Che accade sulla piana di Gusev e su Meridiamun Plani? |
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Lo spirito di Marte, di pietra in pietra |
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di Margherita Campaniolo
Di pietra in pietra: questo è il modo per conoscere i profondi segreti del pianeta rosso. Quella che vi propongo è l'immagine del sasso che il robot Spirit ha osservato nel suo cinquantaquattresimo giorno di attività su Marte. Chiamato "Humphrey" (come la cima più alta del complesso vulcanico del San Francisco in Arizona), misura due piedi ed è uno dei blocchi che, a detta degli scienziati, fu espulso dal cratere vulcanico marziano Bonneville. Proprio per questo risulta essere di notevole interesse in quanto proveniente dal sottosuolo, dal cuore del pianeta; in quanto tale costituisce una sorta di “carta d’identità” per comprendere la storia la composizione degli strati profondi di Marte.
Per fare ciò gli scienziati e gli ingegneri Nasa si stanno preparando alla seconda operazione di “scalpello” operata da Spirit tramite il suo braccio munito di trapano e sarà proprio "Humphrey" ad essere trivellato; se l’operazione sarà un successo e si riuscirà ad andare abbastanza in profondità, le macchine fotografiche e lo spettrometro termico ci riveleranno misteri mai prima risolti. Chi invece ha effettuato la sua prima "perforazione" è il robot Opportunity che ha inciso la parte inferiore di "El Capitan". Un foro rotondo e poco profondo su una roccia chiamata "McKittrick", 45,5 millimetri di diametro per 4,4 millimetri di profondità. Il secondo obiettivo di Opportunità sarà la perforazione della parte alta di “El Capitan” detta “Guadalupe". Intanto se molto interessanti risultano le immagini panoramiche di Spirit con zone del pianeta che presentano quelle che appaiono essere dune di sabbia e una visione spettacolare di un tramonto marziano, Opportunity si rende accattivante per le immagini vista al microscopio e che rivelano una natura di rocce tutta da scoprire e su cui attendiamo, trepidanti, lumi.
23/02/2004
JPL/Cornell/Ames/Honeybee |
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