Le regioni mediterranee e montuose dell'Europa saranno quelle
più colpite dai cambiamenti climatici che altereranno le risorse
naturali del continente durante l'attuale secolo. Queste sono le
conclusioni di un ampio studio pubblicato sulla rivista
"Science", secondo il quale i cambiamenti del clima
rappresentano una minaccia significativa. Alcuni trend,
tuttavia, potrebbero avere anche effetti positivi.
Gli scienziati hanno usato modelli al computer per stimare
l'impatto sull'Europa di alcuni principali fattori di
cambiamento globale, come i cambiamenti climatici, l'utilizzo
del territorio e le condizioni socio-economiche. Lo studio ha
simulato gli effetti di alterazioni nella fertilità del suolo e
nella disponibilità dell'acqua e come l'uomo risponde, per
esempio, modificando il proprio comportamento o spostandosi
verso altre aree.
Di tutte le regioni europee, il Mediterraneo è risultato il più
vulnerabile ai cambiamenti su scala globale previsti durante i
prossimi cento anni. Molti degli effetti su questa regione sono
associati all'aumento delle temperature e alla riduzione delle
precipitazioni: si prevedono siccità, aumento degli incendi
delle foreste, uno spostamento verso nord nella distribuzione
delle specie di alberi e perdite del potenziale agricolo del
terreno.
Anche le regioni montuose saranno particolarmente toccate da
cambiamenti nella portata dei fiumi e dalla crescita
dell'altitudine della copertura nevosa. "In inverno, - ha
spiegato Dagmar Schroeter dell'Harvard University, principale
autore dello studio - le precipitazioni cadranno sotto forma di
pioggia anziché di neve, e ci saranno maggiori probabilità di
inondazioni. Ci sarà anche meno acqua d'estate per la riduzione
dei ghiacciai". Questi cambiamenti avranno impatti negativi
sulle industrie idroelettriche.
Il rapporto ha però evidenziato alcuni possibili effetti
positivi, come l'espansione delle foreste dovuta a una minor
richiesta di terreno da parte dell'agricoltura. Le foreste
assorbirebbero maggiori quantità di gas serra dall'atmosfera.
Verso la fine del ventunesimo secolo, però, la crescita delle
temperature dovuta ai cambiamenti climatici bilancerà questo
effetto positivo.
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