TERREMOTO IN IRAN |
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Distrutta la cittadella di Bam, ispirò Buzzati | ||
TEHERAN, 26 DICEMBRE 2003 - Praticamente
rasa al suolo dal devastante terremoto di stanotte, Arg-e-Bam (la
cittadella di Bam) era un vero e proprio gioiello architettonico,
che pare sia stato il luogo che ha ispirato a Dino Buzzati il romanzo 'Il
deserto dei tartari'. Interamente costruita con mattoni di fango, argilla, paglia e tronchi d'albero di palma, il quartiere antico della città risaliva all'età pre-islamica, ma la gran parte dei monumenti apparteneva al periodo sassanide, tra il 16esimo e il 17esimo secolo, quando il centro conobbe il periodo più fiorente. A quell'epoca la città, popolata di circa 10.000 abitanti, spaziava su 6km quadrati ed era fortificata da possenti mura congiunte da 38 torri: adagiata su una vasta pianura tra le catene montuose di Barez e Kabud, in un'oasi punteggiata di palme e agrumeti, la città sorgeva al centro di una regione aridissima; ma poichè era ricca di riserve idriche sotterranee, divenne presto un prospero centro commerciale arricchito dai frequenti pellegrinaggi ai templi di Zoroastro e dal fatto che era una tappa per i commercianti che si spostavano lungo la 'via della seta'. Costruita interamente con mattoni crudi, le rovine dell'antica città di Bam, con i resti della fortificazioni merlate, erano situate a circa un chilometro a nord dall'attuale città moderna; e i resti dell'antica cittadina fortificata, con le stradine abbandonate, costeggiate da case di ricchi mercanti, bagni pubblici, moschee e i negozi, offrivano ai turisti un panorama spettacolare di una città iraniana del diciassettesimo secolo. Declinata nel prestigio dopo l'invasione afghana del 1722 e, da un certo momento in poi, utilizzata come fortino militare e completamente abbandonata, la città era stata dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco. E, a partire dal 1953, aveva subito una serie di restauri importani e nient'affatto invasivi. |