I “TESSUTI INTELLIGENTI”

Vestiti antibatterici e antiacari, che veicolano profumi, vitamine e antistaminici, o che allontanano le zanzare. Ma anche ginocchiere ipersensibili che proteggono le articolazioni, reggiseni che non fanno muovere il seno di un’atleta in corsa, ma anche pigiami e vestaglie in grado di controllare la traspirazione corporea e il battito cardiaco. Il futuro dell’abbigliamento pare essere davvero legato all’altissima tecnologia.
Avranno ampie applicazioni in campo medico e sportivo le ultime soluzioni dell’high-tech in campo tessile: i tessuti “intelligenti”.
Lo 'prevede' l'Istituto di Chimica e tecnologia dei polimeri (Ictp) del Cnr, che ha gia' allo studio una serie di filati innovativi, capaci di proteggere il nostro corpo, donando cosi'
benessere e salute. ''Nella fibra, sia sintetica che naturale - spiega il professor Cosimo Carfagna, direttore dell'Ictp - vengono inserite delle microcapsule contenenti sostanze chimiche. Una volta indossato l'abito, le capsule si rompono per sfregamento e rilasciano progressivamente gli additivi con un effetto duraturo nel tempo, anche dopo ripetuti lavaggi''. I tessuti avveniristici, assicura il Cnr, potranno essere progettati per molteplici usi. ''Veicoleranno profumi personalizzati, antibatterici per combattere il sudore, vitamine e antistaminici che agiranno -sottolinea l'Ente di ricerca- direttamente sulla cute e repellenti contro la fastidiosa zanzara tigre''. Ma non e' tutto. I tessuti del futuro potranno anche cedere olii idratanti che renderanno morbida la fibra e nello stesso tempo agiranno sulla pelle, rendendola vellutata. ''Gli abiti ingegnerizzati sono figli della ricerca spaziale. Le innovazioni tecnologiche pensate per il comfort degli astronauti -dice ancora Carfagna- saranno fatte proprie dall'industria tessile che dovra' pero' investire molto sull'hi-tech se vorra' superare la concorrenza dei paesi produttori piu' poveri''. ''L'Istituto ha, infatti, come 'alleate' -aggiunge- molte aziende della Campania, la Regione che ha sponsorizzato il progetto di ricerca sui nuovi materiali''.
“Il tessile italiano puň sperare di incrementare le vendite puntando proprio su prodotti nati dalla ricerca di base e tecnologica – sottolinea Aldo Tempesti, docente universitario e direttore di Texclubtec, associazione dei tessili tecnici e innovativi -. Infatti le imprese che hanno fatto questo tipo di scelta oggi incominciano a vederne i risultati”.

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