Si accende la Stella

 

Di

Margherita Campaniolo

 

 

 

 

 

Andrea Barbiani (Ravenna 1708 – 1779)

L’Adorazione dei Magi

Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna

 

 

 

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"Risplende d'un astro divino
        La notte che già fu sì buia".

Ricordo che da bambina imparai questi versi per un recital di Natale e ricordo ancora molto bene come quei due brevi versi, due soltanto spettarono a me, mi fecero comunque sentire speciale, importante.

- Con enfasi, mi raccomando, con enfasi Margherita! Mi disse la maestra. -Questi versi chiudono lo spettacolino ma la stella cometa di Natale, chi t’ascolterà, dovrà avere la sensazione di portarsela a casa!

Quante le mie notti passate ad osservare la moltitudine di stelle della volta celeste! Le guardo certo con occhi "adulti", la bimba d’allora non c’è più ma oggi, che è Natale, "rivivo" la stella di un tempo, quella stella sì, c’è ancora, fui io la prima a portarla a casa: stella dalla lunghissima coda che traccia il mio cammino.

In questi giorni festivi nelle vetrine, nelle case, nelle scuole, lungo le vie, mille stelle comete ricordano la stella di Betlemme che fu da guida ai Magi sulla via della grotta del Bimbo Divino eppure, fu veramente così? Fu proprio una cometa il segno straordinario che gli uomini del tempo osservarono?

Una interessante ricerca ripresa dall’Osservatorio Astronomico di Padova dimostrerebbe proprio di no, vediamo perché, partendo dall'ipotesi che si sia trattato di un fenomeno celeste reale e non di un evento miracoloso.

Per rispondere dobbiamo anche noi cominciare un viaggio, non attraverso il deserto, ma attraverso il tempo.

La cronaca dell’evento celeste la troviamo nel Vangelo di San Matteo, scritto negli anni intorno al 50 d.C.:

"Nato Gesù in Betlemme di Giuda, al tempo di re Erode, alcuni Magi, venuti da Oriente, giunsero in Gerusalemme e chiesero "Dove è il nato re dei Giudei? Perché noi abbiam veduto la sua stella in Oriente e siam venuti per adorarlo…Allora Erode, fatti venire segretamente i Magi, si fece precisare da loro con ogni diligenza il tempo in cui la stella era loro apparsa …… I magi, udito il re, se ne partirono. Ed ecco la stella che avevano visto in Oriente andar loro innanzi, finché, giunta sopra il luogo dove era il bambino, si fermò." (Matteo 2:1-12)

Poco? Solo a prima vista!

Alcuni Magi d’oriente…ma chi erano? E da dove venivano? Per quanto viaggiarono?

Il Vangelo di S. Matteo sembra riferirsi a persone di un rango elevato (visto anche la natura dei doni) e chi, se non dei sacerdoti/astronomi potevano avere certe conoscenze dei fenomeni celesti?

Sacerdoti - sapienti probabilmente della Media o l'Assiria, regioni distanti almeno 900 chilometri da Betlemme. A "velocità cammello", circa 6 km orari, dovettero impiegare quasi un mese per effettuare il percorso e tanto dovette almeno durare il fenomeno che li accompagnò nel viaggio.

Quando accadde tutto ciò?

Il Vangelo di Luca ci aiuta in una possibile datazione dell’evento:

"In quel tempo fu emanato un editto da Cesare Augusto per il censimento di tutto l’Impero."

Oggi siamo certi che quel censimento fu ordinato nell’8 a. C. poiché, ad Ankara, di quel censimento, del decreto, ne è stata rinvenuta una copia. Anche allora la burocrazia era cosa lenta perciò tra il decreto e l’attuazione dovettero passare da 1 a 2 anni datandola con buona approssimazione tra il 7 e il 6 a.C.

Dalle cronache storiche è certo inoltre che Erode morì poco dopo la visita dei Magi e dopo un’eclisse di Luna. In Giudea se ne ricorda una in data 13 marzo del 4 a.C.

La fantomatica e misteriosa stella si manifestò quindi in una data compresa tra l' 8 a.C. (censimento) e il 4 a.C. (la morte di Erode il Grande).

Torniamo a Matteo:

"Allora Erode, fatti venire segretamente i Magi, si fece precisare da loro con ogni diligenza il tempo in cui la stella era loro apparsa"

Curioso e molto. Perchè Erode chiama in segreto i Magi per farsi spiegare da loro cosa hanno visto in cielo? La Stella di Betlemme non era poi così evidente e aveva un significato solo per l’interpretazione dei sapienti?

Matteo ci viene in aiuto senza intenzionalità: egli redige il "suo" Vangelo in aramaico ma la stesura originale venne persa durante la guerra del 70 d.C.; quella in uso è una versione greca scritta da ignoti, di poco posteriore al testo originale. Nel testo greco, per indicare la Stella di Betlemme viene utilizzata la parola "astron" cioè stella o fenomeno del cielo stellato, non cometa. All'epoca infatti le comete erano considerate fenomeni meteorologici.

Stella quindi, non cometa.

Allora perché al giorno d'oggi si parla sempre della Cometa di Natale?

I primi cristiani nelle loro rappresentazioni disegnavano una stella, come diceva Matteo, o una cometa come facciamo noi oggi?

Se il Vangelo di San Matteo è la prima testimonianza scritta della Stella di Natale, il primo disegno conosciuto risale al III secolo d.C. e si trova in un affresco nelle catacombe di Santa Priscilla.*

Come si vede, la Stella è disegnata come stella e non come cometa.

La cosa non deve sorprendere: infatti dal tempo dei primi cristiani e fino al 1300, nei mosaici e nei dipinti troviamo sempre una normale stella, un "astron", proprio come dice Matteo.*

Ma allora, quando e perché si cominciò a dipingere una cometa?

Sembra che la responsabilità sia di Giotto.

Il grande pittore, forse per primo, raffigurò la Stella di Betlemme come cometa nel 1303 affrescando la stupenda Cappella degli Scrovegni a Padova.*

Perché?

Probabilmente Giotto rimase impressionato dal passaggio della cometa di Halley, avvenuto proprio in quegli anni, al punto da raffigurarla come Stella dei Magi.

La sua rappresentazione avrebbe pian piano influenzato i pittori successivi ma, dopo la sua prima comparsa nella Capella degli Scrovegni, l'immagine della cometa fa inizialmente fatica ad affermarsi.

Lo dimostrano, sempre a Padova, due affreschi realizzati solo pochi decenni dopo la Natività di Giotto: il primo è la Natività del Battistero dipinta da Giusto de' Menabuoi nel 1370 all'interno del Duomo di Padova, il secondo si trova nella Cappella di S. Michele e venne realizzato nel 1390.

Pur dipinti pochi decenni dopo quella di Giotto, in queste Natività troviamo ancora una stella.

Solo nel secolo successivo cominceranno a diffondersi immagini, quadri e altre rappresentazioni con la cometa che, da allora, sarebbe divenuta uno dei simboli del Natale.

Comete solcarono eppure i cieli del tempo, una tra il 12 e l’11 a.C. (la Halley) e un'altra tra il 5 e il 4 a.C. ma Matteo cita un "astron" e prima di Giotto si parlava di Stella, ma allora, cosa videro realmente i Magi?

Da escludere immediatamente l’ipotesi meteora: il nostro sistema solare è popolato da un’infinità di corpi e da una grande varietà di materiale che risulta essere il residuo della sua formazione, il prodotto della disintegrazione di comete, di scontri tra asteroidi o d’impatti tra corpi diversi. Le meteore sono residui che possono avere dimensioni differenti ma che comunque si disintegrano rapidamente entrando in atmosfera e non molti giorni come la stella di Betlemme; uno sciame meteorico? Questo sarebbe stato visto da tutti in modo fin troppo evidente anche da Erode!

Altro fenomeno celeste che duri più di un giorno? Un’aurora.

Le aurore sono dovute a determinate particelle emesse dal Sole che interagiscono con il campo magnetico terrestre e avviene nelle regioni polari. Un’aurora se pur inusuale a quelle latitudini sarebbe comunque sorta a nord e non ad oriente come invece fu e tutti l’avrebbero ammirata. Forse allora la stella fu una "nuova Stella"? Una Nova o Supernova?

Una Supernova è una delle fasi finali della vita di una stella di massa almeno otto volte quella del Sole. In questo evento particolarmente distruttivo gli strati esterni, e buona parte della materia della stella, vengono espulsi, la luminosità cresce al punto da eguagliare se non superare quella dell'intera galassia che la ospita. Per questo gli antichi le chiamavano "stelle nuove", perché prima non percepibili, lo divengono durante il loro collassamento, improvvisamente manifeste. Al repentino aumento della luminosità fa seguito un lento declino che trasformerà i gas espulsi in una nebulosità nota come resto di supernova mentre la stella diventerà una pulsar o un buco nero a seconda della massa rimasta nel nucleo dopo il collasso.

Le cronache cinesi "delle ventiquattro Storie" riportano l’apparizione di una supernova del 5 a.C.

Tuttavia una supernova si muove in cielo insieme a tutte le altre stelle non cambiando posizione rispetto alle altre mentre Matteo dice con chiarezza:

"la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino"

Non cometa, né stella Nova, né aurora, meteora o sciame di meteore…Rimane però ancora un fenomeno: una congiunzione planetaria.

I pianeti del nostro sistema solare visibili ad occhio nudo ( Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno) sembrano muoversi sulla volta celeste ma in modo indipendente rispetto alle stelle. La congiunzione planetaria è un fenomeno puramente apparente, non fisico, ed avviene quando la posizione dei pianeti nelle loro orbite è tale da farli apparire, all'occhio di chi li guarda, molto vicini tra loro, a volte quasi in contatto. Il termine Pianeta significa infatti "Stella Errante" e già gli antichi si erano accorti che queste stelle erranti e particolarmente luminose si muovevano molto più velocemente degli altri corpi celesti. Solitamente i pianeti si distinguono in cielo dalle stelle perché a differenza di queste non scintillano se però le condizioni atmosferiche sono tali da avere serate molto serene tale effetto ottico si vede anche sui pianeti, immaginate tre pianeti vicini!

Fu questo ciò che accadde?

Potrebbe, in un antico documento Babilonese, l'almanacco di Sippar, è registrata una congiunzione planetaria che sarebbe iniziata nell’8 a.C. e terminata nel 6 a.C. e che interessò tre pianeti.

Alla fine dell’8 a.C. Giove e Saturno iniziarono ad avvicinarsi e nei primi mesi del 7 a.C. i due pianeti erano visibili nel cielo ad oriente subito dopo il tramonto del Sole, brillanti e vicini tra loro. Lo rimasero per tutto il 7 a.C. e verso la fine dell’anno un terzo pianeta si approssimò, Marte. Tutti e tre rimasero prossimi fino alla primavera del 6 a.C. allontanandosi e ponendo termine alla congiunzione.

Questo evento, che capita ogni 805 anni, ebbe come sfondo apparente la costellazione dei Pesci.

Tutto ciò fu letto con un significato speciale dai sapienti del tempo? Giove simboleggiava la "regalità" e la "divinità", Saturno la "giustizia", i Pesci la "casa di Davide" e quindi di Israele. L’evento era apparso ad est, dove ogni giorno sembra "nascere" la luce.

Traducendo il tutto:

"Un nuovo Re di giustizia sta nascendo in Israele"

Nel 7 a.C. ha perciò inizio la congiunzione, i Magi partono alla volta di Betlemme sicuri del messaggio, cioè sta nascendo il nuovo re di Israele.

La congiunzione rimane evidente per tutto il tempo impiegato dai Magi per arrivare a Betlemme probabilmente nell'autunno dello stesso anno ed infatti, astronomicamente parlando, il fenomeno era splendente nel cielo, ormai "alto" ed immobile su Betlemme proprio in quel periodo!

Anche erode ed i suoi consiglieri videro la congiunzione ma non la seppero interpretare per cui ricorsero ai Magi e quanto fu spiegato di certo non venne gradito.

Si, la congiunzione potrebbe essere stata "l’astron" di Matteo.

Ciò non toglie che la nostra amata e cara cometa resterà un simbolo immutato ed immutabile del Natale, da essa traiamo oggi significati e speranze nuove e poco importa se non fu una d’esse quella che apparve quella fatidica volta!

"Risplende d'un astro divino
La notte che già fu sì buia".

Le notti dell’uomo del 2000 sono buie oggi come e più d’allora, abbiamo bisogno tutti di una stella!

Mi auguro che l’uomo osservandola ritrovi la sua reale dimensione: un niente, un "nulla" nell’immenso "tutto" e, come diceva Sagan, una parte di un punto sperduto nell’immenso.

Buona Stella a tutti noi.

Margherita Campaniolo

Autore: Margherita Campaniolo

Fonte: Space Freedom

 
 

 

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