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E' venuta dalle piramidi la peste del '300

Non l'Asia centrale, ma l'Egitto potrebbe essere la zona d'origine dell'epidemia di peste bubbonica che nel 300 l'Europa, provocando circa 25 milioni di morti. Lo sostiene Eva Panagiotakopulu, una ricercatrice dell'Università di Sheffield in Gran Bretagna che ha scoperto alcune prove archeologiche a riguardo. In un articolo pubblicato sulla rivista Journal of Biogeography, la scienziata dice di aver scoperto tracce della presenza della malattia nell'antico Egitto analizzando i resti fossili di pulci che vivevano negli animali a stretto contatto con i contadini egiziani. In alcune abitazioni che avevano ospitato gli operai che lavoravano alle tombe dei faraoni Akhenaton e Tutankamon sono venuti alla luce i resti di gatti e delle pulci che a quanto pare colpivano anche gli esseri umani. Pulci che occasionalmente possono essere portatrici della peste. Inoltre, ulteriori scavi lungo il corso del Nilo hanno dimostrato la presenza endemica di topi che, durante le periodiche inondazioni del fiume, probabilmente invadevano i centri urbani, contribuendo a diffondere le pulci tra la popolazione. In un testo medico risalente a 1500 anni prima di Cristo, la ricercatrice ha anche trovato riferimenti ad una malattia che sembra proprio essere la peste bubbonica. Secondo la sua teoria, i ratti neri (considerati portatori della peste) arrivarono dall'India in Egitto e qui raccolsero le pulci dai ratti locali. Poi, sempre via mare sulle navi, toccarono le coste europee e trasferirono la malattia in tutta Europa.

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