“Un evento
straordinariamente improbabile”: è l’inizio della vita sulla Terra, con
la comparsa di una grande molecola in grado di replicarsi come l’RNA.
È
quanto sostiene sulla rivista “The Quarterly Review of Biology” Robert
Shapiro, della
New York University che in un articolo propone un’ipotesi diversa.
La vita sarebbe potuta cominciare anche da una miscela di semplici
molecole organiche, moltiplicatesi tramite cicli di reazioni catalizzate
e grazie a una fonte esterna di energia, che le ha organizzate in una
rete metabolica strutturata e dotata di autoregolazione.
“Se desideriamo un’ipotesi più plausibile per l’origine della vita – ha
spiegato Shapiro – dobbiamo lavorare sull’idea che la vita sia
cominciata, in qualche modo, in una delle miscele di semplici molecole
organiche che sono prodotte dai processi abiotici. La diversità di
chimica organica e l’abbondanza di reazioni interconnesse e in
competizione diventano un pregio invece che un difetto nel caso di un
sistema dotato di una sorgente di energia esterna. Inoltre, l’esistenza
di cammini di reazione laterali può fornire una rete con la capacità di
reagire alle diverse circostanze.”
Sempre secondo Shapiro, le teorie basate sulla molecola in grado di
replicarsi sebbene siano supportate dalle sintesi “prebiotiche” ottenute
dai chimici utilizzando un moderno apparato e reagenti purificati, sono
altamente improbabili. La creazione di molecole auto-replicanti richiede
la combinazione di diversi composti in una lunga sequenza di reazioni in
ordine specifico, inframmezzate da complicate separazioni, purificazioni
e cambiamenti di ambiente.