Quando
Galileo Galilei disse che la terra si muove, lo presero per matto. A
Charles Darwin non toccò una sorte migliore
quando avanzò la sua teoria sull'evoluzione. E dovette anche affrontare
le ire della Chiesa. Quindi, perché storcere il naso quando oggi si
parla di Ufo e reincarnazione? E perché non credere, per esempio, che la
terra abbia una sua personalissima coscienza e che magari, anche lei,
ogni tanto si emoziona?
Questo teorema è di Roger Nelson, un esperto di psicologia
sperimentale che dal 1998 lavora al Global Consciousness Project. Un
progetto basato sulla convinzione che gli eventi che causano forti
emozioni tra gli abitanti di ogni parte del mondo producono suoni lievi
e intermittenti che sono stati intercettati da generatori elettrici
sparsi per il globo tramite l'emissione di codici numerici.
LA TERRA SI EMOZIONA IN CODICE
Nelson e i suoi colleghi dicono di aver già documentato questo
effetto subito dopo la morte di Lady D, la tragedia dell'11 settembre
e, ma stavolta in maniera positiva, ad ogni nuovo capodanno.
I semplici apparecchi elettrici che hanno generato questi codici,
secondo Nelson, potrebbero aver intercettato quindi una sorta di strato
di coscienza che si estende per tutto il mondo.
Nelson, probabilmente, incontrerà molte difficoltà prima di veder
pubblicata la sua teoria sui "testi sacri" della scienza (Science
o Nature). Non ha faticato molto, invece, per esporla a un
attento pubblico di scienziati raccogliendo, magari, anche qualche
consenso. E per guadagnarsi un intera pagina su Time della scorsa
settimana.
IL PARADISO DEGLI SCIENZIATI
La Società di
Esplorazione Scientifica (S.S.E), che si riunisce ogni anno a
Gainesville, Florida, la scorsa settimana lo ha, infatti, accolto a
braccia aperte. Erano in cento, neurologi e fisici amanti di dotte
novità tra cui, appunto, la "coscienza della terra" di Nelson e altre
amenità di carattere astrologico o parapsicologico.
Fra loro, infatti, così come sulla rivista che pubblicano, il Journal
of Scientific Exploration, questi argomenti sono di casa. Insieme
alle ricerche sulla reincarnazione e gli Ufo. Insomma, tutto ciò che
abbiamo visto nelle puntate di X-Files (il telefilm dedicato ai fenomeni
paranormali) prima è passato da qui.
SPAZIO ANCHE ALLE RISATE
Tanto entusiasmo per temi così "strani" non lascia da parte, comunque,
anche un certo scetticismo. Tanto più che molti di questi ricercatori
sono titolari di cattedra nelle maggiori università americane. "Si
dicono anche tante assurdità" ammette Charles Tolbert, il presidente
della Società e professore alla Virginia University. "Ma, a volte,
capita di ascoltare cose che fanno riflettere".
A farli sperare, comunque, è il fatto che la scienza ha una lunga
storia fatta di sconfitte e di assurdità poi rivelatesi sacrosanta
verità, come il fatto che la terra gira attorno al sole e non il
contrario o che i continenti possono andare alla deriva o
semplicemente che se i medici si lavano le mani, prima di visitare ogni
paziente, si abbassano notevolmente le probabilità di trasmettere le
malattie. Davanti a tutte queste teorie, molti scienziati, in passato si
fecero qualche risata.
"EPPURE IL MOSTRO DI LOCH NESS
ESISTE"
Certo i membri della Società sanno che lo scetticismo nei confronti di
un'idea nuova non prova che quell'idea sia giusta. Ma non prova neanche
il contrario. "Quello che facciamo, dice Nelson, è solo ascoltare
tutti con rispetto. Se qualcuno esce un po' troppo fuori dagli
argini della scientificità, è nostro dovere criticarlo. Certo abbiamo la
nostra buona scorta di "matti" ma, per fortuna, non sono la maggior
parte".
In questo misto di scetticismo e accoglienza, non sorprende che
l'editore del Journal, Henry Bauer abbia appena
pubblicato un trattato che dimostra come gli scienziati abbiamo
ignorato, persino di fronte all'evidenza, l'esistenza del mostro di Loch
Ness.