Se gli spinaci danno energia a
Braccio di ferro, perché un giorno non potrebbero darla ad un computer?
Partendo da questa idea, i ricercatori del centro per l'ingegneria
biomedica del prestigioso Mit di Boston sono riusciti a raccogliere in
una pila l'energia sprigionata da foglie di spinaci durante il processo
di fotosintesi.
E' la prima volta che le proteine che sintetizzano l'energia solare sono
collegate ad un congegno elettronico. Finora, gli esperimenti per
sfruttare l'energia solare assorbita dalle piante avevano avuto scarso
successo: le proteine responsabili della fotosintesi morivano non appena
isolate. Ma il direttore del centro, Shuguang Zhang, ha trovato il modo
di manipolare le proteine in modo da tenerle in vita mentre sono esposte
a raggi laser.
La scarica elettrica generata da una singola foglia è quasi
impercettibile, ma in grandi quantità potrebbe alimentare in futuro
telefoni o computer portatili. Il processo può ovviamente utilizzare
qualsiasi specie vegetale, meglio se a foglie grandi. 'Abbiamo usato gli
spinaci perché sono economici e facili da utilizzare', ha spiegato Zhang.
La ricerca sulle possibilità energetiche dello sfruttamento dei vegetali
non è l'unica al momento in corso. Craig Venter, uno dei padri della
mappatura del genoma umano, ha recentemente pubblicato su Nature gli
esiti di una ricerca finalizzata alla comprensione genetica della
'conversione' della luce solare in energia cellulare. Lo studio punta a
spiegare la capacità di sfruttare al massimo il poco fosforo disciolto
nell'acqua salata da alcuni batteri presenti nel mar dei Sargassi.
'Esattamente come i Led (light emitting diode), afferma lo studioso,
alcune colonie di batteri, se sovralimentate con fosfolipidi, iniziano
naturalmente ad emettere radiazioni luminose apprezzabili nello spettro
visibile. Se poi li modifichiamo biologicamente, aggiunge, aumentando la
capacità di assorbire la luce solare, otteniamo fonti luminose
puntiformi che possono metabolizzare grandi quantità di fosfati
inquinanti. Trasformare successivamente queste biomasse in una possibile
fonte di energia alternativa sarà una questione di ingegneria
biotecnologica. Una sfida futura per provare a ridurre la dipendenza dai
derivati fossili'. |
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