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"Segnali nel grano"

di

M. Campaniolo

 

Negli ultimi anni, quello dei crop circles è stato uno degli argomenti maggiormente discussi all’interno dell’ambiente ufologico italiano: centinaia di pagine web ad esso dedicate, "light motive" di numerose Mailing List e Forum di discussione, presente in ogni pubblicazione cartacea ufologica come argomento principe di innumerevoli congressi, convegni e simposi un po’ su tutto il territorio nazionale; ma è solo questo? No, assolutamente no! Fenomeno internazionale venuto alla ribalta in Italia, ed in modo prepotente, tra la primavera e la prima parte dell’estate 2003 (almeno 28 le formazioni certe    Italia Giugno 2003 - Cortona- Creti    http://www.margheritacampaniolo.it/DATABASE.htm ) è oggi, senza dubbio, motivo di dibattito generalizzato: ne parlano autorevoli riviste o periodici di divulgazione scientifica, i quotidiani e la stampa locale e nazionale, ne parlano trasmissioni televisive, ne parla, per strada o nei salotti di casa, la gente qualunque. Inevitabilmente sembrano "agitare" gli animi, scuotere, "muovere" dibattiti in cui ciascuno porta certezze e convinzioni e, di contro, generano interrogativi, dubbi e perplessità.

L’attenzione dell’ufologia verso i crop circles, giudicata da alcuni ufologi stessi "implicita e consequenziale", da altri "necessaria" e da altri ancora "immotivata", unita a questa attenzione sociale crescente, denota perciò un fatto incontrovertibile: i crop circles, a tutti gli effetti, sono un fenomeno che si accinge a divenire "di costume" (nell’accezione alta del termine) tanto da suggerire "letture", tutt’altro che superficiali, di ordine sociologico.

In questo ordine d’idee si inserisce, da sempre, il linguaggio cinematografico, mezzo espressivo che ha saputo essere rappresentativo qualora "specchio della società", delle sue aspettative e delle sue istanze; anche il cinema horror o fantascientifico non è esente da queste implicazioni socio-culturali: svincolato dalle logiche della razionalità, trae dai vissuti come dalle "inquietudini" utilizzando la massima "libertà espressiva".

Sergio Brancato, docente di Teoria e tecniche del linguaggio cinematografico presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università "La Sapienza" di Roma, nel suo "Introduzione alla sociologia del cinema" ebbe a dire: "L'occhio meccanico della cinepresa non è mai neutrale, la sua casualità è strettamente conseguente alla causalità della tecnologia e della cultura dei consumi che lo genera".

Io credo che l’argomento crop sia per il cinema, in tal senso, un’occasione felice e da non perdere. E’ già accaduto col film Signs, diretto dal regista M. Night Shyamalan, campione di incassi oltreoceano (235 milioni di dollari solo negli U.S.A – Dati Buonavista) e che tutto è tranne che un film sui crop: conciliando il reale e l’irreale prende le distanze da agroglifi ed alieni, da cerchi ed astronavi per "chiedersi" cosa siamo diventati noi "terresti" dell’era del tecnologico, se sia possibile, per l’uomo della ragione, non perdere il contatto col proprio mondo spirituale.

Forse, in questo, c’è la spiegazione sociologica per cui i crop circle affascinano tanto,  incuriosiscono e fanno discutere: tracce su di un campo all’uopo di questo uomo "sperso" che chiede un contatto con la natura, un dialogo con forze "esterne" per riuscire a guardarsi dentro…. segnali nel grano.

"Segnali nel Grano", è appunto il titolo di un cortometraggio tutto italiano, nato dalla inventiva e dall’estro, come dalla giusta attenzione per la realtà vista in chiave fantastica, di un gruppo di quattro giovani registi dell’aretino, appassionati di cinema horror-fantascientifico ( http://www.filmhorror.com/ ).

I loro nomi sono: C. Stocchi, F. Cortonesi, M. Gambini, M. Rebehy ed a loro Space Freedom ha il piacere di rivolgere qualche domanda:

 

SF. Giovani registi, colleghi di un team,: come nasce la vostra iniziativa, il vostro connubio, quali gli        scopi  che vi prefiggete?

 

C. Stocchi: Il nostro gruppo realizza cortometraggi dal 1996…ma dal 2000 ci siamo orientati solo su tematiche horror/fantascientifiche.

La nostra collaborazione nasce da un interesse comune, quello per il cinema e per questo abbiamo deciso di creare un team indipendente di film-maker.

M. Gambini: La filmhorror.com è formata principalmente da 3 registi: Cristiano Stocchi, Mario Rebehy e naturalmente io; da uno sceneggiatore, Francesco Cortonesi, da un web master, Marco Landi e da un general manager, Giancarlo Cungi.

F. Cortonesi: Lo scopo che ci prefiggiamo è quello di fare cortometraggi divertendoci e possibilmente divertendo il pubblico.

Naturalmente questo non significa che prendiamo la cosa alla leggera.

 

SF Da cosa è nata l’idea di un film che parlasse di un crop circle? C’è solo l’aggancio ad un fatto   realmente accaduto o c’è altro?

 

C. Stocchi: Sinceramente l’idea è nata subito dopo aver letto sul giornale della comparsa della formazione, anche se l’argomento dei crop circle ci ha sempre affascinato.

 

SF  "Segnali nel Grano", può parlarci in dettaglio del cortometraggio?

 

F. Cortonesi: L’idea è venuta a Cristiano e Maurizio. Erano al mare, mi hanno chiamato e mi hanno chiesto di pensare a qualcosa da poter girare all’interno di un crop circle.

Il giorno dopo eravamo già dentro al crop circle a girare le prime scene. L’idea era quella di dare un seguito ad un nostro progetto precedente che consiste nel girare con la tecnica del film "The blair witch project" cortometraggi in tempo reale ispirati a fatti cronaca realmente accaduti.

In questo caso volevamo oltre che far sparire i giornalisti dare modo anche agli alieni di comparire nel film.

Ci sembrava interessante far vedere il momento in cui un alieno si trova tra le mani una telecamera e non ha minimamente idea di cosa sia.

 

 

SF Immagino avrete visitato diverse volte la scena del film, il crop circle di Creti; quali sensazioni avete provato? Quali gli "umori" attorno alla vicenda? Vi ha condizionato l’idea che ci siano persone che    ritengono realmente che i crop sono di natura aliena?

 

M. Gambini: La sensazione, nonostante fossimo li per girare un cortometraggio, era strana e i pareri erano discordanti.

Non mi sono sentito comunque condizionato dal fatto che ci fossero persone convinte della natura aliena dei crop. Al di la dei crop circles sono convinto che nell’universo non siamo soli.

 

 

SF Il vostro cortometraggio termina con il rapimento dei protagonisti da parte di entità aliene…… quale il messaggio? Quale, a questo punto, "il segnale" (nel grano)?

 

C. Stocchi: " E’ praticamente ovvio che esistano altre forme di vita…." penso che i Bluvertigo abbiamo ragione. Anche io come Maurizio credo nella possibilità dell’esistenza di forme di vita aliene e soprannaturali.

F. Cortonesi: Ho sempre cercato di dare delle risposte ai misteri che mi circondavano anche se sono generalmente molto scettico. Se vuoi sapere cosa penso dei crop circle…beh, non ci credo e penso che siano opera dell’uomo. Questo non significa che nell’universo siamo soli, soltanto credo sia abbastanza improbabile che siano passati da Creti. Non do un vero messaggio a "Segnali nel grano". Mi interessa la storia e mi piace chiedermi cosa se ne farà l’alieno della telecamera che ha trovato.

 

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Ringraziamo molto il team di Film Horror per averci concesso questa intervista. Forse, al di là delle valenze artistiche e delle intenzionalità comunicative, è chiaro che anche "Segnali nel Grano", non è affatto un cortometraggio che vuole dare una risposta ai crop e, se conosco bene l’ambiente ufologico ed i suoi appassionati, per questi diverrà una occasione per osservare da vicino un vero crop, una specie di "documento", un filmato da tenere "a testimonianza" di un crop, uno dei più discussi della stagione 2003 (potrei suggerire il link http://www.epiic-2007.com/paranormale/cerchiocreti.htm per la corrente pro-ufo) ma io sottolineerei la frase di Cortonesi, forse più "sottile" di quanto Cortonesi stesso l’ha intesa dire: "Mi piace chiedermi cosa se ne farà l’alieno della telecamera che ha trovato".

Margherita Campaniolo

 

N.B Per i lettori interessati: è possibile reperire il film seguendo le indicazioni del sito internet www.filmhorror.com ed inviare una mail a info@filmhorror.com .

Space Freedom ringrazia sentitamente il team di Film Horror per la concessione delle immagini.

 

Margherita Campaniolo

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