Nuove scoperte sui fondali di Alessandria d’Egitto

Ancora un’eccezionale scoperta archeologica nei fondali di Alessandria d’Egitto, già negli anni passati protagonisti di sensazionali ritrovamenti.
L’artefice della nuova scoperta è un personaggio noto nel mondo delle ricerche subacquee. Si tratta di Franck Goddio l’archeologo fondatore dell’Institut Européen d'Archéologie Sous Marine (IEASM) di Parigi, che qualche anno fa, fece quella che fu definita la “scoperta del secolo”, ovvero l’isola di Antirrhodos, sprofondata a causa di un maremoto nel IV secolo d.C. su cui Cleopatra aveva il suo palazzo.
Il nuovo ritrovamento ad opera di Goddio riguarda questa volta le rovine di un’antica città, anche questa, pare, distrutta e sommersa a causa di un terremoto, situata alle foci del Nilo. La città era chiamata anticamente Herakleion o, in egiziano, Thonis.
Ben conosciuta nell’antichità, (Erodoto ne descrisse le bellezze nel 450 a.C) e costruita probabilmente tra il VII e il VI secolo a.C., questa importante città portuale, si trova adagiata sul fondale marino della baia di Abu Qîr, a circa venti chilometri da Alessandria. I ritrovamenti dimostrano che questa città fosse abitata da una popolazione con un elevato tenore di vita, dati i numerosi reperti preziosi, tra cui monete e gioielli, ritrovati tra le strade sommerse della città.
Importanti e monumentali gli altri ritrovamenti tra cui oltre a case, ceramiche, templi, strade e infrastrutture portuali anche una statua di Isis di un metro e mezzo, la testa di una statua di una sfinge e un colosso di granito rosso di sette metri.


A cura di Chiara Angeloni per Mare in Italy
 

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