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DOPO IL RINVIO DI UN ANNO FA
Caccia alla cometa è l’ora di «Rosetta»
CONCORSO PER DARE UN NOME AL LABORATORIO ROBOTICO CHE NEL 2014 VI ATTERRERA’

10/12/2003
 

La sonda europea «Rosetta» dovrebbe partire il 26 febbraio verso la cometa Churyumov-Gerasimenko, sulla quale nel 2014 sgancerà un piccolo laboratorio robotico. L’Agenzia spaziale italiana (Asi) ha lanciato un concorso aperto ai giovani dai 12 ai 25 anni per dare un nome a questa sonda destinata ad atterrare sulla cometa (informazioni al tel. 06-856.7293) Da quasi un anno «Rosetta», dopo il rinvio del lancio che era previsto per lo scorso gennaio, si trova al centro spaziale di Kourou (Guaina Francese). La missione fu sospesa in seguito ai dubbi sull'affidabilità del razzo vettore Ariane-5, che nel dicembre del 2002 esplose poco dopo il lancio. Il rinvio ha comportato il completo cambiamento dei piani della missione, che originariamente aveva come obiettivo la cometa 46P/Wirtanen. Dopo alcuni mesi di affannose ricerche si è individuata una nuova cometa periodica, la 67P/Churyumov-Gerasimenko, le cui caratteristiche orbitali permettono il rendez-vous con la sonda senza implicare un eccessivo consumo del propellente per le manovre nello spazio profondo. La nuova cometa al momento della scelta non era ben conosciuta nei suoi aspetti fisici, per cui si è organizzata una campagna internazionale di osservazioni che ha coinvolto i principali osservatori mondiali, primo fra tutti il telescopio spaziale Hubble. Grazie ai dati del telescopio orbitante si sono ottenuti importanti parametri fisici relativi al nucleo cometario che saranno essenziali per le manovre di avvicinamento, l’immissione in orbita attorno al nucleo e il successivo atterraggio del laboratorio. L'analisi delle immagini ottenute da Hubble ha permesso di ricavare la forma, le dimensioni e il periodo di rotazione del nucleo della Churyumov-Gerasimenko: un corpo ellissoidale, che assomiglia ad un pallone da rugby un po' irregolare, con dimensioni di 5 x 3 chilometri e che compie una rotazione attorno al proprio asse in 12 ore. Il nucleo della nuova cometa è quattro volte più grande di quello della Wirtanen. Ciò significa che la sua gravità potrebbe essere almeno 30 volte maggiore, con la conseguenza che la velocità di atterraggio del laboratorio, che pesa un centinaio di chili, aumenterà da 0,2 - 0,5 metri al secondo a 0,7 - 1,5 metri al secondo. Nel caso della cometa Wirtanen la preoccupazione maggiore dei responsabili della missione era quella si evitare che il modulo di atterraggio al momento di toccare la superficie del nucleo rimbalzasse troppo violentemente, adesso il problema maggiore è che le tre gambe del lander, a causa della maggiore velocità, siano in grado di assorbire senza danni l'impatto al momento dell'atterraggio. A questo scopo, sono state modificate e dotate di un semplice sistema che permetterà al lander di posarsi in maniera sicura a velocità sino a 1,5 m/s su pendenze di 10º oppure a 1,2 m/s su una pendenza massima di 30º. Pianificata e sviluppata dall'Agenzia Spaziale Europea nel corso di molti anni, «Rosetta» è una delle missioni più ambiziose e complesse nella storia dell'esplorazione spaziale. La sonda, infatti, dopo aver raggiunto la cometa 10 anni dopo il lancio, si immetterà in orbita attorno al nucleo, farà scendere su di esso il laboratorio, accompagnerà la cometa nel suo avvicinamento al Sole e studierà in dettaglio tutti i fenomeni che si verificheranno su di essa all'aumentare dell'intensità della radiazione solare. Se tutto andrà come previsto, «Rosetta» sarà quindi testimone diretta della trasformazione di un piccolo corpo ghiacciato in quello spettacolo affascinante, la cometa, che da millenni affascina l'umanità.

La Stampa


 

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