Secondo uno studio recentemente pubblicato su "Botanic news", il
principale motivo per il quale la gramigna è così invasiva e difficile
da estirpare è da ricercarsi nella sua straordinaria velocità di
adattamento alle condizioni in cui vive.
"Abbiamo rivolto la nostra attenzione alle gramigne più tenaci - spiega
Ian Potter del Royal botanic garden di Melbourne -, per scoprire il loro
approccio alla sopravvivenza. Ed abbiamo scoperto che il loro segreto è
celato nel Dna, dalla struttura particolarmente semplice. Nei diversi
test, compiuti per rendere meno rapido lo sviluppo di alcune piantine di
graminacea, abbiamo volutamente interrotto numerosi legami genetici, ma
nonostante le specifiche mancanze il Dna si ricombinava così velocemente
che le piantine crescevano più lentamente, ma non morivano".
"E' stata così realizzata - conclude - una mappa genetica della
protezione delle cellule, che stiamo cercando di introdurre in altre
piante, molto meno capaci di sopravvivere in condizioni limite, per
evitare l'estinzione di molte varietà a rischio".
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