A quelli sulla
quarantina, ma probabilmente non solo a loro, sembrerà di rivedere
qualche scena della famosa serie televisiva "Il prigioniero", con un
pallone robot che inseguiva chiunque cercasse di fuggire.
E proprio un robot a forma di pallone è quello a
cui stanno pensando gli scienziati del Jet Propulsion Laboratory (JPL)
della Nasa, a Pasadena. Sarebbe la nuova arma nelle mani degli
scienziati per esplorare Marte.
Il rover (come vengono chiamate le sonde che
possono muoversi sulla superficie di un pianeta) è proprio di forma
sferica, e quando c'è vento viene spinto e fatto rotolare, proprio come
qualsiasi pallone con cui abbiamo tutti giocato.
Non c'è bisogno di complicati motori o di stare
attenti che non metta una ruota nel posto sbagliato (problemi che
affliggono continuamente le sonde come Spirit ed Opportunity): spinto
dal vento, questo robot rotola sulle pianure e sui sassi raccogliendo
continuamente informazioni e dati.
Una prova generale è stata effettuata alla fine di
gennaio al Polo sud, nei pressi della base americana Scott-Amundsen. Un
robot sperimentale sferico, del peso di quaranta chili, è stato lasciato
andare sui ghiacci, e poi gli scienziati sono stati a vedere cosa
succedeva.
Il vento, come previsto, lo ha spinto in giro per
una ampia zona di territorio, facendogli compiere un tragitto di
settanta chilometri in otto giorni. Naturalmente ci sono stati giorni
più o meno ventosi, ma nelle condizioni migliori il pallone-robot ha
raggiunto i trenta chilometri orari di velocità, anche se la media è
stata di 1,3 chilometri all'ora. E' comunque un ottimo risultato, visto
che i due rover americani attualmente su marte si muovono a non più di
0,05 chilometri l'ora.
Lo scenario che viene disegnato dal JPL è quello di
una serie di questi robot sferici fatti cadere su un pianeta e lasciati
a rotolare sotto l'azione del vento. Ovvio che Marte sia il candidato
ideale, visto che ha un'atmosfera dove i venti possono essere anche
molto imponenti. Sulla Luna, ad esempio, questi robot sarebbero del
tutto inutili perché manca aria, e quindi il vento. |
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