Ritorno su Marte per U.S.A |
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L'arrivo della missione Usa dopo quella europea Ritorno su Marte, 2 robot in cerca della vita La sonda americana Spirit scenderà domenica per trovare tracce d'acqua, poi toccherà alla gemella PASADENA (USA) - E’ arrivato il momento di cercare seriamente l’acqua per capire se su Marte la vita si è accesa in passato o esiste anche oggi. Questo è il difficile compito che aspetta i nostri robot Spirit e Opportunity in volo verso il Pianeta Rosso. E Spirit è pronto a sbarcare». Ed Weiler, direttore dei programmi scientifici alla Nasa ha uno sguardo serio spiegando la doppia spedizione delle sue macchine cosmiche. Ha ancora nella mente il silenzio del dicembre 1999 quando aspettava il segnale mai arrivato dalla sonda Mars Polar Lander precipitata al suolo per il guasto di un sensore. E ora la Nasa vuol dimostrare che le cose sono cambiate. Lo vedremo questa sera, alle 20.35 della California (in Italia saranno le 5.35 di domattina), quando Spirit appoggerà le sue ruote nel fondo piatto del Gusev Crater largo 150 chilometri e scavato dalla caduta di una cometa o di un asteroide tre miliardi di anni fa, poco a sud dell’Equatore marziano. Così al Jet Propulsion Laboratory blindato da misure di sicurezza eccezionali (anche il giornalista deve depositare le sue impronte digitali) si affronta una delle sfide più complicate dell’esplorazione interplanetaria.
ATMOSFERA DI
TENSIONE -
Si respira, dunque, un’atmosfera di tensione e di attesa, senza prematuri
trionfalismi come qualche volta in passato era accaduto. E
Pete Theisinger, direttore della spedizione dei due robot illustra con
dettagli minuziosi la corsa a ostacoli che Spirit e Opportunity (la
seconda scenderà su Marte il 24 gennaio prossimo) devono vincere per
sbarcare indenni. In 15 minuti la sonda giocherà il suo
successo gestendo autonomamente il tuffo nell’atmosfera con un giusto
angolo, il distacco dello scudo termico, l’apertura del paracadute e degli
airbags, l’accensione dei razzi per contrastare il vento troppo forte.
Solo se tutto funzionerà alla perfezione gli scienziati potranno
incominciare il loro lavoro. LA PAROLA AI ROBOT - Ora la parola spetta ai due robot-geologi ben diversi dal piccolo Pathfinder Sojourner sbarcato nel luglio 1997. «Sojourner era una specie di giocattolo - dice Dan McClees, scienziato responsabile di tutte le spedizioni marziane al Jet Propulsion Laboratory - i suoi successori sono due veri laboratori scientifici». Ma nelle stanze di Pasadena aleggia anche lo spettro del mancato atterraggio su Marte il giorno di Natale della capsula britannica Beagle-2 . «Stiamo partecipando alle ricerche della capsula con la nostra sonda marziana Odissey - precisa McClees - e proprio oggi c’è una ricognizione importante. Ci sono ancora delle possibilità di trovarla».
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Data: 3 gen. 04 Autore: Giovanni Caprara Fonte: Corriere della Sera Link: |
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