Progettati per operare tre mesi sul
suolo marziano, i rovers Spirit ed Opportunity hanno superato la soglia
dei tre anni di esplorazione. Non sempre tutto è filato liscio ma
nessuna sfida, fino ad oggi affrontata, "regge" al paragone del pericolo in cui si trovano in queste ore: una violenta e lunga tempesta di
sabbia.
Da più di un mese uno spettacolo di
incredibile prepotenza sferza il suolo polveroso di Marte
interessando sia la zona di Spirit che, e più incisivamente, quella di
Opportunity; il cielo si è talmente oscurato da diminuire del 99%
l'irraggiamento solare. Una flebile luce illumina il giorno marziano,
una penombra
che, temono gli scienziati, potrebbe permanere ancora per
giorni, persino settimane.
Se ciò
accadesse sarebbe la fine per i due robot già duramente provati dalla
tempesta, e nessuna delle misure di emergenza fino ad adesso intraprese
potrà evitare l'inevitabile: la natura marziana avrebbe la meglio sulla
tecnologia terrestre.
Alan Stern (Associate administrator of
NASA's Science Mission Directorate, Washington) dice preoccupato: "I
robot possono sopravvivere alle tempeste ma non sono stati progettati
per resistere ad eventi di tale intensità".
La
mancanza di luce solare per un periodo così esteso non permette la
produzione dell'energia sufficiente a mantenere i rovers attivi, anche
se in attività "dormiente".
Prima che le tempeste di polvere cominciassero ad
ostruire la diffusione della luce, i pannelli solari di Opportunity
producevano circa 700 watt di elettricità al giorno, abbastanza per
illuminare una lampadina 100 watt per sette ore. Quando la polvere
nell'aria ha ridotto la produzione a circa 400 watt, la squadra della
Nasa ha sospeso la maggior parte delle funzioni del robot, compreso
l'uso del braccio meccanico, le macchine fotografiche e gli
spettrometri.
Il 17 luglio la produzione dei pannelli solari di
Opportunity è scesa a 148 watt, il punto più basso mai raggiunto e il
giorno successivo è crollata ulteriormente a 128 watt. A Spirit è stato
"ordinato" di ridurre al minimo ogni funzione, più complessa la
situazione di Opportunity: nonostante la messa in stallo, il robot ha
recentemente consumato più energia di quella prodotta, abbassando così
la scorta delle sue batterie. Il 18 luglio scorso è stato dato l'ordine
di sospendere qualsiasi comunicazione con la Terra, ha detto
John Callas (project manager per i due rovers della NASA, Jet
Propulsion Laboratory, Pasadena, California) ed è la prima volta che
ciò si rende necessario.
I
tecnici calcolano che ciò dovrebbero fare abbassare l'uso quotidiano di
energia a circa 130 watt. Qualora ciò non bastasse uno, o entrambi i
rovers, potrebbero essere danneggiati permanente o divenire
persino totalmente inabili. I tecnici potranno valutare la situazione
solo a fine tempesta.
Così come sulla Terra, anche su
Marte, è sempre la natura a dire l'ultima parola.