Il primo linguaggio era a schiocchi

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Silvana Bencivelli

 

 

 

La prima lingua parlata dall'uomo è stata una lingua a "clic", ossia ricca di schiocchi della lingua sul palato, come quelle ancora in uso in certe regioni dell'Africa. Uno studio genetico sembrerebbe infatti dimostrare che il clic è un suono disceso direttamente dal linguaggio primitivo dell'uomo. Oggi esistono una trentina di gruppi etnici africani che utilizzano una serie di quattro o cinque clic diversi, ottenuti appoggiando la lingua al palato e facendola scivolare in avanti e verso il basso. Fuori dall'Africa, l'unico idioma conosciuto che adotta un suono simile è un antico linguaggio rituale degli aborigeni australiani, che oggi nessuno sa più parlare.

L'ipotesi per la quale queste lingue sarebbero discendenti dirette della "lingua madre" dell'umanità sembrerebbe dimostrata dall'analisi del Dna mitocondriale dei gruppi etnici che le utilizzano. Un gruppo di ricercatori del
Mountain Laboratory of Anthropological Genetics di Stanford, diretto da Alec Knight e Joanna Mountain, ha mostrato che due di queste popolazioni hanno un'origine molto remota e che probabilmente la loro divergenza costituisce la prima grande separazione della discendenza umana. Il fatto che entrambe le lingue possiedano questi suoni e che siano parlate da due popoli considerati alla radice del nostro albero genealogico, ha portato i ricercatori a pensare che i clic siano una vestigia dell'idioma madre della storia dell'umanità.

Sulla sopravvivenza dei clic nei linguaggi africani esistono però ipotesi diverse: Alec Knight suggerisce che questo tipo di suoni, così come certi mormorii, possano permettere ai cacciatori di parlare nella giungla, senza spaventare le prede. Per Anthony Traill invece, specialista delle lingue a clic dell'Università di Witwatersrand in Sudafrica, questa spiegazione non è tanto plausibile, perché sul piano acustico il clic è un suono abbastanza violento. Traill conferma invece che, nei processi di evoluzione delle lingue umane si è sempre assistito all'evoluzione di un suono a clic in un altra consonante, ma mai il processo inverso. Un'osservazione che, se vera, corroborerebbe l'ipotesi dei ricercatori di Stanford.

Non tutti i linguisti concordano con l'ipotesi avanzata, anche perché, secondo la teoria oggi dominante, la comparsa dell'uomo moderno (da un punto di vista “comportamentale”) è avvenuta circa cinquantamila anni fa, in seguito ad una mutazione genetica che gli ha permesso di sviluppare le capacità di vocalizzazione.

Se gli scienziati di Stanford avessero ragione, questa data andrebbe spostata almeno alla data di separazione fra i due popoli: centododicimila anni fa, con un margine di errore di quarantaduemila anni. Knight sostiene che questa incongruenza è solo apparente: i clic potrebbero essere stati parte del primo linguaggio umano completamente articolato, apparso in uno dei due gruppi cinquantamila anni fa. I possessori del gene del linguaggio avrebbero poi sterminato gli altri, imponendo ai sopravvissuti il loro idioma.

 
 

Data: settembre 2003

Autore: S. Bencivelli

Fonte: Boiler

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