Siamo mai andati sulla Luna? Una bufala molto diffusa in Rete predica che in realtà l'uomo non avrebbe mai raggiunto la Luna, e che per decenni saremmo stati raggirati. |
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E' in preparazione la prima missione commerciale verso la Luna. Nel 2003 la TransOrbital lancerà una piccola sonda che, fra le altre attività, ha anche il compito di fotografare ad altissima risoluzione (un metro per pixel) le zone dove sono atterrati gli astronauti statunitensi e i veicoli teleguidati sovietici. L'annuncio è qui. Potreste pensare che questo metterà finalmente a tacere quelli che dicono che non siamo mai andati sulla Luna. Ne dubito seriamente, perché questi superscettici argomenteranno che anche le foto della TransOrbital sono false e create magari con l'aiuto di George Lucas. Purtroppo anche i telescopi più potenti (sia quelli basati a terra, sia il telescopio spaziale Hubble) non sono in grado di risolvere oggetti così piccoli e lontani, per cui manca un metodo diretto per convincere i complottisti. Certo, sulla Luna c'è un riflettore laser, per cui basta puntare un fascio su una zona ben precisa della superficie lunare per ottenere un bel riflesso, ma è un esperimento difficile da realizzare. Ci sono anche i campioni di roccia lunare (non solo quelli americani, ma anche quelli sovietici), che basta esaminare per verificare che sono chimicamente diversissimi da ogni roccia terrestre, ma bisogna essere geologi per capirlo. Ci vuole qualcosa di più semplice e tangibile. Una delle soluzioni più eleganti, visto che sta nascendo l'epoca dei viaggi lunari commerciali, è caricare questi scettici su una cosmonave e portarli sulla Luna, così che possano verificare con i propri occhi. Poi, però, li lasciamo là, così la smettono di rompere l'anima e sminuire il genio, il duro lavoro e i sacrifici di chi ha lavorato ai programmi spaziali, a volte rimettendoci la vita. Di dimostrazioni che smentiscono punto per punto le prove trovate dai complottisti per dimostrare che i viaggi sulla Luna sono dei falsi ce ne sono tante in Rete. Tuttavia peccano tutte di una certa prolissità, probabilmente inevitabile perché sono preparate con molto più rigore delle prove che devono smentire. Su Slashdot.org ho trovato però una guida rapida alle principali prove, che permette di smontarle in tre secondi. Mi sembra che meriti, quindi ve la propongo adattata e tradotta. Prova numero 1: l'unica sorgente di luce sulla Luna è il sole e non c'è aria per diffondere questa luce. Quindi le ombre devono essere nerissime. Come mai quando gli astronauti sono in ombra, sono invece visibili lo stesso, come se ci fosse una seconda sorgente di luce (lampade dello studio cinematografico)? Smentita: Avete mai notato che la Luna è visibile in cielo? Ebbene, è visibile perché riflette la luce. Detto questo, detto tutto. Prova numero 2: tutte le foto sono nitidissime e ben inquadrate, eppure gli astronauti non erano in grado di portare la macchina fotografica agli occhi per mirare. Smentita: in realtà oltre alle foto in circolazione ci sono migliaia di foto sottoesposte, sovraesposte, mosse, sfocate e mal inquadrate, che però non vengono quasi mai mostrate, proprio perché fanno schifo. Sono comunque disponibili per la consultazione: cercate alla voce Apollo Lunar Surface Journal. Prova numero 3: ci sono immagini della stessa scena con e senza il modulo lunare. Quindi hanno riciclato i fondali. Smentita: sulla Luna non c'è aria, quindi non esiste il graduale offuscamento atmosferico che ci rivela quando un oggetto è lontano. Le montagne sullo sfondo sono a diversi chilometri di distanza, ma sembrano collinette a due passi di distanza. I sassi che si vedono nella scena con e senza il modulo lunare sono in realtà montagne lontane, viste da punti diversi, che non cambiano forma a causa della distanza. Prova numero 4: la bandiera americana sventola, come se ci fosse aria. Ma sulla Luna non c'è aria. Smentita: la bandiera sventola soltanto quando l'astronauta la tocca. Quando la molla, non si muove. Anche sulla Terra si può far sventolare una bandiera in assenza di vento: basta darle una bottarella. Prova numero 5: in alcune foto le crocette nere che suddividono l'immagine in riquadri sono coperte dagli oggetti. Quindi le foto sono state ritoccate. Smentita: Quando si fotografa un oggetto filiforme scuro contro uno sfondo chiaro e luminoso, l'oggetto filiforme scompare: provate a fotografare un capello o uno spago, messo a fuoco ma in ombra, contro una parete bianca illuminata dal sole di mezzogiorno. Guarda caso nelle foto degli astronauti le crocette nere mancano soltanto in corrispondenza di oggetti di colore chiaro fortemente illuminati e quasi sovraesposti. Prova numero 6: le ombre hanno direzioni diverse, come se ci fossero due sorgenti di luce. Smentita: anche sulla Terra, di giorno, le ombre hanno direzioni diverse: coincidono soltanto se cadono su superfici disposte nello stesso modo. Provare per credere: guardate le vostre foto dell'album di famiglia. Se un sasso proietta la propria ombra su un pendio e l'astronauta proietta la propria ombra sul terreno orizzontale, le ombre non devono essere orientate nello stesso modo. Prova numero 7: sotto il modulo lunare non c'è un cratere prodotto dal razzo di discesa. Smentita: la gravità della Luna è un sesto di quella terrestre, quindi il motore necessario per tenere librato un modulo lunare è molto meno potente di quello necessario sulla Terra e quindi sposterà molto meno ciò che gli sta sotto. E comunque, quando un elicottero atterra su una spiaggia terrestre, produce forse un cratere? Senza contare il fatto che sulla Luna non c'è aria, quindi non si produce un getto di polvere in tutte le direzioni. Soltanto la polvere lunare direttamente sotto l'ugello del motore viene smossa. E infatti in tutti i filmati degli allunaggi si vede la polvere che schizza via quasi orizzontalmente, e fra l'altro non forma le volute che invece formerebbe in presenza d'aria. So che mi attirerò migliaia di e-mail di protesta della serie ma questa "prova" non l'hai smentita?, ma vi avviso subito che non risponderò. Questa è soltanto una miniguida, e non intendo perdere altro tempo dietro a questa storia. D'altra parte, i complottisti si fanno pagare per lasciarvi leggere i loro libri, perché io dovrei smentirli meticolosamente ma gratis? Il giorno che un editore mi pagherà per pubblicare un libro di smentita, lo scriverò volentieri. Diamine, anch'io ho una pagnotta da guadagnare, mica vivo d'aria. (C) by Paolo Attivissimo - www.attivissimo.net. [ZEUS News - www.zeusnews.it - Antibufala, 19-09-2002]
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