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La fine dell'ultimo periodo glaciale, circa 17.500
anni fa, è avvenuto contemporaneamente in quasi tutto il mondo, con
l'unica eccezione di alcune regioni dell'Atlantico Settentrionale.
Sono queste le conclusioni di uno studio apparso oggi sulla rivista
Science e realizzato da un gruppo di scienziati coordinati da Joerg
Schaefer dell'Earth Institute della Columbia University e George Denton
della University of Maine.
I ricercatori hanno preso in esame campioni di rocce ricavati dai
ghiacciai morenici della California e della Nuova Zelanda e li hanno
confrontati con quelli relativi a
Wyoming, Oregon, Montana, Argentina, Australia e Svizzera.
In questo modo sono riusciti a scoprire quando i ghiacciai iniziarono a
formarsi in varie parti del mondo e quando iniziarono a ritirarsi. I
dati dimostrano che il ritiro è iniziato contemporaneamente circa 17.500
anni fa ed è stato confermato da analisi condotte anche in Tibet e in
America Latina.
"E' interessante vedere come l'era glaciale finì nello stesso momento in
tutto il pianeta, anche nell'Antartide, la regione considerata più
isolata dal punto di vista climatico", dice Schaefer. Esistono però
alcune regioni che sembrano aver risposto con ritardo: la Groenlandia ad
esempio emerse dall'era glaciale solo 15 mila anni fa. I 2500 anni di
ritardo vengono spiegati con la presenza di una serie di inverni
particolarmente rigidi sull'Atlantico Settentrionale,dovuti a grandi
quantità di iceberg formati dalle calotte di ghiaccio europee e nord
americane in corso di scioglimento. Questi iceberg aggiunsero una grande
quantità di acqua dolce all'Oceano e ridussero la risalita di acqua
calda dai tropici, diminuendo la temperatura della regione. |
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