Teletrasporto: la fantascienza diventa realtà
Il teletrasporto si avvicina sempre più. Dai
laboratori dell'Università di Innsbruck e del Commerce Department's National
institute of standards and technology (Nist) arriva la notizia del teletrasporto
quantistico di uno ione calcio e uno ione berillio. Una notizia così importante
da guadagnarsi la copertina della prestigiosa rivista Nature.
Questi esperimenti hanno ben poco a che fare con l'idea dei film di Star Trek:
si tratta infatti del teletrasporto di uno stato quantico che prevede il
completo trasferimento di informazione da una particella a un'altra. In teoria,
l'individuazione completa dello stato quantico di un sistema richiede una
quantità infinita di informazioni, mentre ogni misura di un sistema altera il
suo stato, portando ad avere al massimo solo un bit di informazioni. Tuttavia,
la propensione di una particella a divenire 'legata' in senso quanto-meccanico
del termine, combinata con le modalità classiche di comunicazione, hanno
permesso ai ricercatori di dimostrare il teletrasporto quantistico, utilizzando
fotoni legati, anche se in senso probabilistico.
Ora i due gruppi di ricercatori sono riusciti a fare un significativo passo
avanti, descrivendo il teletrasporto di stati quantici fra atomi. In un articolo
su Nature, Rainer Blatt dell'Università di Innsbruck hanno descritto il
teletrasporto di uno stato quantico fra una coppia di ioni calcio legati. In un
secondo lavoro, David J. Wineland e colleghi del NIST hanno descritto un
risultato simile, ma su ioni berillio: hanno usato un laser unidirezionale per
trasferire lo stato quantico di un atomo di berillio ad un altro, con un 78% di
casi di successo.
Oggi si pensa che una applicazione del teletrasporto potrebbe arrivare per lo
sviluppo di computer quantistici, calcolatori in grado di processare un numero
enorme di informazioni. Macchine tanto potenti e veloci da far sembrare i pc di
casa poco più che pallottolieri, con cui risolvere complessi problemi di
matematica e persino per sviluppare nuovi prodotti come firme digitali
anti-truffa.
Fonte: Lanci - Nature
Link articolo: http://150.146.47.106/rivistaonline/Articolo.asp?IDrubrica=9&nomeFile=350_11_2004