il transito si ripeterà tra
otto anni, ma sarà visibile solo dall'emisfero australe. «La
successiva coppia - racconta il direttore dell'Osservatorio
- si verificherà solamente nel 2117 e nel 2125 e sarà
osservabile solo dai nipoti dei nostri figli. Nonostante
Venere si frapponga tra la Terra e il Sole ogni 19 mesi, per
effetto della diversa inclinazione dei piani delle
rispettive orbite i due pianeti si trovano perfettamente
allineati con il Sole solo ogni 120 anni e un transito
perfettamente uguale si verifica solo ogni 243 anni. Quello
che vedremo l'8 giugno, sarà la replica esatta di quello
avvenuto il 6 giugno del 1761».
Fra poche ore l'ombra di Venere apparirà sul disco solare
come un puntino nero delle dimensioni di un trentesimo del
diametro del Sole. Il passaggio sarà visibile da Europa,
Asia e Africa e l'Istituto nazionale di Astrofisica (Inaf)
ha organizzato una rete per consentire di seguire il
fenomeno via Internet, sul sito
http://www.passaggiodivenere.it
. A livello europeo,
un'iniziativa divulgativa per le scuole e gli astrofili è
organizzata dall' Osservatorio australe europeo (Eso),
descritta sul sito http://www.vt-2004.org
. Molte le
iniziative parallele a Roma, Milano e Trieste. «I passaggi -
racconta Molaro - furono seguiti con grande impegno dagli
astronomi di tutto il mondo e permisero la prima
determinazione accurata della distanza del Sole e quindi
delle dimensioni del Sistema solare, ma il transito di
domani sarà il primo transito “di massa”, perché potrà
essere seguito in diretta grazie alle immagini che astronomi
professionisti e astrofili metteranno a disposizione di
tutti su Internet. Il passaggio comincerà alle 7.20 e
terminerà dopo circa 6 ore, alle 13.04. Ma attenzione - dice
Molaro - a non guardare direttamente il Sole a occhio nudo,
perché è pericolosissimo. Se non avete accesso a Internet -
precisa lo scienziato - l'Osservatorio di Trieste
organizzerà una proiezione pubblica nella sala comunale in
Piazza Unità e, in contemporanea, a Udine nel palazzo del
Rettorato dell'Università».
7 giugno 2004
Fonte: La
Nuova Ecologia - Articolo
http://www.lanuovaecologia.it/scienza/spazio/3289.php