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La scoperta di "Nemo"

 
     
 

L'eden dei capodogli a 2000 metri di profondità nel mare di Sicilia

 
 

 
 

E' l'inaspettata sorpresa per l'INFN, a caccia di neutrini

 
     

 

Cercavano le particelle più piccole e sfuggenti dell'Universo, i neutrini, hanno trovato invece alcuni tra gli animali più grandi che vivono sulla Terra: i capodogli. E ne hanno trovati così tanti che appena si è diffusa la notizia tra gli esperti di fauna marina, è stata accolta con grande entusiasmo. Infatti nel tratto di mare davanti alle coste della Sicilia, in un anno e mezzo sono passati centinaia di esemplari di capodogli. Molti di più di quanti si credeva popolassero il nostro Mare. La scoperta è stata fatta nel corso della prima fase dell'esperimento Nemo (Nemo-Fase1) che l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) ha messo a disposizione dei biologi marini nelle profondità del mare di fronte a Catania.
L’apparato dell’Infn ha permesso infatti ai biologi del Centro Interdisciplinare di Bioacustica e Ricerche Ambientali dell’Università di Pavia di ascoltare a oltre 2000 (duemila) metri di profondità le voci – i caratteristici "schiocchi" – dei capodogli e di registrare in questo modo il passaggio di almeno un esemplare ogni due giorni per un periodo di un anno e mezzo. Significa che sono centinaia gli esemplari passati all’interno del raggio d’azione dei sensori dell’Infn.
"È una grande, bellissima notizia – ha commentato Silvio Greco, direttore scientifico dell’Icram, l’istituto per la ricerca sul mare del ministero dell’Ambiente – pensavamo che i capodogli fossero stati sterminati dalle spadare, dalle reti pelagiche, e invece ecco che questa ricerca dimostra che per fortuna la loro presenza nel Mediterraneo segna una ripresa significativa".
Ma accanto alla soddisfazione della comunità scientifica che si occupa dello studio della fauna marina, c’è anche quella dei ricercatori dell’Infn che stanno realizzando uno dei più grandi laboratori sottomarini del mondo. Obiettivo di questi laboratori è quello di riuscire a catturare il passaggio dei neutrini, delle piccolissime e misteriose particelle sub-atomiche che si pensa possano aiutare a svelare i misteri del cuore delle galassie. “C’è una grande competizione a livello internazionale – ha spiegato Emilio Migneco, direttore dei Laboratori Nazionali del Sud dell’Infn – per realizzare questo tipo di laboratori marini per lo studio delle particelle elementari del cosmo. Gli americani ne stanno costruendo una sotto la calotta artica. Noi invece stiamo costruendo questo impianto proprio nel mar Ionio”. Il progetto di ricerca Nemo, una volta completato prevede la costruzione di ben 80 torri alte 750 metri (per un totale di 5000 sensori di luce), e la sua collocazione è prevista a circa 80 km al largo di Capo Passero (Siracusa), alla profondità di oltre 3500 metri.

 

     
     
 

Data: 25 marzo 2007

Fonte: Infn  

 

 

 
 

 
 

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