Ottobre 2003,
questa foto mostra i fori nel ghiaccio all'interno
di anelli scuri
dalla quale
fuoriesce il metano prima imprigionato nel
permafrost.
© Florida State University,
Tallahassee, FL 32306
Studiosi hanno scoperto che nella superficie dei
laghi in disgelo della Siberia stanno affiorando
bolle di metano. Il gas, venti volte più potente
dell'anidride carbonica in termini di effetto serra,
proviene dal permafrost che, a causa dei cambiamenti
climatici, si sta sciogliendo nella parte
settentrionale della Siberia.
La scoperta è stata fatta da un gruppo di
ricercatori della Florida State University e della
University of Alaska Fairbanks e i risultati dello
studio sono stati pubblicati il 7 settembre sulla
rivista scientifica Nature.
Il permafrost della Siberia (il terreno
"perennemente" ghiacciato che si trova sotto la
superficie terrestre) contiene depositi organici che
si trovano imprigionati e congelati sin dal
Pleistocene. Ora però i cambiamenti climatici in
atto, stanno aumentando la temperatura del pianeta e
rischiano di sciogliere assieme ai ghiacciai anche
il permafrost che si trova congelato da migliaia di
anni.
Il metano, che è rimasto imprigionato per più di 40
mila anni nei depositi di carbone dentro il
Permaflost, rischia, una volta rilasciato
nell'atmosfera, di peggiorare l'attuale effetto di
cui soffre il pianeta, finendo per accelerare il
ritmo del surriscaldamento globale.
'Questo fenomeno non è un buon segno per il pianeta
e per noi esseri umani – ha commentato Jeff Chanton,
docente di oceanografia alla Florida State
University e coautore dello studio'.
I ricercatori hanno sviluppato una nuova tecnica per
effettuare misurazioni più precise della quantità di
metano che viene rilasciato nell'atmosfera e hanno
scoperto che si tratta di una quantità molto più
grande rispetto a quella che si era calcolato fino a
questo momento. I risultati della loro ricerca hanno
infatti aumentando le stime precedenti dal 10 al 63
per cento.
Gli studiosi non sono comunque ancora in grado di
prevedere gli effetti di queste massicce emissioni
di metano, perché la concentrazione di questo gas è
sempre stato piuttosto alto in quelle latitudini.
Inoltre il contributo antropico nelle emissioni di
questo gas gioca ancora il ruolo predominante.
Secondo gli studi di Chanton "l'espansione dei laghi
in disgelo della Siberia dal 1974 al 2000 hanno
aumentato le immissioni di metano nell'atmosfera del
58%".