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PROGRAMMA INFORMATICO RICOSTRUIRA' STORIA UOMO

(ANSA) - ROMA, 28 GEN - Sarà un programma per computer a raccontarci la vera storia sull'origine dell'uomo e sui suoi viaggi alla conquista del mondo. L'ha messo appunto l'equipe del massimo esperto in materia di genetica di popolazioni, Luca Cavalli-Sforza, che oggi è professore emerito alla Stanford University School of Medicine. Il software, come riferito sulla rivista Proceedings of the National Academies of Science, è capace di scoprire il luogo, oltre che la data di nascita, di ogni cambiamento genetico intervenuto nel Dna umano. Studiando la distribuzione geografica delle mutazioni genetiche avvenute nel tempo, i genetisti potranno ricostruire i flussi migratori dei primi uomini moderni e raccontarci come questi si sono incontrati e scambiati materiale genetico e cultura. Ammettendo costante nel tempo la velocità con cui le mutazioni si accumulano sul Dna umano, finora i genetisti sapevano stimare la data di una certa mutazione, un'informazione buona sì, ma non completa, spiega Cavalli-Sforza precisando che "se noi siamo in grado di conoscere anche il luogo in cui essa é comparsa allora sappiamo quasi tutto del nostro passato". E tanto ha fatto che ha raggiunto questo scopo progettando con l'aiuto di Christopher Edmonds, progettista di software, e di Anita Lillie, esperta di statistica, un programma che riproduce il mondo in miniatura, come una griglia di quadrati che rappresentano i diversi Paesi. Il programma ha messo in scena le migrazioni dei popoli tenendo conto di regole demografiche e, dopo che gli scienziati gli hanno fatto eseguire 64.000 simulazioni di espansioni geografiche di gruppi di individui, ha fornito loro un modello teorico per ricavare il luogo di nascita di ogni mutazione, una specie di formula matematica che produce notizie spaziali al posto di un risultato numerico. Adesso quindi basterà solo mettere in moto i calcolatori e in un click il software potrà dare l'indicazione cercata dicendo 'noi eravamo qui' per ogni gruppo etnico di interesse e ricostruendo così i movimenti di migliaia di anni fa dei nostri antenati umani.(ANSA).

28 gennaio 2004

Fonte ANSA