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"E LA SUPERNOVA PUO’ ESSERE INVISIBILE!"

Riuscire a scorgere ciò che si credeva non esistesse, perché di fatto invisibile, sarebbe il sogno di molti studiosi ed è quanto realmente accaduto ad un fortunato team di astronomi italo-russi, la notte del 13 maggio del 2002, grazie ad un "occhio" di nuova concezione, un telescopio ad infrarosso, l’AZT-24, in dotazione alla Stazione Osservativa di Campo Imperatore.

La misteriosa scoperta è una nuova Supernova, ovvero ciò che costituisce lo stadio finale di una stella, responsabile inoltre della produzione di quegli elementi chimici pesanti che compongono tutto ciò che ci circonda. Questa supernova così speciale è stata battezzata col nome di SN2002cv ed è stata individuata nella galassia NGC 3190.

Ma dove sta l’eccezionalità della scoperta? Scorgere nuove stelle, nebulose, galassie e persino nuovi pianeti non è una rarità in campo astronomico. La genialità sta, nell’intuizione prima, e nella conferma poi, delle teorie di questi scienziati: esiste una grossa parte di eventi celesti che non vediamo ma che sono reali!

Ciò è potuto accadere solo grazie all’uso degli infrarossi, gli unici in grado di "stanare" tale supernova che, lì da sempre, non era riuscita a farsi scorgere dalle normali apparecchiature, in quanto schermata dal gas e dalle polveri generate dalla galassia d’origine della stessa.

Da tempo questo gruppo di astronomi ( Roma – Teramo e Pulkovo-San Pietroburgo ) lavorava su quest’ipotesi, ora trasformatasi in certezza e questo eccezionale risultato mette in atto una collaborazione fattiva, per il futuro, tra i due paesi coinvolti, tanto è vero che il team ha già deciso di non fermarsi qui.

La risposta positiva alla loro intuizione li spinge ora ad ipotizzare l’esistenza di un gran numero di eventi che ancora ci sfuggono (poiché impossibilitati ad essere visti): il loro successivo impegno sarà concentrato alla scoperta di eventi simili che, già da ora, qualificano essere diversi, sia per numero che per tipologia.

Inoltre, dallo studio sistematico di queste supernove, sperano di riuscire a ripercorrere la storia dell’origine dell’universo stellare e di usarle come strumenti di misura cosmologica.

Osservando infatti le supernove, si è formulata l'ipotesi che, nell’attuale età cosmologica del nostro universo, questo stia accelerando la sua espansione, riprendendo così l’originale teoria di Albert Einstein della "costante cosmologica", del "vuoto eccitato" o della "quintessenza"che auspicano poter provare.

Buon lavoro al team quindi e…..che bravi questi italiani!

Margherita Campaniolo

 

Margherita Campaniolo

Web Master di

Tutto il materiale di questo sito è © di Margherita Campaniolo

 Vietata la riproduzione senza autorizzazione della stessa. 


 

 

 

 

 

 

 

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