Qualche volta la scienza può far unire ciò che
normalmente si respinge.
E' il caso di due atomi di Rubidio, che in
natura appunto si respingono, ma che i ricercatori dell'università di
Innsbruck hanno invece unito in un "cristallo di luce" artificiale.
Lo
studio apparirà su Nature, e non è il primo a dimostrare che gli atomi
hanno comportamenti bizzarri se portati a temperature dell'ordine del
milionesimo di grado. Ad esempio è stato dimostrato in passato che due
atomi in queste condizioni possono fondersi a formare un unico quanto di
energia, assumendo caratteristiche simili a quelle del laser. Un'altra
caratteristica di questi sistemi superfreddi è che si possono immergere
gli atomi in dei "lattici ottici", cioè delle strutture di luce laser
che assomigliano a quelle estremamente ordinate degli ioni nei
cristalli.
E' proprio sfruttando le caratteristiche di questi lattici
che il team coordinato da Klaus Winkler ha prodotto lo strano
"matrimonio": con un campo magnetico i ricercatori hanno costretto a
riunirsi i due atomi di rubidio in uno dei vertici del "cristallo di
luce", e quando il campo magnetico è stato tolto hanno notato che non
solo i due atomi rimanevano accoppiati, ma saltavano da vertice a
vertice, un po' come gli ioni nei cristalli veri.
La spiegazione matematica di questo comportamento è stata data da Peter
Zoller, un fisico teorico della stessa università. Secondo Zoller, i due
atomi accoppiati sono in uno stato eccitato, cioè con un eccesso di
energia, che cercano di cedere per tornare allo stato fondamentale. La
struttura ordinata del lattice però permette di saltare solo a stati di
energia ben precisi, quindi se le dimensioni sono quelle giuste si può
"proibire" agli atomi di separarsi.
Questo esperimento può fornire delle
spiegazioni su alcuni comportamenti "anomali" dei veri cristalli, come
la superconduttività