Mucca pazza, Fao: controlli troppo blandi in molti paesi 

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ROMA - I controlli per prevenire la cosiddetta sindrome della "mucca pazza" sono stati troppo blandi in molti paesi e c'è un "rischio considerevole" di un diffondersi della malattia degenerativa del cervello. Lo ha detto oggi la Fao, l'organizzazione alimentare delle Nazioni Unite.

Dopo la scoperta lo scorso mese del primo caso di Encefalopatia spongiforme bovina negli Stati Uniti (Bse), la Fao ha fatto appello a diversi Paesi a tenere fuori gli animali e i mangimi sospetti dalla catena alimentare.

"Per rassicurare i consumatori ... abbiamo bisogno di maggiori controlli, sorveglianza e test", ha detto l'agenzia con sede a Roma in un comunicato. "In molti paesi i controlli di Bse non sono ancora sufficienti e molti Paesi non stanno attuando adeguatamente le misure".

L'agenzia Onu ha aggiunto che c'è anche un "rischio considerevole di introdurre altro materiale sospetto, dato il commercio globale in mangime e prodotti animali".

La Bse distrugge il cervello degli animali infetti. Non esiste finora una cura alla malattia, che è sempre fatale.

L'uomo può essere colpito da una variante della malattia, nota come morbo di Creutzfeldt-Jakob, mangiando carne bovina infetta.

Almeno 137 persone sono morte di questo morbo, dopo che la mucca pazza ha colpito mandrie in Gran Bretagna ed Europa, negli ultimi dieci anni.

La Fao ha chiesto ai governi di minimizzare i rischi, applicando misure precauzionali che includono un bando dei mangimi con carne e ossa agli animali da allevamento e una maggiore sorveglianza sull'identificazione dei capi.

 

 
   

Data: gennaio 2004

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Fonte:  (Reuters)

 

 

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